Capitolo 23

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Sam pov
Onestamente mi era mancata Londra.
Da quando sono andato via per il lavoro dei miei genitori non ho fatto altro che pensare e ripensare a cosa è a chi avrei perso...
Ma alla fine, non ho perso proprio nessuno. Se dovessi rappresentare la mia vita in un disegno, farei un sotto passaggio del treno e ogni volta che c'è la possibilità qualcuno esce dalla mia vita, per poi non farci più ritorno; altre volte invece entrano persone che prima mi sembravano miei amici, o persone a posto, quando alla fine non lo erano, erano solo cattive compagnie, chi mi portava a mala strada o invece chi faceva di tutto per distruggermi...
Allora ho imparato che devo stare attento a cosa faccio, alle persone che frequento. Perché in fondo se loro sono entrate nella mia vita di chi è la colpa? Solo e soltanto mia.
Da quando ho iniziato a pensare con la mia testa ho capito che noi siamo le scelte che facciamo.
Io non dico di essere perfetto, di non aver mai fatto scelte sbagliate, ma tramite quelle sono maturato e sto maturando tutt'ora.
Adesso a vedermi dall'esterno si direbbe che io abbia molti amici, che non sono mai solo, ma tutti quelli non sono miei amici, ma solo persone di passaggio, conoscenti.
Si ridiamo,scherziamo ma poi? Oltre questo? Quando c'è bisogno tutti sono impegnati, o non si vogliono mettere in mezzo.
Ormai, so da chi posso andare e ci sarà sempre.
Ora che sono qui, seduto accanto a lei, in questo ospedale mi sento strano.
Da una parte bene, bene perché finalmente sono nella mia città, che adoro, dove sono nato e cresciuto, con i miei due migliori amici a cui tengo tanto.
Da quando mia madre ha deciso di aprire un altro ospedale in Italia, cioè proprio interazionale, qui ha messo a capo mia zia e onestamente sono felice che abbiano portato Scarlett qui, almeno sono un po' più tranquillo, anche perché lei è una loro paziente da tanto ormai. A volte il solo pensiero di perdere una persona così fondamentale come lei mi distrugge. L'amicizia è un qualcosa di bello e complicato se si scova il vero valore e il vero amico. In questo mondo di fumo e cenere ce ne sono tante persone che mentono, che non riescono ad essere loro stessi, che hanno paura.
A differenza di me  e Scarlett.
Diciamo che noi siamo diversi, perché si, usiamo una maschera, ma non per parlare male degli altri o per cambiare agli occhi altrui. No! Noi lo facciamo perché non vogliamo più soffrire.
Ma gli altri chi sono? Che fanno nella vita? Che bisogno hanno di tutte queste machere?
Se hanno paura di essere giudicati allora si capisce che frequentano la persona sbagliata. Non che esiste una giusta ma una decente si. La maschera che noi utilizziamo si chiama muro.
Ci sono tante mura che si stanno alzando intorno a noi, per quante persone stanno andando via abbiamo deciso che il muro può essere attraversato solamente da chi ha intenzione di restare, come un punto in un foglio, come una scritta sui muri...
Le accarezzo i capelli e disegnio cerchi immaginari sui palmi delle sue mani.
È così tranquilla quando dorme e non ha incubi, la sua maschera cade, e posso quasi notare la sua fragilità.
Il suo volto sembra rilassato.
La sua pelle, così pallida... Ha le gote un po' arrossate..
E le labbra color fragola sono gonfie...
Ha le mani fredde, a vederla sembra un corpo senza vita. Certo è brutto vederla in queste condizioni, ma almeno che sono riusciti a salvarla è già qualcosa.
Non credo che riuscirei mai a sopportare la sua morte.
Vorrei che si svegliasse.
Se penso al nostro legame quasi piango ma allo stesso momento sorrido.
È sempre piaciuta alle mie fidanzate, mai una che fosse stata gelosa di lei. Lei era la nostra piccola, io ero il suo papà e la mia fidanzata una matrigna, o la mamma adottiva. Ha sempre avuto un bel rapporto con le persone, sa come conquistarle e sa come farsi amare. Quando era piccola, e no sapeva come affrontare tutto quello che le succedeva, cercava di assomigliare alle persone, le copiava in ogni loro gesto, perché ingenua, non sapeva cosa fosse giusto o cosa no.
Era davvero piccola quando ci siamo conosciuti l'ho vista crescere, l'ho cresciuta.
All'inizio avevo paura,perché io essendo più grande di lei pensavo di metterla in cattive compagnie, di non essere all'altezza per lei o di no essere in grado di proteggerla.
Ma poi mi sono affezionato, e lei è maturata prima di qualsiasi altra persona della sua età, certo non da tutti gli aspetti, ma i valori li ha, belli chiari, come la luce al mattino.
Ogni volta che mi vede mi fa sempre la festa, e ne sono felice perché riesco sempre a strappare un sorriso e riesco sempre a strapparle dagli occhi il dolore, il vuoto.
Mi rincorre, mi abbraccia e non mi molla più.
Quando mi vede la luce nei suoi occhi cambia e la sua piccola bocca si riduce ad un sorriso così bello che rasserena anche un ceco.

"sei così coraggiosa, non hai paura di niente...
Ti ammiro sai? Hai una forza che neanche ti immagini ma spesso ti lasci condizionare dalle tue emozioni e dai tuoi pensieri.
Pensi troppo!!
Per andare avanti, non bisogna lasciarsi sovrastare da tutte le emozioni, non bisogna pensare che non siamo adatti a questa vita, che non fa a caso nostro, che non abbiamo un senso per continuare a vivere, a parlare a esistere.
Perché esistiamo, facciamo parte di un mondo, che anche se il 90% ti odia, c'è sempre quel 10% che di te non può fare a meno.
Non può fare a meno perché la tua vita è la loro vita.
La tua vita è la mia vita.
Quando tu instauri un rapporto con qualcuno entri a far parte non solo della sua vita, ma lui della tua,e se tu muori, una parte della sua vita muore con lui.
Tu non dovresti volere questo, perché la nostra vita è preziosa come l'acqua nel deserto.
Ti prego un fratello non riuscirebbe mai a superare il lutto di sua sorella.
Un papà non riuscirebbe mai a superare il lutto della propria figlia...
Oh, come farei senza di te, mi piccola scar, così indifesa.
Non andare via da me, non lasciarci.
Domani è Natale.
Ti ho portato il tuo regalo qui, così se ti svegli lo puoi scartare "

Mentre dico ciò, sento una leggera stretta nella mia mano e poi dal suo. Volto. Scende una lacrima.
Ma niente più, di lei nessuna traccia

E dorme, e veglia, e piange. E lui spera, prega e crede.
Ma esattamente in cosa? In cosa crede? Nelle favole o nei miracoli.
Se mi fossi trovato in questa situazione anni fa, me la sarei presa con Dio, perché prima di conoscerla non ci credevo, pensavo che fosse una gran cazzata la fede e tutti coloro che ci credevano.   Poi lei mi ha aperto un mondo, così piccola con una capacità di pensiero e con una fede mai vista, mi ha veramente stupito. Infatti adesso non do più la colpa a Dio, perché solo e soltanto noi siamo la conseguenza delle nostre scelte.

"mi sono spacciato  per ciò che non ero per più di una volta,  avevo bisogno di un Dio e l'ho ritrovato"  Ultimo, Sabbia.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 22, 2019 ⏰

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