四 (four)

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Quando ritorno a casa è già calata la sera.
Busso e mi viene ad aprire Jihyun, non mi dice niente e io cammino il più veloce possibile per arrivare in camera mia.

<<Jimin...>> mi chiama mia madre, sbuffo.

<<Non voglio parlare ora>> corro per le scale e la sento subito dietro di me mentre mi chiama per parlarmi.

Mi chiudo la porta alle spalle, sbattendola in faccia a lei.

Sospiro.

Per quanto mi ripeto che sono normale, non lo sono.
Sono triste ed insoddisfatto e incapace di essere amato.

Cosa fanno le persone normali quando sentono questa sofferenza sulla pelle che ti scava fin dentro le ossa?

Urlo, butto i cuscini per terra, batto i pugni sul muro e sul materasso.
Mi siedo davanti alla finestra. La tempesta è fuori.
Ma c'è anche dentro.

Qualcuno apre la porta.

<<Non ti voglio parlare mamma. Esci>> mi giro ma vedo papà.

Lui sospira. <<Mi dispiace Jimin>>

<<Avete combinato un casino e io mi sento nel centro di tutto>> dico mentre stringo i pugni.
Papà scuote la testa <<Non è colpa tua, toglietelo dalla testa>>

<<Quando avete deciso di lasciarvi?>>
<<Due mesi fà>>

<<Ti odio papà>> sussurro.
<<Non è la prima volta che me lo dici>> mi risponde, <<E non sarà nemmeno l'ultima>> rimbecco.

Sorride, mi viene subito in mente che fra un pò di tempo dovrò fare il pacchetto postale tra mia madre e mio padre e un moto d'angoscia m'investe.

<<Papà. Voglio venire a vivere con te, non voglio stare con mamma>> mio padre strabuzza gli occhi.

𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐋𝐈𝐋𝐋𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐋𝐄 𝐎𝐍𝐃𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐀𝐑𝐄 [M.Yg, P.Jm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora