L'Antico e potentissimo vampiro Nathan era di fronte a me impassibile e senza alcuna emozione sul volto. Probabilmente era in attesa di una mia qualsiasi reazione, la tensione si poteva tagliare con un coltello e l'aria sembrava densa, opprimente e soffocante.
«Grazie della lezione di storia, Prof, ma credo che quest'anno non terminerò gli studi. Sa, non ho ben gradito la parte in cui devo essere sacrificato come una pecora da rituale insieme a un lurido lupo mannaro per permetterle di evocare chissà quale porcheria dall'altro mondo!» affermai camminando avanti e indietro e gesticolando prendendomi gioco di lui.
Qualche secondo dopo rimuginai che forse burlarsi di un vampiro con più di mille anni non era stata una mossa particolarmente furba.
Mi voltai verso Faith che cercò di arrivare vicino a me, ma prima che potesse solo pensare e mettere in pratica ciò che aveva in mente, fu raggiunta dall'Antico che la afferrò per il collo.
«Lasciala stare, figlio di puttana! È me che vuoi! Sei grande, grosso, antico e barbuto, e te la prendi con le signore? Un anziano come te deve pur avere dei sani principi!» lo sbeffeggiai con insolenza, partendo senza un senso vero e proprio alla carica.
Credo fu la più stupida e avventata azione del secolo perché con un manrovescio mi spaccò il labbro, il naso e mi fece impattare contro il muro, provocandomi un acuto dolore alla testa e alla schiena.
«Taci insolente!» pronunciò con ardore Nathan, dopo avermi messo al tappeto con un semplice movimento della mano.
Dopo quel gesto l'enorme vampiro accarezzò la guancia di Faith che girò di scatto il viso inorridita da quel tocco.
«Ti consiglio di seguirmi, o la tua amata vedrà l'alba senza indosso il suo prezioso bracciale», disse solenne e imperioso Nathan.
Quell'essere, per quanto fosse ovvio dirlo, pareva morto.
Tutti noi vampiri lo siamo, ma quell'Antico non si tradiva nelle sue espressioni ,non lasciava trapelare emozioni e i suoi movimenti erano calcolati e meccanici.
«Tecnicamente abbiamo rotto cent'anni fa all'incirca, perciò non credo tu possa definirla così. Tuttavia, le devo qualche favore. Perciò se la tocchi non importa quanto tu sia enorme, antico e potente troverò un modo per farti fuori e dedicherò la mia eternità a darti la caccia», lo minacciai seppur inutilmente.
Rafael tornò alla carica e piantò una gamba del tavolo sul dorso del mastodontico vampiro, il che fu sufficiente a fargli mollare la presa su Faith.
Era pur sempre legno e quell'affare era bello grosso, non poteva ucciderlo, ma non lo ritenevo comunque un toccasana per la sua veneranda età.
Con un grugnito Nathan si tolse il paletto improvvisato dalla schiena, mentre Rafael ci gridò di andare via. Faith mi raggiunse e, senza rifletterci due volte, eseguii per la prima volta gli ordini del Master.
«Non possiamo lasciarlo indietro, Henry!» urlò la vampira mentre io cercavo di portarla lontano da quella dimora.
Intanto, l'antico aveva sollevato da terra Rafael e sembrava pronto a finirlo.
«Fallo! Fai anche a me ciò che hai fatto alla mia famiglia!» sentii dire con tono sforzato al Master mentre guardava con odio e furore Nathan.
Da quello che sapevo, Rafael era l'unico dalla nostra parte, anche se ai primi nostri incontri non lo consideravo come tale. Le cose erano cambiate e in quel momento era il mio solo alleato contro nemici fuori da ogni mia possibilità.
Tuttavia, mi resi conto di non poter far nulla per salvarlo e trascinai a forza Faith verso l'uscita.
«No! Lasciami andare! Sei solo un bastardo, dobbiamo aiutarlo!» gridò in lacrime la mia ex.
Avevo imparato, durante la mia lunga esistenza, che non sempre si aveva l'opportunità di fare ciò che era giusto, ma bisognava fare ciò che era necessario per sopravvivere.
Non potevo sottrarre alla morte Rafael, ne fui ancora più consapevole quando guardai la mano di Nathan affondargli nel petto, poco prima di voltarmi di scatto e scappare.
