Capitolo 5

230 24 6
                                        

"Non possiamo andarcene facendo finta di nulla". Anne non aveva intenzione di seguire gli ordini e mai si sarebbe fatta da parte.

Era un avvocato. La prima linea era il suo posto.

"Sì, ma non puoi rimane qui". Banshee non conosceva affatto Riot, ma dalla reazione di Venom era sicura che quella storia non sarebbe finita bene per uno dei due, perciò non osava immaginare cosa sarebbe potuto accadere ad Anne.

"Andiamo alla Life Foundation. Dai pannelli di controllo sarà possibile impedire il lancio... o almeno dovremmo provarci".

Le due donne si guardarono per un momento negli occhi: erano due estranee che in qualche modo, nonostante gli screzi, avevano trovato un legame comune.

Senza dirsi altro, corsero in direzione della sede centrale dell'azienda, la quale si intravedeva tra i piccoli spazi lasciati dalle fronde degli alberi.

Dovremmo aiutare quella coppia di idioti.

Banshee non aveva fatto altro che insultare Venom sin da quando lo aveva incontrato dopo tanto tempo. Era dannatamente orgogliosa e mai avrebbe ammesso ciò che provava nei suoi confronti.

"Lo faremo", sussurrò con la voce rotta dalla corsa.

L'aria le veniva in contro con forza, come se volesse fermarla e farle cambiare direzione.

Senza volerlo, spinta da una volontà non sua, diede un'occhiata veloce alla piattaforma di lancio e ciò che vide la fece fermare di colpo. Venom non faceva altro che schivare gli attacchi frenetici di Riot, indietreggiando sempre più senza contrattaccare.

"Anne... devi proseguire da sola". Il fiato corto dell'altra donna si interruppe per un attimo ascoltando le parole di Iryna e annuì lievemente prima di risponderle.

"Ti prego... salvali entrambi" e senza aggiungere altro ricominciò a correre. Era la seconda volta in quel giorno bizzarro che implorava l'aiuto di qualcuno: nessuno più di lei desiderava tornare alla sua vita normale. Nella sua testa non vi era ordine nei pensieri, ma solo un grande caos che le creava solo confusione. Provava sentimenti contrastanti sia per quella strana donna che per Venom: erano apparsi all'improvviso nella sua vita, ma parevano entrambi voler il bene di Eddie e, per ora, questo le bastava.

Come una seconda pelle, Banshee avvolse completamente il corpo di Iryna e i loro occhi luminescenti guardarono ulteriormente la lotta che si stava consumando a qualche centinaio di metri da loro.

Riot era dotato di un vasto arsenale di armi che poteva utilizzare come estremità delle proprie braccia, dalle quali Venom non poteva difendersi se non schivando.

Ma loro avrebbero potuto porvi rimedio.

Mentre correva verso il pontile fece trasformare il braccio destro in una lunga lama affilata quanto l'ossidiana e con un salto atterrò con un tonfo metallico su uno degli attracchi che sorreggevano la struttura dello Shuttle.

Veloce si spostò aiutandosi con i tubi metallici e in uno scatto fulmineo parò di piatto un fendente di Riot indirizzato a Venom.

"E tu chi diavolo sei?". La voce di Riot era persino più profonda di quella di Venom, ma una nota di arroganza la rendeva più che altro fastidiosa.

"Non è importante" asserì Banshee contrapponendosi tra i due. In un movimento fluido e agile attaccò Riot al fianco scoperto, mentre Venom la guardava allibito.

Facendo tremare l'attracco, Venom si lanciò contro Riot nel tentativo disperato di interrompere la simbiosi con Carlton Drake. L'attacco laterale di Banshee lo aveva costretto ad abbassare la guardia nei confronti dell'altro simbionte: quello era il momento giusto per provare a separarli.

SymbiosisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora