OVUNQUE TU SIA

55 2 0
                                    

La casa di Giusy era tanto grande quanto piccola, era piccola per lei che se la sentiva soffocare. In quella casa c'erano tanti ricordi forse troppi che le ricordavamo i momenti più belli della sua vita portando tra quei ricordi una scia di nostalgia. Nel salotto accanto alla porta d'entrata c'era il pianoforte, quello che suonava la nonna e che suonava anche lei: non toccava quei tasti da quando se n'era andata e lì sopra ci aveva messo tutte le loro foto che vedeva consumare sotto il suo sguardo. Vorrei fermarla, e quante volte l'ho fatto ma lei non se n'è mai accorta la vedevo sorridere e lasciare da parte i sentimenti alcuni giorni credeva che non esistessero perché l'amore non esiste per chi è sempre stato senza, volevo che si fermasse per un momento e mi portasse insieme a lei dove il mondo è un'idea perché sono sicuro che tra tutti i suoi pensieri quel mondo esiste. Tutti i pomeriggi restava chiusa in casa lasciando a gli altri i suoi impegni, lei credeva che in qualche angolo, sotto un filo sottile di polvere sopra gli armadi ci fosse il biglietto di ritorno che la nonna aveva scordato per quel viaggio che sembrava senza ritorno.

...è il mio biglietto di ritorno per quel viaggio che non scordo.

IO SONO LA SUA OMBRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora