<<Park Jimin esci subito altrimenti faremo tardi!!>> urla Jungkook.
Sbuffo in risposta e spengo la luce in bagno ed esco, Jungkook mi trucida con lo sguardo mentre cammino indisturbato verso la mia stanza per prendere lo zaino e la macchina fotografica.<<Aish>> mormora lui a denti stretti. Lo sento scendere le scale per andare in cucina, si prenderà un dolcetto che mia madre cucina la mattina perché non fa mai colazione a casa sua.
Scendo anch'io le scale, Jihyun, mio fratello maggiore, fissa i cereali nella sua ciotola di latte che stanno diventando pappetta.
Faccio una smorfia di disgusto e mio padre ridacchia.<<Sei pronto? Taehyung è già fuori>> mi avverte il mio amico, annuisco. Jungkook saluta la mia famiglia e corre verso la porta
<<Ci vediamo dopo. Ciao>> esco di casa e mi ritrovo davanti la macchina di Taehyung, è fresco di patente e qualche volta ho paura ad andare in auto con lui.<<Era ora! Salite che siamo in ritardo>> esclama battendo i pugni sul volante, scuoto la testa con un sorriso in volto. Mi siedo davanti, accanto al sedile del guidatore.
<<Buongiorno Taetae>> lui mi sorride gonfiando le guance come se fosse uno scoiattolo e mette in moto l'auto.
<<Tu non mi hai salutato così stamattina!>> sbotta irritato Jungkook, mi metto ridere gettando la testa all'indietro.
<<È perché sei una spina nel fianco Kook>>.
<<Sei di un'allegria disarmante la mattina Jimin!>>
<<Grazie>>.Presto mi metto a smanettare sulla radio, lascio una canzone non del genere pop, mi piace iniziare la giornata in modo tranquillo, butto lo zaino ai miei piedi e sollevo le ginocchia. A Taehyung non da fastidio che metta i piedi sul sedile, io comunque mi offro sempre di ripulire, ma lui me lo vieta.
Prendo la mia macchina fotografica, una Canon, e la regolo per scattare qualche foto. Sono rare le volte in cui mi venga bene una foto quando sono in movimento, ma non fa niente.
<<Ci sono alcuni ragazzi che ci stanno aspettando>> sollevo un sopracciglio mentre punto l'obbiettivo fuori dal finestrino.
<<Chi sono?>> l'aria è fredda, il vento fa piegare gli alberi all'indietro, le foglie si staccano dai rami e non riesco a vedere se toccano il suolo o no, il vento è troppo forte. L'autunno mi piace, il freddo anche, ma la pioggia no.
<<Non li conosci, son più grandi>>
<<Uhm>> borbotto.Il sole si scorge fra il fogliame degli alberi, qualche raggio mi colpisce la faccia facendomi strizzare gli occhi, il rumore delle foglie scosse dagli alberi è piacevole, quasi una ninna nanna.
Vedo in lontananza il cancello della scuola, qualche studente viene in bici, sospiro, affranto, poggiando la guancia sul finestrino aperto.
<<Dovresti riprovare a salirci>> grugnisco in risposta a Jungkook, Taehyung ridacchia.
<<No. Mai>> arriviamo nel parcheggio, ho scattato tre foto, tutte mosse.
Mi giro e vedo un ragazzo, di spalle, ha la testa china e i capelli biondicci, la giacca è nera e sopra ha una stampa del logo dei rolling stones, la linguaccia. Prendo la macchina fotografica, punto l'obbiettivo e scatto.
La foto è venuta bene, e il tipo non si è accorto di niente.
<<Ehy! Namjoon!>>Namjoon? Chi è Namjoon?
Taehyung è fuori dalla macchina e sorride ad un ragazzo con le fossette e la pelle ambrata. Lui viene verso di noi, assieme ad altri tre ragazzi, c'è anche quello a cui ho fatto la foto.
Anche Jungkook è fuori dall'abitacolo, saluta quei ragazzi con delle pacche sulle spalle e sorrisi.
Il tipo della giacca mi lancia un'occhiata, in pochi secondi tutti si accorgono di me.
<<Lui è Jimin>> mi presenta Taehyung, tutti e quattro mi salutano energicamente, soprattutto uno di loro, Hoseok. Seokjin, un ragazzo dalle spalle large e la risata particolare, è il più grande, dopo di lui c'è il tipo della giacca, si chiama Yoongi, ha gli occhi color pece.
Sono già fuori dalla macchina quando suona la campanella.
Tutti e sette ci dirigiamo dentro l'istituto, quando varco la soglia un lampo squarcia il cielo a metà e mi fa sobbalzare, la piogga inizia a cadere e si fa sempre più forte.
<<Odio la pioggia>>
<<La odio anche io>> con la coda dell'occhio vedo Yoongi camminare vicino a me.
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Qui dentro forse troverete
un sacco di cose per
conoscermi meglio.
Buona lettura.
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𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐋𝐈𝐋𝐋𝐀 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐋𝐄 𝐎𝐍𝐃𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐀𝐑𝐄 [M.Yg, P.Jm]
Fanfic"Avevo gli occhi rossi mentre urlavo e tu ridevi." Igirasolicolorpesca | 2018