È passato quasi un mese da quella dannata sera, proprio quella in cui Claudio doveva partire e non se n'era più andato, la stessa sera in cui mi ha detto "ti amo", quella in cui è stato nominato il nuovo direttore, quella in cui al telegiornale hanno detto che Sergio Einardi era stato vittima di un agguato mafioso.
Ma tutto era iniziato verso le due di notte, quando raggiunsi Claudio in aeroporto, dopo pochi minuti, letteralmente indimenticabili, entrambi abbiamo saputo dell'incidente.
Il mio CC non ha esitato un secondo...ha preso la valigia, mi ha afferrato per mano, forte come non mi aveva mai preso e ci siamo diretti con la macchina sul luogo della disgrazia.
Ero preoccupata e non riuscivo a respirare, non potevamo sapere con certezza se lo scontro fosse stato fatale.
"Alice, stai tranquilla. Andrà tutto bene!" continuava a ripetermi per rassicurarmi, ma io non gli credevo.
Avevo questo orribile presentimento, un vuoto nello stomaco che mi trafiggeva il cuore.
Non avevo mai provato in vita mia un sensazione del genere.
Dagli occhi di Claudio riuscivo ad intravedere quella forza quasi obbligata, come per proteggermi, per non farsi vedere debole. Fissava la strada per distrarsi, ma anche se tra lui e Sergio c'era sempre stato un rapporto molto teso, negli ultimi giorni erano riusciti ad andare d'accordo. Era spaventato anche lui!