Era una calda mattinata di giugno, ed il sole del sabato illuminava con tutta la sua irruenza la stanza di Cori. Era uno di quei languidi sabati passati a rilassarsi dopo laa penultima, distruttiva settimana scolastica prima della maturitá. Aveva passato gli ultimi mesi a studiare in preda all'ansia, e pensava di potersi meritare un paio d'ore attaccata al computer come se non ci fosse un domani a guardare ONE PIECE. Non che fosse il suo unico interesse, ma al momento era il meno faticoso. Aveva appena finito la saga di Thriller Bark e stava cominciando a vedere proprio la prima puntata "di pausa" come le chiamava lei, quelle fuori dai grandi archi narrativi. Anche nell'anime era estate, e contrariamente a lei i pirati non avevano nessun esame da preparare, e potevano spaparanzarsi alle terme. In quell'esatto istante si stava beando della meravigliosa immagine di Zoro sotto alle cascate, quando lo schermo si oscurò all'improvviso. Uno scroscio d'acqua dietro di lei la fece sobbalzare, e quando si girò si trattenne a malapena dall'urlare. Zoro era lí, stava infradiciando il pavimento della sua stanza mezzo nudo e, cosa più importante, aveva sguainato le sue spade, berciando qualcosa come "Brook? Che cavolo sta succedendo?".
Cori ebbe a malapena il tempo di realizzare il fatto che avesse scambiato i suoi capelli (che non erano afro, ci teneva a puntualizzare, erano cosí al naturale!) con quelli di Brook, prima di sentire le grida di sua madre dal bagno vicino alla sua camera: "Che cosa succede, Cori? C'è qualcuno lí con te?" ed il ticchettio dei suoi tacchi 12 lungo il corridoio.
"Nessuno mamma, era la televisione!" urlò lei di rimando mentre la madre spalancava la porta della sua stanza. La donna sospettosa sondò la stanza con lo sguardo felino.
"Sto solo facendo ginnastica, vedi?" sbuffò Cori infastidita lasciando sporgere solo la testa dal bordo inferiore del paravento che divideva la stanza. La donna sbuffò a sua volta delusa prima di girare i tacchi ed uscire. Cori stringeva il busto di Zoro in una Kata Gatame quasi perfetta, mentre i vestiti le si bagnavano a contatto con la sua pelle. Sentiva distintamente una katana del ragazzo premerle sulla schiena ed il suo sguardo fulminarla. Ringraziò la sua prontezza di spirito e la "bontá" di Zoro che ancora non l'aveva spedita gambe all'aria. Si accertò che sua madre si fosse allontanata a sufficienza e lo liberò.
"Chi sei? Dove mi trovo? Dimmelo" le impose il ragazzo puntandole la spada alla gola non appena si fu alzato.
"Mi chiamo Cori. E tu stai a casa mia" un rivolo di sangue scese lungo la curva del collo "non per mia volontá" concluse lei sentendo allentare un po' la pressione sul suo collo.
"Ah, si? E perché mi hai aggredito?" ringhiò lui in risposta.
"Non volevo che ti vedessero" borbottò la ragazza.
"Perché?" chiese Zoro. Non aveva idea di come avesse fatto ad arrivare fin lí. Un attimo prima era sotto alle cascate, l'attimo dopo lí. Forse si era addormentato, ed i gestori avevano chiesto alla ragazza di portarlo via perché non intralciasse.
Cori sospirò. Come poteva spiegargli che lui veniva da un anime/manga di successo, e che si trovava nella sua stanza senza un motivo logico? E che per di più lei non sapeva come riportarlo indietro e nessuno lo doveva vedere? Optò per un approccio cauto e semplice.
"Zoro, tu sei in un'altra dimensione" annunciò ostentando una calma che non aveva, sentendosi fra l'ansioso spinto ed il perverso, giacché lottava per non abbassare lo sguardo sui pettorali massicci, attraversati dalla lunga cicatrice.
"Eh?" fu la prevedibile risposta di uno Zoro incredulo.
"Ehm...sull'isola dove stavi c'era un portale che ti ha portato qui, e qui nessuno deve sapere chi sei perché... altrimenti ti ucciderebbero." Mentí spudoratamente. Avrebbe potuto scrivere un libro: "Fisica relativistica spiegata ai mongoloidi e altre cazzate interdimensionali". Avrebbe avuto un sacco di vendite.
E perché tu mi stai coprendo?" chiese lui stranito.
Cori immaginò che una risposta come 'salvaguardo l'ordine degli universi' fosse leggermente ridicola, cosí optò per un più candido: "Mi stai simpatico" facendo spallucce.
"Sai come faccio a tornare di lá?" chiese infine il giovane dai capelli verdi.
"Non ancora, ma posso fare qualche ricerca..." mugugnò rovistando nell'armadio. Alla fine gli lanciò una maglia bianca, dei jeans da lavoro e una parrucca nera corta e sbarazzina (augusto cimelio di cosplay passati) "...se tu starai buono e tranquillo qui e non ti farai vedere in giro" lo redarguí. Zoro soppesò per un attimo le sue nuove vesti poi si girò verso di lei. "Ok, ma sbrigati"
Cori si sorprese. Aveva accettato! Zoro aveva accettato, Zoro aveva accettato, Zoro aveva accettato... gongolò nella sua testa, andando a recuperargli un asciugamano."Il bagno è di lá." Gli disse indicando la porta aperta tra l'armadio e la scrivania piena di scartoffie e dischi dietro al paravento. Mentre il ragazzo si cambiava, si sbrigò a raccattare tutto ciò che poteva essere compromettente (come una serie di foto di Zoro mentre combatteva, qualche vecchia fanfiction, appunti su cose strane e soprattutto gli spoiler disseminati un po' ovunque... si poteva proprio dire che Zoro fosse uno dei suoi personaggi preferiti, almeno finché non era lettteralmente piovuto nella sua stanza), sgombrò parte della parete dai vari foglietti e fogliacci vari per lasciare posto all' "Area Indagine", infine asciugò il pavimento con buona lena e si medicò il taglietto sul collo.
Quando Zoro uscí, quasi scoppiò a ridere: La maglietta gli stava strettissima! "Pure tu hai più tette di me!" ridacchiò tirandola giù. Zoro la fulminò borbottando. "Non ho tempo da perdere. Datti una mossa, testa-riccia"
"Testa-riccia ci chiami tua sorella, idiota! Spostati di lí, che mi serve il computer!" rispose Cori calciandolo via. Zoro suo malgrado si spostò in un angolo, asservando con occhio sospettoso lo strano aggeggio luminoso e borbottante che Cori aveva svegliato. Quando all'improvviso lo strano oggetto proruppe in un verso stridulo ed agghiacciante, Zoro decise che meritava la sua attenzione come potenziale minnaccia e si alzò per mettersi in posizione di difesa. Quando sullo schermo luminoso apparve un uomo biondo vestito di nero con un enorme coltello da cucina in mano appurò che quello non poteva essere che dannoso e sguainò la katana. A quel punto Cori, rendendosi conto del problema, si girò scocciata sulla sedia girevole, gli abbassò la lama prendendola con entrambe le mani e disse con tutta calma: "Quella è probabilmente una delle tue esigue possibilitá di tornare nel tuo mondo, non credo tu voglia distruggerla, primo. Secondo, se proprio ti vuoi allenare, puoi usare i mobili della stanza. Terzo... non c'è nessun terzo" si impose Cori ignorando la scarica adrenalinica che le aveva dato l'idea di poter mettere con le spalle al muro Zoro, il cacciatore di pirati. Che rinfoderò la katana nel fodero e buttandosi in un angolo borbottò qualcosa come: "Hai del sakè?"
"No"
Sarebbe stata una lunga giornata.
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Brotherhood
FanfictionEhilá, mi chiamo Hikari_Sengoku, e questa é la mia prima fanfiction su questo fandom. Ringrazio chiunque vorrá leggere e a maggior ragione dare il suo giudizio. Sono a conoscenza dell'usura del tema, ma vedere le cose da un'altra prospettiva é sempr...