I - Two brothers

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"Lascia che ti racconti una storia... Parla di draghi, umani e... Mostri.

Vi erano due fratelli, entrambi sognavano un mondo diverso da quello dove vivevano, un posto dove tutti potessero avere pari opportunità, dove la giustizia aiutava i bisognosi.

Un luogo dove coloro che facevano del male trovassero la giusta punizione, ed i giusti potessero vivere in pace.

Che bellissimo sogno...

Sfortunatamente i due percorsero strade diverse.

Il piú giovane cambiava il mondo usando le parole, mai la forza.

Il maggiore, tuttavia, usava la paura, soggiogango coloro che credevano alle sue menzogne, muovendoli come marionette, ben presto finí per cadere nella piú nera oscurità.

Più passava il tempo e piú i fratelli si allontanavano.

Un giorno il fratello maggiore, ammaliato dal potere degli antichi dèi, decise di fondersi con il suo drago, diventando un essere vicino al divino, rubava la magia e le anime dei draghi, accrescendo il suo potere, il suo desiderio di potere divenne talmente incontrollabile da spingerlo a rubare la magia delle divinità e cosí fece.

Le ultime divinità decisero di scappare, nascondendosi in luoghi a lui sconosciuti.

L'uomo si circondò di guerrieri potenti, votati al suo volere.

Il fratello minore si oppose a lui, entrambi restavano perennemente alla pari sia di potenza che di determinazione.

Passarono gli anni ed egli ancora governava, ma divenne debole, per un male assai più potente di una ferita, un male che aveva giá causato enormi sciagure, che fosse stato veramente quello a portarlo dov'era adesso?"

Chiuse il libro e lo scostò bruscamente lontano, era ancora la solita storiella che ometteva dettagli vitali.

Si domandava perché omettere tutto il resto? Tutto il dolore che quell'essere aveva causato, tutti gli anni passati nel terrore, innocenti trucidati per dare sfoggio a quel potere orrendo, rubato, strappato via, divorato, si passò una mano tra i capelli dorati, era stanco, cosí stanco di tutto, ma non poteva prendersi la libertà di battere la fiacca, aveva fatto una promessa.

Uscí dalla biblioteca, si voleva godere un po di riposo, passò davanti alla cameretta, li vide, addormentati sereni, al sicuro da tutto l'orrore e l'odio che molti provavano, sorrise inconsciamente.

Voleva dare loro la felicità che meritavano, la sicurezza per vivere in quel regno, notò il drago del maggiore sollevare il capo, fissarlo con i suoi occhi rossi, trattenne il fiato per un attimo, il drago albino riabbassò la testa e tornò a dormire avvolgendo i due bambini con il corpo, non capiva la sua preoccupazione incrociando quello sguardo, forse... Perché l'animale rimaneva impassibile di fronte a tutto... A tutto ma non a lui... A quel bambino che dormina tra le braccia del più grande, beato, senza preoccupazioni.

Avrebbe voluto andare da loro, ma non poteva.

Il maggiore non glielo avrebbe permesso, era troppo arrabbiato e troppo protettivo verso il fratello.

Uscì dalla stanza e andò nella sua, desiderava che i tre si fidassero, almeno di lui, ma come potevano?

Fino a pochi giorni fà vivevano con la madre e il loro vero padre, all'improvviso era tutto svanito.

-dovevo fare come mi aveva detto lei?-si chiese.

No, certo che no!

Quell'essere era un mostro, incapace di provare amore, eppure, quando fecero irruzione...

Quando li portarono via, vide una furia cieca in quegli occhi verdi, fece di tutto per raggiungerli, uccise molte persone, maledisse il suo nome e quello degli dèi, non si sarebbe fermato se non lo avessero bloccato con l'ultima arma a loro disposizione.

I suoi ricordi si bloccarono quando sentí dei passi, sapeva a chi appartenevano, non perse un secondo che accorse verso la porta e per poco non le finí addosso.

-stai piú attento!-gli disse con tono bonario.
-m-mi dispiace-
-volevi qualcosa?-
-io... Io volevo...-
-non dire quelle parole ti prego, non posso sentirle-
-lo sai che quello che ho fatto...-
-lo so, ma comunque... Non posso perdonarti, non ci riesco, mi dispiace Yagi-
-io... dovevo farlo, lui non...-

Scosse il capo, sebbene il suo volto fosse calmo dentro di lei era devastata, sapeva che l'uomo con cui aveva deciso di avere una famiglia non era un santo o l'uomo piú meritevole di lodi...

Ma era sempre l'uomo che amava, che aveva rischiato tutto per lei e i loro figli.

-la mia decisione non è cambiata Yagi-
-non puoi farlo, lo sai cosa vi farebbero!-
-non permetterò che restino rinchiusi qui a vita, sono sempre dei bambini-
-lo so questo! Ma non sai cosa vorrebbero fargli! Specialmente a..-
-ne sono consapevole... ma ho ancora delle conoscenze, so dove andare-
-e poi cosa? Pensi che vivrete una vita tranquilla? Ho visto cosa possono fare, cosa lui può fare, non sa controllarsi-
-lo farà! Ha bisogno di tempo! È solamente un bambino-
-un bambino che giá cosí piccolo potrebbe fare cose innominabili!-
-non osare dirlo!-
-cosa esattamente?!-
-lui non è un mostro chiaro?!-
-non ho mai detto questo-
-lo hai pensato vero?-

Yagi rimase in silenzio.

-come immaginavo...-
-aspetta ti prego-
-no-
-Inko ti supplico! Non andare! Ti uccideranno e uccideranno loro-
-cosa dovremmo fare allora? Fingere che non sia mai esistito? Fingere che sia tutto normale?-
-se è per proteggervi si-

Parlarono per ore e alzarono la voce , probabilmente il più grande dei bambini li aveva sentiti e sperava smettessero.

Quando le voci cessarono tirò un respiro di sollievo, stringendo a se il fratellino, sussurrandogli che andava tutto bene e che sarebbero rimasti insieme per sempre.

-andrà tutto bene Izuku, ci sono io con te-

Sangue del mio sangue - MHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora