Solitudine

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Dabi's POV


Messo piede nel salone adibito a base momentanea, nessuno si curò particolarmente di me fatta eccezione di Spinner che si avvicinò chiedendomi la sua porzione di cibo. Gli porsi direttamente il sacchetto contenente le cibarie dandogli il compito di distribuirne il contenuto agli altri membri del gruppo e solo allora, dopo una rapida occhiata, mi resi conto dell'assenza di un elemento in particolare.

Mi mossi a passi svelti verso la stanza in cui era rinchiusa T/N e i miei sospetti vennero confermati. Himiko Toga sedeva a gambe incrociate davanti alla mia ragazza parlandole e squittendo con la sua vocina altamente fastidiosa. Al mio ingresso la ragazza si voltò e mi mostrò uno dei suoi soliti sorrisi da fuori di testa.

"Ma guarda chi c'è! Già tornato?" domandò mettendosi in piedi.

"Ho portato da mangiare. Torna dagli altri." risposi seccato mettendo a tacere il mio unico desiderio di picchiarla a sangue.

"Ma quanto sei noiosooo!" sbuffò. "Ci stavamo divertendo!"

"Muoviti." 

"Si, si..." sospirò gonfiando le guance per poi superarmi e sparire nel corridoio oltre la porta.

Una volta solo con T/N mi avvicinai a lei ricambiando il suo sguardo fisso posato su di me. Nonostante la situazione non fosse delle migliori per un pensiero del genere, non riuscii a fare a meno di notare quanto fosse bella anche così.

"Cosa voleva?" domandai inginocchiandomi al suo livello.

"Diceva di essere innamorata di mio zio e voleva delle stupide informazioni su di lui. Tipo quale fosse il suo colore preferito, il suo segno zodiacale, roba così."

"E' davvero un'idiota." sospirai. "Lasciala perdere."

"L'ho notato..."


Mi avvicinai a lei e portai una mano sulla sua guancia accarezzandola con il pollice.

"So che è una domanda stupida, ma...come ti senti?"

"Mi sento come se fossi appena uscita da una centrifuga...Quella roba che mi somministrate fa davvero bene il suo lavoro."


Sospirai non sapendo come comportarmi nè tanto meno cosa rispondere e mi limitai ad avvicinare le mie labbra ad un orecchio della ragazza.

"Andrà tutto bene, tra poche ore sarai fuori di qui." sussurrai. "Ho già organizzato tutto. Tu pensa solo a restare viva. Non rispondere alla cazzo e cerca di prendere tempo."

Percepii la ragazza irrigidirsi e prima che potessi dire qualunque altra cosa mi voltai di scatto percependo una presenza alle mie spalle.

Tomura mi stava osservando con la sua solita aria cupa perfettamente immobile davanti alla porta spalancata. Così mi alzai in piedi aspettandomi una sua frase di rimprovero, ma non avvenne nulla; nessuna parola uscì dalla sue labbra screpolate e la cosa mi donò un brivido lungo la schiena. Rimanemmo ad osservarci per qualche istante che parve non finire mai mentre tentavo di capire quello a cui stava pensando, ma quando il ragazzo si voltò iniziando a camminare nel corridoio buio in direzione dell'ingresso non ero riuscito a giungere a nessuna teoria. La cosa mi preoccupò e non poco.

"D-Dabi..." mi chiamò T/N con un tono di voce particolarmente flebile risvegliandomi dalla mia trance. "P-Posso avere dell'acqua?"

"Certo. Arrivo subito." risposi avviandomi verso il corridoio.

Mentre chiudevo la porta lanciai alla ragazza uno sguardo che cercai di rendere il più rassicurante possibile, ma lei non reagì abbassando la testa come se fosse particolarmente affaticata. Mi avviai il più velocemente possibile a raccogliere una delle bottiglie d'acqua che erano conservate nell'atrio dove in quel momento si trovava tutta la restante parte del gruppo e mi stupii quando li trovai particolarmente silenziosi.

Mi chinai per prendere la bottiglia ma appena la raccolsi, la mano di Tomura strinse con quattro dita il mio polso obbligandomi a fermarmi per poi posare gli occhi su di lui con aria seria.

"Cosa c'è?" domandai.

"E' arrivato. Rimani qui e non muoverti." rispose lasciando la presa e dandomi le spalle.

In quel momento fece la sua comparsa l'uomo di cui tanto avevo sentito parlare la cui voce avevo avuto modo di sentire solo attraverso uno schermo nero. Vestito elegantemente con una maschera dalla forma discutibile intenta a nascondergli il volto, l'uomo camminava verso di noi con passo sicuro e non si fermò fin quando giunse davanti al gruppo.

"Buona sera, signori. E' un piacere potervi conoscere di persona per questo evento davvero particolare." disse.

Nessuno proferì parola e pensai che fossero tutti intimoriti dalla sua presenza.

"Come avete avuto modo di sapere, il quirk della ragazza che stiamo trattenendo è un qualcosa di assurdamente potente. Un Unicità che non ho intenzione di farmi scappare per nulla al mondo e che sarà fondamentale per la vittoria della nostra organizzazione. A quanto mi è parso di capire non sarà facile convincere la ragazza quindi sto prendendo in considerazione l'idea di assorbire io stesso il suo potere e di ucciderla se il suo continuerà ad essere un rifiuto. So bene che sarebbe molto più utile che lei rimanesse viva con la sua Unicità per aiutarci dall'esterno, ma nel caso sia irremovibile non avrò altra scelta. Portatemi da lei, perfavore." continuò.

Mi mossi per seguire l'uomo ma Tomura mi fermò immediatamente.

"No." disse stizzito. "Tu rimani qui."

Strinsi i denti trattenendo un'ondata di rabbia e fastidio intenta a travolgermi da dentro vedendolo allontanarsi insieme al suo capo, ma cercai di trattenermi il più possibile.

"Dabi, Dabi..." disse l'uomo mascherato voltandosi verso di me prima di varcare l'ingresso del corridoio. "Non ti conosco affatto ma temo che tu abbia preso parecchio sotto gamba il valore bellico di quella ragazza. Mi fa piacere che ti sia divertito, ora lascia fare a me e rilassati."

Mi limitai a stringere gli occhi in un'espressione arrabbiata e tentai in ogni modo di mascherare la mia profonda voglia di dargli un pugno in mezzo agli occhi.

"Guarda il lato positivo..." continuò sparendo nel corridoio seguito da Tomura. "Se accetterà di fare parte del gruppo potrai farci tutto quello che vorrai. Lo spero davvero per te, Dabi. Lo spero davvero."

Attesi. Attesi infiniti secondi e, appena sentii la porta della stanza dove tenevano T/N chiudersi, mi voltai e tirai un forte calcio a delle taniche vuote facendole cadere rovinosamente.

"Dabi! Tutto bene?" squittì Toga saltando sul divano ed osservandomi con occhi sgranati.

Non risposi.

Mi maledii per non essere riuscito a trattenermi e mi mossi a passi svelti verso l'uscita sotto agli occhi stupiti e dubbiosi di tutti.

Una volta fuori chiusi la porta alle mie spalle e lasciai che le gocce di pioggia che ancora cadevano pesanti dal cielo mi bagnassero il volto per cercare di placare almeno un pò la rabbia che mi portavo dentro e non ci volle molto prima che mi accorgessi che niente sarebbe riuscito a farmi stare meglio, assolutamente niente.

Fai la tua scelta - DABIXREADER (LEMON)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora