Capitolo 5

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In foto abbiamo Evelyn

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Lentamente apro gli occhi e tutto quello che riesco a distinguere non è altro che oscurità. A fatica provo a rimettermi in piedi e dopo qualche tentativo fallito finalmente ci riesco. Strizzo gli occhi cercando di mettere a fuoco ciò che mi circonda, ma soprattutto tentando di intuire dove diamine io sia finita.

'Ma come diavolo ci sono arrivata qui? E soprattutto dov'è che si trova qui?' Penso confusa mentre provo a far riaffiorare i ricordi degli ultimi avvenimenti nella mia mente.

Tutto quello che ottengo però, non è altro che l'espressione fredda e determinata di Lucifer, insieme alla sua presa salda e bollente attorno alla vita. Il resto è completamente buio e oscuro, anche se non serve una laurea per capire chi è stato a portarmi qui.

Scuoto la testa innervosita mentre con una mano appoggiata alla parete inizio ad avanzare a tentoni.

Dopo un bel po' di tempo decido di fermarmi per qualche istante a riprendere fiato e fare il punto della situazione.

'Allora Ana, ragiona! Non si sa come, ma Lucifer è riuscito a trovarti e a trascinarti dove voleva lui. Probabilmente mi trovo in qualche ala sperduta degli Inferi che non conosco e adesso mi sono persa. Quindi cosa faccio? Torno indietro o vado avanti? Rimanere ferma non credo che sia un'opzione accettabile, ma forse se lo chiamo lui riuscirà a trovare me.' Penso perplessa, non molto convinta di volermi far trovare da quel sadico principino viziato.

<<Lucifer, dannatissimo stalker rapitore di ragazze innocenti, vieni immediatamente qui! E fammi uscire da questo posto!>> Inizio a sbraitare, ottenendo come risposta il silenzio assoluto.

<<Principe dei miei stivali, porta qui il tuo regale didietro e liberami; altrimenti giuro che ti raderò la testa! E indovina un po'... senza il tuo ciuffo sexy non riuscirai più a sedurre nessuno! Mi hai sentita?>> Urlo inferocita, ma quando a rispondermi è nuovamente il nulla mi lascio inondare da un misto di rabbia e frustrazione, iniziando a maledire ed insultare colui che ormai è divenuto a tutti gli effetti il mio tormento personale.

Poco dopo sempre più nervosa decido di proseguire con la speranza di trovare prima o poi una via d'uscita.

Dopo un'eternità passata a girovagare senza meta nel più completo buio, sbuffando mi lascio cadere a terra, stanca e priva di voglia di reagire.

'E adesso? Come faccio ad uscire da questa situazione? Stupido Principe prepotente! In un momento critico come questo tu decidi di rapirmi e rinchiudermi Dio solo sa dove... o più probabilmente in un posto invisibile anche per Lui. Chissà se Bianca e le altre si sono accorte della mia assenza e mi stanno cercando...' Penso scoraggiata.

Mi tiro le ginocchia al petto stringendole tra le braccia e, sprofondando il volto tra esse, lascio andare i pensieri a briglia sciolta.

'Perché ti sei intestardito così tanto con me? Cos'è che ti ossessiona? Non capisci che apparteniamo a due mondi separati? Tu sei l'Erede al Trono degli Inferi ed io sono solamente una semplice universitaria! Non potevi lasciarmi andare e basta vero? Dovevi per forza trascinarmi nel tuo oscuro e diabolico mondo, scombussolando il mio. Dovevi portarmi lontano dai miei affetti e mettere in pericolo coloro che amo. E adesso che finalmente mi hai di nuovo qui, perché non sei con me? Perché mi hai rinchiusa in questo posto? Cos'è che vuoi in realtà? Io non ti capisco!' Penso adirata.

<<Ti odio!>> Borbotto non riuscendo a trattenere due lacrime.

<<Ne sei sicura? A me non sembra.>> Sento dire da una voce che ormai mi è divenuta familiare.

Guardians of the Elements: Infernum - Gli Eredi Del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora