Capitolo 1

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Mi sveglio all'improvviso sentendo delle urla, quelle urla a cui sono abituata. L'ora sul mio telefono segna le 2:45. Sprofondo con la testa nel cuscino e aspetto che mia madre smetta di urlare per uno dei suoi soliti incubi. Una volta ho provato a svegliarla, si sentì male e non dormì più per tutta la notte, così da quel giorno ho preferito non svegliarla più. Ho imparato a convivere con le sue urla notturne, io dormo con lei per non farla sentire sola. Gli incubi per mia madre sono arrivati dopo la morte di mio padre andato via qualche anno fa a causa di una malattia che lo consumò fino a portarlo via, lontano da noi.

Finalmente non urla più, si è calmata, il battito del mio cuore diventa di nuovo regolare e io torno a dormire tranquillamente, senza più preoccuparmi delle urla che dovranno arrivare. Capita solo una volta nella notte quindi quando smette di urlare è come se fossi più tranquilla e non ho quella strana paura di addormentarmi, è strano da spiegare come mi sento quando sento le sue urla che invadono la stanza, ho lo stomaco sottosopra e diventa difficile anche dormire.
***
Mi alzo dal letto quando suona la sveglia lasciando mia madre ancora a dormire e vado dritta in bagno. Mi guardo allo specchio e faccio una smorfia. Sono anche peggio di quel che immaginavo.

Lego i capelli con un elastico ed inizio a lavarmi la faccia e i denti. Indosso un jeans e una grossa felpa nera con le mie amate air force, non posso fare a meno di quelle scarpe. Sciolgo i capelli e li pettino un po'. La mia più grande fortuna è che i miei capelli sono lisci senza dover passare la piastra quindi non devo perdere tempo a sistemarli. Non mi trucco, non amo tanto truccarmi, diciamo che io sono tutt'altro che una perfetta adolescente. Preferisco scarpe di ginnastica a quei tacchi scomodissimi, preferisco i jeans a quelle minigonne e preferisco i pantaloncini ai vestitini. Mi trucco solo se necessario. Insomma, non amo prepararmi anche perché odio quando le persone mi guardano più del dovuto, odio essere al centro dell'attenzione, cerco sempre di nascondermi e devo dire che ci riesco bene. Pochissime persone mi conoscono nella mia scuola a differenza della mia migliore amica, lei è molto conosciuta e anche molto simpatica, le vogliono bene tutti, a differenza mia.

Avverto mia madre che vado a scuola e lei non mi degna di una parola, probabilmente non mi ha neanche sentita, sta ancora dormendo.

Esco di casa con la borsa su una spalla e il cellulare tra le mani mentre infilo le cuffie nelle orecchie ed inizio ad ascoltare e canticchiare di tanto in tanto qualsiasi canzone mi capiti.

Arrivo a scuola dopo qualche minuto, potrei prendere il pullman per arrivarci ma io preferisco camminare prima di andarci è come se mi sentissi più rilassata.

Fuori la scuola è già affollata e ci metto un po' prima di trovare quella chioma rossa.

"Ehi Abby" La saluto dandole un veloce abbraccio e lei mi da un bacio sulla guancia.

"Allora sei pronta?" Mi chiede prendendomi sotto braccio iniziando a camminare.

"Per cosa?"

"Ho due pettegolezzi freschi di giornata per te."

"Okay, spara"

"La regina delle seghe ormai non sta più con il suo bel principe" Scoppio a ridere per il soprannome che ha dato alla biondona ossigenata di Mery.

"No... Davvero?" Dico ridendo.

"Sì, a lui non piacciono più le bionde."

"O forse si è stancato di lei."

"Può darsi."

"E l'altro?" Improvvisamente Abby si ferma vicino a degli armadietti.

"Che ti prende?" Le dico dando un veloce sguardo ai ragazzi che si dirigono ai proprio armadietti.

"Ecco, questo non ti piacerà." Dice con un filo di voce.

"Abby non fare la stupida."

"Cazzo Kayla non sto scherzando." Dice alzando un po' la voce.

"Mi stai spaventando."

"Sai chi arriverà in città?" si avvicina di più a me abbassando la voce.

"Chi?" Sbuffo.

"Justin Bieber" Il mio cuore in questo momento forse è fermo, io non ragiono già più. La rabbia si impossessa del mio corpo.

"Intendi quel Justin Bieber?"

"Si Kayla, quello che ha ucciso Jason."

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