IL CAPOLAVORO

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Si lascia cadere sul letto e in pochi secondi i suoi capelli sono sparsi intorno a lei e le fanno da contorno. Ripensa a tutto e come ogni giorno respira, respira perché sa che è passato un altro giorno ma si lascia andare ai pensieri perché sa anche che domani sarà un altro giorno come oggi, ieri e come l'altro ieri. Per lei il buco nero è la scuola, in fondo è un ambiente negativo per molti ragazzi lo è stato anche per me. Giusy vive la sua quotidianità tra i litigi dei suoi genitori in cui non trova mai pace e che non vede sorridere da tanto tempo e i suoi compagni di scuola che l'hanno ferita con le parole dal primo giorno di scuola e in cui, anche qui, non trova mai pace. Fra tutti quei compagni di scuola che feriscono senza mai sapere c'è un ragazzo, quello che piace a Giusy, che in un attimo si prende gioco di lei come tutti gli altri, forse spinto dai pregiudizi della mente dei ragazzi che devono trovare in qualcuno un punto debole per sentirsi forti, e in un altro attimo se ne sta seduto negli ultimi banchi ad osservare i movimenti della ragazza. Lei passa il tempo, sotto lo sguardo del ragazzo, a scrivere su pagine ma prima di farlo si sofferma a guardare attentamente quel bianco sul foglio e immaginarlo come la sua vita anche se di bianco la sua vita ha ben poco. Su quei fogli ci sono scritte parole, quelle che non ha il coraggio di dire ma anche domande la maggior parte sono domande che si pone sul comportamento del ragazzo non trovando, però, una risposta. Affacciata alla finestra trasforma quel buio in giorno, ma quando il giorno passa è arriva davvero il buio, e quindi la notte, non riesce a dormire rigirandosi nel letto e rivivendo quegli incubi che vive alla luce del sole e il suo cuscino si sporca di lacrime che nasconde sotto le coperte.

...e ho vissuto insieme a te scrivendo pagine, pagine e...

-"Ho lasciato dentro me quadri bianchi...dipingili te."
...lei era la sola nota che riusciva a far uscire da me il capolavoro che ho dentro, e che ora sembra non appartenermi più. È una nostalgia che mi porto dentro di quello che ero, quando tutto sembrava troppo più facile, quando senza troppe domande si rideva.
..."forse eravamo stupidi però adesso siamo cosa?"-
ULTIMO

IO SONO LA SUA OMBRADove le storie prendono vita. Scoprilo ora