4 - Weasley, una spina nel fianco

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Arthur Weasley era la persona verso la quale, agli albori del mio sesto anno ad Hogwarts, avevo quasi usato la maledizione Cruciatus.

Fosse dipeso da me sarei andato fino in fondo e mi avrebbero arrestato, con ogni probabilità. Non sono sicuro che tutti i soldi di mio padre sarebbero bastati a salvarmi.

Va detto per inciso che non avevamo, come si suol dire 'una bella nomina'. Il mondo magico ci conosceva come ricchi, potenti ma... non rispettabili.

La rispettabilità non ci calzava mai del tutto, non ci veniva mai associata completamente, restavamo sempre pericolosamente in bilico, sottilmente aperti ad ogni tipo di intrigo possibile.

Noi eravamo quelli che frequentano i salotti bene e nell'arco della stessa giornata contrattano il prezzo di sostanze proibite e veleni con assassini prezzolati in piccoli sudici vicoli pieni di sordidi punti di ritrovo per ogni tipo di gente 'dubbia'.

Noi eravamo Malfoy.

All'epoca in cui io mi diplomai comunque la nostra aura di rispettabilità era considerevolmente più solida di adesso.

Era d'uso negli ambienti che frequentavo appoggiare e sostenere l'operato di Lord Voldemort, quel nuovo brillante politico che stava facendo rapidamente un sacco di strada mettendo a soqquadro la stasi opprimente di quegli anni.

Le famiglie purosangue di mia conoscenza, quelle che ci gravitavano intorno, quelle che occupavano posti di spicco all'interno del nostro Ministero, ci vedevano comunque di buon occhio.
Quando mi unii ai Mangiamorte nessuno ebbe di che ridire e mio padre si dichiarò profondamente orgoglioso di me.

Mi sentivo forte, scaltro, invisibile... ed ero alquanto giovane ed alquanto idiota, ma non mi sentivo tale.

A me non é mai piaciuto agire in prima persona a viso scoperto.

I Mangiamorte portavano pesanti, neri cappucci sul volto durante le loro imprese, ma scendevano in campo di persona.

D'un tratto il sangue prese a scorrere.

Non accadde dall'oggi al domani, ma quando la violenza esplose... insomma, non mi é mai piaciuto torturare, uccidere, stuprare.

 Loro invece parevano trovarci tutti un grande gusto. Ben presto lui divenne L'Oscuro Signore, il mondo magico intero tremò al sentir pronunciare l'altro nome, quello che neppure noi Mangiamorte pronunciavamo più.

 Divenni uno dei suo favoriti perché ero ricco, perché la mia famiglia poteva finanziare la sua campagna politica, perché i Malfoy non potevano lasciarsi sfuggire quell'occasione.

Nessuno di loro aveva la facoltà di evocare un Patronus, io mi vergognavo profondamente di quello stravagante pavone albino alto quasi un metro dal piumaggio iridescente, se potevo dribblavo l'argomento ogni volta che saltava fuori.

Ma uno dei motivi per cui odiavo Arthur Weasley era proprio questo: aveva scoperto del mio Patronus.
Ci punzecchiavamo di continuo, specialmente ai tempi della scuola.

Arthur Weasley non aveva una buona opinione di me, d'altra parte le nostre famiglie si detestavano apertamente. Quanto a me non potevo trovarmi nella stessa stanza con lui senza ignorare l'occasione buona per insultarlo.

Lord Voldemort era al culmine del suo potere... e quei Weasley lo avevano sempre avversato, dall'inizio alla fine, anche se erano Purosangue. Mentre i Mangiamorte davano alle fiamme ignare abitazioni Babbane nella notte ed io facevo finta di nulla, sentivo sempre i penetranti occhi di Arthur scrutarmi.

Diario di un cortigianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora