Chapter 14 - Old

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"Kill me, kill me softly
Have me be scattered as fragments"
RM - Badbye

Da quanto tempo ormai era in ospedale? Si era rotto il cazzo di vedere sempre le stesse persone, di stare a letto, non fare nulla e mangiare sempre le stesse cose; tutto ciò lo faceva incazzare perché non era quello che voleva. Era guarito ormai e da tanto, ma Scott non voleva farlo uscire.
"Di te non mi fido tanto Theo, e inoltre chissà là fuori cosa potrebbe succederti, ti potrebbero fare del male di nuovo e il compito di un Alpha è, come tu ben sai quello di tenere al sicuro il proprio branco Raeken, non puoi uscire da qui noncurante della tua salute e andando in giro alla cazzo in modo da rischiare tutto, sei scemo? Tu stai qua finchè non te lo dico io." questa cosa me l'aveva detta due settimane prima e ancora nessuno era venuto a dirgli niente. In realtà, ormai non veniva neanche piú nessuno per fargli compagnia, ma tanto Theo ci era abituato e inoltre non che gli fregasse tanto; lui aspettava solo Liam.
Quel dannato lupo mannaro.
Era solo lui che aspettava per tutto quel tempo.
In quel periodo Theo aveva iniziato a scrivere poesie.
Scriveva di quanto gli mancasse quel beta, ci metteva intere giornate per scriverle, almeno impiegava il tempo; poi rileggendole si illudeva che un giorno Liam avrebbe potuto leggerle.
Ma poi Theo pensava che ormai al Beta non importasse più di lui.
Cosí prendeva il pezzetto di carta sporco di carboncino tra le mani, se lo rigirava tra le dita, e poi gli dava fuoco accendendo la fiamma dall'angolo.
Ormai quel Beta era solo una cosa irraggiungibile, e se mai l'avesse rincontrato, Liam non avrebbe più provato niente.
Si era dimenticato di lui.

Uno di quei pomeriggi passati a far nulla, venne a fargli visita qualcuno.
Theo era intento a leggere un libro di poesie quando qualcuno bussò delicatemente alla porta della sua stanza.
La chimera non alzando nemmeno lo sguardo pronunciò un secco "avanti" e la persona entrò nella stanza.
Dopo pochi istanti Theo fiutò un odore differente da quello umano e alzò il viso chiudendo di scatto il libro.
La figura era una donna, alta, con lunghi capelli neri ed era avvolta in un lungo capotto.
Il viso era spigoloso e gli occhi erano freddamente verdi.
Non si aspettava una tale persona, e men che meno sapeva chi fosse sebbene l'odore gli fosse familiare. Era un acre odore di pino e resina mischiato al calore della terra umida.
"Lei chi è? E che vuole da me."
"Theo Raeken, ci si rincontra a quanto pare."
"Ci conosciamo?"
La donna rise senza indugio in modo genuino mettendo una mano davanti alla bocca in modo da coprire il sorriso.
La chimera la riconobbe dalla risata.
Non ci poteva credere.
"Tyger?"
"Proprio io, da quanto tempo eh?"
Theo era a metà via tra l'essere felice e l'iniziare ad avere paura di quell'incontro. Conosceva bene Tyger. Era una persona scaltra e pericolosa, se era apparsa cosí all'improvviso di certo c'era un motivo per stare all'erta.
Tyger Haunt era una vecchia amica nonchè ex ragazza di Theo. Era una di quelle persone scaltre, intelligenti e riflessive di cui ti innamori subito, e cosí è stato per lei. Avevano avuto molte avventure insieme e la chimera aveva passato begli anni con lei. Ma era da un po' di tempo che non la vedeva e la sua improvvisa comparsa allarmò Theo.
"Come mai se qui a Beacon Hills? Cosa vuoi?" domandò Theo chiaro e conciso. Era ancora molto diffidente.
La ragazza rise di nuovo. Il suono della sua risata si poteva associare a tante cose: a un trillio di argentei campanellini, al cinguettio degli uccelli o al soave rumore del mare calmo.
"Sono qui per te Theo."
La Chimera diffidente e sospettosa alzò il sopracciglio destro.
"Tua sorella Theo. Io e la mia squadra ci siamo imbattuti in una Kitsune quattro mesi fa."
Tyger era una Seishin, la kitsune degli spiriti.
"Le Kitsune degli Spiriti sono in grado di parlare con questi ultimi come tu ben sai, ma questo privilegio è dedicato solo ed esclusivamente alle Seishin e a nessun altra creatura soprannaturale. Tuttavia il punto è che questa tizia l'abbiamo osservata per due settimane buone. Non era lei che comunicava con gli spiriti, ma un'altro tizio, un lupo mannaro."
Gli occhi della chimera, sospettosi, si ridussero a due fessure.
"E con questo? Cosa dovrei fare?"
"Osservandoli a lungo, ho capito come facesse lei riuscisse a insegnare a qualcun altro a come comunicare con gli spiriti e questa cosa mi ha fatto pensare a lungo.
Ho pensato molto a te in questo periodo sai Theo?" disse la ragazza distogliendo lo sguardo dagli occhi di lui e osservando le foglie cadere fuori dalla finestra.
"Io ho avuto complicazioni, non sono potuto restare con voi. Non più."
"Lo so, lo so bene." disse lei con voce malinconica.
"Tyger." lei si volse a guardare lui lo fissó per un paio di istanti.
"Come mai sei qui?" continuó Theo.
"Vorresti comunicare con Tara, Theo? Saresti disposto a rivederla per un'ultima volta?"
Theo serró la mascella nel momento stesso in cui la ragazza terminó di pronunciare il nome della sorella e si fissó la mano destra mettendo la sinistra sul proprio cuore.
Un crescente dolore inizió ad affiorare dal profondo del petto.
"Se io sarei disposto?- rimase ancora un paio di secondi a pensare -Si sono disposto.
Tyger Haunt fece un grande sorriso a Raeken, poi si alzó e semplicemente disse:
"Domani, Esatside Park. 22:30"
Dopo di questo si sistemó la gonna sigiró a guardare Theo che decisamente cofuso non aveva fatto in tempo a controbattere.
Cosa avrebbe voluto fare Tyger con Tara e i miei ricordi?

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Heei, non c'ho più voglia ormai di scusarmi, perció fate finta che l'abbia detto sempre e comunque.
Non so tra quanto aggiorneró ancora, ma per ora enjoy che questo capitolo è lunghissimo.

Incomplete - ThiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora