Ripresa

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T/N's POV


Dopo quel tremendo avvenimento passai la settimana seguente in ospedale. Kaoru veniva a trovarmi tutti i giorni e non riuscivo a capire se temeva che Dabi si ripresentasse o se provava un minimo senso di colpa dopo aver assistito alla sofferenza che mi aveva causato.

Il giorno delle mie dimissioni insistette nell'accompagnarmi a casa e, nonostante i miei rifiuti, mi ritrovai nella sua auto diretta verso il mio appartamento.

Quando finalmente arrivammo sul pianerottolo mi chiese ancora una volta se mi avesse fatto piacere stare in sua compagnia durante i giorni seguenti, ma non risposi. Entrai in casa e chiusi la porta alle mie spalle.

Ero stanca. Tremendamente stanca e non volevo vedere nessuno.

La sentii borbottare qualcosa oltre la porta, ma non le diedi peso. Dopo di che, con un tono di voce che fece trasparire un sorriso di circostanza, mi salutò ricordandomi che se avessi avuto bisogno di lei avrei potuto chiamarla in qualunque momento.

Gettai il borsone a terra sull'uscio della cucina e lasciai che i miei occhi vagassero sulla stanza vuota. Il fantasma di Dabi si muoveva ancora tra quelle mura e sentii la gola stringersi davanti a quel pensiero.

Nonostante tutto non ero ancora abituata alla sua assenza, anche se il ricordo di quello che aveva fatto durante quella notte mi ribaltava lo stomaco intaccando i sentimenti che provavo per lui.

Ero tremendamente innamorata di Dabi, ma non volevo che quello che provavo mi distruggesse e mi portasse ad un amore cieco e distruttivo nei miei confronti, non ero più una ragazzina. Allo stesso tempo, dimenticare il tipo di legame che ci aveva unito era davvero impensabile, ma non riuscivo a fare a meno di chiedermi se non fosse stata solo una mera illusione.

Ero in balia di sentimenti contrastanti e non sapevo proprio come destreggiarmi in quel vasto labirinto emotivo.

Lentamente camminai fino in camera mia e mi gettai sul letto. Sentii gli occhi iniziare a bruciare pronti per dare sfogo alla frustrazione che mi pregava di esplodere, ma non ebbi tempo di dargli ascolto che mi addormentai subito, complice la pesantezza dei giorni precedenti.

- - -

Non riuscii a quantificare immediatamente quante ore passarono, ma riaprii gli occhi sentendo il telefono squillare nella tasca dei pantaloni che stavo ancora indossando. Non lessi nemmeno il nome che apparve sullo schermo e risposi alla chiamata.

"Pronto...?" biascicai notando che dalla finestra penetrava una forte luce da mattina inoltrata.

"Hey, T/C! Perdona il disturbo, volevo sapere come stavi!"

Riconobbi la voce. Si trattava di Mashiro, il mio collega di lavoro.

"Hey, ciao..." sospirai sedendomi sul letto. "Così così.. Grazie per esserti preoccupato."

"Ahah, ci mancherebbe! L'eroina migliore della nostra agenzia è la nostra più grande risorsa e poi sai che sei... Si, insomma, sei una mia cara amica e mi sembra normale interessarmi alla tua salute!"

"Grazie... Ma dimmi una cosa. Best Jeanist è arrabbiato per la mia assenza? Non vorrei creare disagi."

"Affatto, T/C! È solo molto preoccupato!"

"Capisco..."

"Dice che puoi prenderti tutto il tempo che ti serve per poi tornare in agenzia più potente di prima!"

"Eheh...Ringrazialo da parte mia."

"Sarà fatto!"

Calò un silenzio imbarazzante mentre lo sentivo balbettare nel tentativo di dire qualcosa.

Fai la tua scelta - DABIXREADER (LEMON)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora