Non so quanto tempo sia trascorso da quando Dio mi ha gentilmente 'allontanata' dal Suo Regno per rispedirmi nel mio corpo. Eppure è da quel momento che il mio cervello non ha fatto altro che lavorare incessantemente.
Durante questo periodo i miei sensi mi hanno impedito di percepire quanto accadeva intorno a me, lasciandomi vagare in una silenziosa e immutabile oscurità, riempita solo dai miei rumorosi pensieri.
Improvvisamente avverto una strana sensazione di freddo strisciare verso di me e avvolgere il mio corpo come se fosse una enorme mano.
I campanelli d'allarme suonano a gran volume nella mia testa dandomi la certezza che stia per accadere qualcosa di estremamente brutto e pericoloso.
Dopo qualche istante però tutto cessa.
Il silenzio mi avvolge nuovamente e la quiete torna a regnare.
Il mio corpo si rilassa istantaneamente permettendomi di tirare un sospiro di sollievo.
Questa però è solo una pace flebile, ingannevole. Infatti quella strana sensazione torna a farsi nuovamente viva, questa volta con un impatto ancora più forte e devastante del precedente, impedendomi anche di respirare.
Una paura viscerale si riverbera nelle mie membra, facendomi precipitare in una spirale oppressiva e devastante; più il terrore cresce e più le tenebre attorno a me si fanno oscure, tanto da far aumentare ancora di più i miei timori.
È un circolo vizioso, da cui mi sembra impossibile uscire.
Subito dopo però il mio diamante inizia a brillare, prima debolmente e poi sempre più forte tanto da rischiarare completamente l'oscurità che mi avvolge.
È in quel momento, nell'arco di un istante talmente breve da farmi credere di essermelo immaginato, che noto un paio di occhi color sangue, devastanti nella loro crudeltà e freddezza, che mi sembrano stranamente familiari, fissarmi e studiarmi, per poi sparire nella luce abbagliante del mio diamante.
Spalanco gli occhi mettendomi di scatto a sedere. Ho i polmoni che stanno bruciando per il mio incessante bisogno di incamerare aria, mentre il mio povero cuore sembra che stia per trapassarmi il petto vista la forza e la velocità con cui batte.
'Calma Ana, è stato solo un incubo! Di qualunque cosa si trattasse ricordati che non era reale, ma solo frutto della tua immaginazione!' Cerco ostinatamente di autoconvincermi, anche se le sensazioni e le emozioni che ho provato erano talmente vivide da darmi la certezza che quello che vissuto non fosse un semplice sogno, ma molto di più.
Dopo essermi calmata sbatto più volte le palpebre tentando di abituarmi alla luce fioca che illumina la stanza.
Mi guardo attorno spaesata accorgendomi di non essere stata portata nella mia stanza, ma in un'altra ancora più lussuosa e grande di quella che mi era stata assegnata. Con un sospiro mi lascio ricadere all'indietro, avvertendo addosso ancora quella sgradevole sensazione.
Rabbrividisco stringendo con forza le palpebre e serrando i denti, nel tentativo di allontanare quello strisciante senso di oppressione che lascia sul mio corpo un sentore di sporco, dandomi come la vaga impressione di essere stata appena violata.
Mi volto di scatto affondando il viso nel cuscino, concentrandomi solo nella respirazione per ignorare tutti i miei inutili pensieri.
Subito le mie narici vengono invase da un dolcissimo odore che disgraziatamente mi è fin troppo famigliare. Rapidamente mi metto a sedere sondando attentamente ogni angolo della stanza.
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Guardians of the Elements: Infernum - Gli Eredi Del Destino
FantasiParte Seconda del capitolo Infernum della saga "Guardians of the Elements". Prima di passare a questa storia, è necessario leggere la precedente. *_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_*_* Anastasia, Bianca, Sarah, Elisabeth e Katherine. Cin...