Un rumore di passi mi fece arrestare e tenere la guardia per quanto potevo, dato che dovevo tenere ferma Faith.«Ciao, fratello. Quante volte ti ho detto di non fare il prepotente coi più piccoli? Non imparerai mai», affermò una voce beffarda e arrogante.
Sull'uscio della porta apparve un individuo. Era l'opposto di Nathan: alto e snello, dai capelli nerissimi ricci e di media lunghezza. I suoi occhi erano di un celeste acceso quasi innaturale, mentre le sue labbra erano sottili. Aveva dei lineamenti delicati per essere un uomo, ma, nonostante questo, sembrava molto virile e affascinante, considerato lo sguardo che Faith gli lanciò.
Sebbene fosse in atto una "tragedia", le meccaniche dei nostri istinti erano incontrollabili e la vampira ne era rimasta vittima.
Dovevo ammettere che quel tipo aveva un atteggiamento e un portamento particolari ,ora dovevo solo capire da che parte stava,, anche se le sue parole potevano darmi un indizio. Indossava un giubbotto di pelle, una camicia nera sbottonata fino al terzo bottone; pantaloni e scarpe erano, invece, di una tonalità più scura.
Sul viso di Nathan trasparì per la prima volta un'emozione e lasciò la presa sul Master che cadde a terra carponi, tenendosi la ferita al petto.
«Tu! Questa volta ti spedirò dove riposano i nostri avi, codardo disertore!» lo udii pronunciare con un guizzo di rabbia che gli attraversava il volto.
L'enorme vampiro partì alla carica e sicuramente viste le dimensioni dell'uomo misterioso lo avrebbe sopraffatto.
Con una velocità che a malapena riuscii a percepire parò il pugno di Nathan e lo colpì più volte allo stomaco in modo estremamente coordinato, per poi concludere l'assalto con un devastante gancio destro che mise in ginocchio l'enorme bestione.
Lasciai andare Faith che subito andò a recuperare Rafael. Nathan si trasformò e non fu un bello spettacolo, dato che era già brutto di suo.
«Sei troppo lento, fratello, e anche prevedibile. Avanti, ragazzone, fammi vedere quello che sai fare!»lo provocò l'affascinante sconosciuto con un sorrisetto beffardo.
Nathan lo aggredì e finirono entrambi contro la parete che si spaccò come terracotta. Intanto, la vampira mi aveva raggiunto tenendo sottobraccio il Master ferito. L'uomo misterioso fece volare dalla parte opposta Nathan che sfondò un muro con la corpulenta schiena, e per la prima volta mi rivolse uno sguardo. I suoi chiarissimi occhi celesti parevano quasi innaturali talmente catturavano l'attenzione.
«Prendi Raffy e la tua amichetta e sparisci di qui. Subito!» mi ordinò serio alzando un angolo della bocca mentre mi fissava.
«Io non prendo ord...»iniziai con tono di sfida, ma vidi Nathan che tornava barcollante dalla breccia nel muro che il fratello gli aveva fatto aprire e non ebbi il tempo di finire la frase.
«Fai quello che dico o ti strappo le corde vocali e ti ci impicco al lampadario», dichiarò in tono canzonatorio mentre posavo lo sguardo dal fratello al lussuoso oggetto in questione. Feci per ribattere, ma Faith mi trascinò via per un braccio. Il vampiro le fece un occhiolino e lei di risposta gli sorrise debolmente.
«Ti sembra questo il momento di fare la gatta morta con un bel tenebroso?» affermai accigliato cambiando lo sguardo da uno all'altra.
«Non fare il geloso e porta via quei due o ti strappo i denti e ti faccio una collana per poi strozzartici», insorse alla mia domanda l'uomo gesticolando con sufficienza.
Eseguii gli ordini questa volta e mi incamminai verso l'uscita, seppur con riluttanza.
«Coraggio, fratellone, fatti avanti vediamo di cosa sei capace», sentii a distanza col mio udito da vampiro, per poi udire i rumori dello scontro che lasciavano intendere che l'abitazione del povero Raf non sarebbe durata a lungo.
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Ricordi Immortali
VampireI ricordi non muoiono mai. Ma se anche il possessore di questi ricordi avesse questa peculiarità? Quando si vive per secoli è facile trovarsi in situazioni già viste, che non fanno altro che riportare alla mente vecchi ricordi. Possono essere piacev...