Fiamme

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T/N POV

Ho pochi ricordi ben chiari della mia infanzia.

Tra questi è ben saldo nella mia memoria quello di un palazzo in fiamme mentre io, al suo interno, piangevo come farebbe una qualunque bambina di nove anni in preda alla paura.

Nessun eroe stava venendo a salvarmi e mi trovavo in un angolo della mia stanza abbracciando il mio peluche preferito mentre sembrava che le guance mi andassero a fuoco per l'estrema vicinanza con le fiamme che mi circondavano.

Una grossa ustione sulla schiena aumentava la mia sofferenza, ma il terrore era talmente grande da farmene dimenticare.

In quel momento mi invase violentemente la consapevolezza di una morte certa ed i miei muscoli si tesero al punto da impedirmi di muovermi.

Tra le mie urla ed i miei pianti disperati, iniziai a sentire dei rumori nel corridoio che conduceva alla mia camera.

Alzando gli occhi colmi di lacrime, vidi una sagoma nera avvicinarsi trafelata facendosi largo tra il fuoco.

"Finalmente ti ho trovato, T/N! Riesci a camminare?" gridò la figura.

Dalla voce lo riconobbi: mio zio era venuto a salvarmi.

Sentivo la testa intontita dal fumo e dal calore delle fiamme non riuscendo nemmeno a rispondere.

Fu allora che l'uomo mi prese sulle spalle ed iniziò a correre verso l'uscita, mentre io, lentamente, perdevo i sensi.

- - -

Dopo tanti anni di studio ed impegno alla UA ero finalmente riuscita a diplomarmi e a diventare una Hero a tutti gli effetti.

Da lì a poco trovai lavoro in un agenzia e fui felicissima di poter finalmente mettere alla prova tutto quello che avevo imparato.

Le giornate scorrevano veloci, mentre riuscire ad aiutare i civili e a catturare i villain mi riempiva il cuore di gioia.


Una di quelle sere, stavo facendo uno dei soliti giri di perlustrazione con il mio capo, Best Jeanist quando venni circondata da un gruppo di ragazzini urlanti.

"Signorina! Abbiamo saputo che il suo quirk è una figata pazzesca, potremmo vederlo in azione, per favore?" disse scalpitante uno di loro.

Ero imbarazzata dalla cosa; non ero ancora abituata ad essere riconosciuta per strada.

Scambiai un occhiata con il mio superiore che mi fece un cenno affermativo con la testa.

"C-Certo, come no!" risi arrossendo.

Alzai il braccio ed attivai la mia Unicità.

La mia pelle si aprì in alcuni punti creando delle piccole ferite da cui uscirono alcune gocce di sangue. Appena fuoriuscirono si solidificarono diventando una serie di aculei color rubino che mi adornavano il braccio.

In realtà, avrei potuto creare quasi qualunque cosa con il mio sangue, ma preferivo non sprecarne troppo.

"OOOOH! E' veramente figo!" dissero in coro i ragazzini in preda all'entusiasmo."Qual'è il suo nome, signorina eroina?"

Ritirai quello che avevo creato con la mia Unicità facendo richiudere le ferite e sorrisi.

"RedCrystal" risposi.

"E' stato bellissimo signorina RedCrystal! La seguiremo su tutte le notizie!" dissero i bambini allontanandosi.

Tirai un sospiro di sollievo scaricando la tensione mentre BestJeanist mi osservava con il suo solito modo di fare serio.

Fai la tua scelta - DABIXREADER (LEMON)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora