Il ticchettio costante dell'orologio appeso al muro era l'unico suono percepibile all'interno della stanza dalle pareti chiare.Un battito insistente che scandiva il passare dei secondi, dei minuti della loro vita; Un monito del trascorrere inesorabile del tempo, insofferente alle necessità altrui. Heather se ne stava seduta sulla poltrona beige, un cuscino stretto in grembo e lo sguardo turbato fisso sulla possente schiena dell'uomo davanti a lei, sul viso un'espressione cruciata.
Il cervello continuava a macchinarle pensieri senza lasciarla respirare, frammenti della conversazione appena avuta continuavano a inondarle la mente come l'onda del mare sulla spiaggia.
Chris se ne stava appoggiato con i gomiti al camino, i turchesi occhi persi tra le scoppiettanti fiamme scarlatte danzanti nel camino acceso.
- Quindi non mi hai mentito- la sua voce, un mormorio leggero ma prepotente, infranse quel silenzio cristallino riecheggiando nello spazio intorno a loro con un tono di sollievo percepibile da chiunque.
L'attore si girò fronteggiando così la donna per la quale aveva preso il primo aereo disponibile una volta appurata la notizia.
Quella mattina, infatti, dopo essersi fermato nel solito bar ad Atlanta vicino al luogo delle riprese nel quale ogni mattina faceva colazione, aveva distrattamente buttato l'occhio sui giornali esposti nella vetrina dell'edicola di fianco all'entrata.
Le foto di Heather, della sua Heather, con quell'altro uomo, l'avevano paralizzato sulla porta, mozzandogli il respiro.
Aveva richiuso la porta del locale dietro di se e si era precipitato a comprare una di quelle riviste con un sentimento di gelosia pungente che cresceva piano piano dentro di lui.
Dopo aver attentamente letto tutto l'articolo, coronato di foto e una testimonianza di qualcuno molto vicino alla coppia, il suo cuore aveva smesso di battere e una rabbia cieca gli era montata nel corpo. Rinunciando al suo cappuccino, si era subito diretto alla ricerca di Robert, per cercare di avere delle spiegazioni e di capire che cosa stesse succedendo.
Il suo cervello era completamente andato in tilt: aveva iniziato a macchinare e creare storie, film con prologo ed epilogo capaci di fargli ottenere una candidatura agli oscar e che come filo comune avevano la consapevolezza di essere stato preso in giro da quella che reputava oramai una presenza fissa nella sua mente e nel suo cuore.Aveva provato a mettersi in contatto con la donna ma nessuna delle sue chiamate sembravano raggiungere il destinatario, facendogli aumentare la sensazione di inquietudine nel quale era caduto.
Una volta sul set, aveva cercato il maggiore dei Downey e, una volta trovato, si era scaraventato contro di lui lanciandogli il giornale.
La rabbia, la delusione che si era impossessata di lui gli avevano fatto ribollire il sangue nelle vene mandandogli in completo blackout ogni neurone con la conseguente incapacità a calmarsi.
Aveva un unico pensiero fisso nella mente: doveva andare da lei e parlarle.
Doveva vederla.
Doveva farsi spiegare l'intera situazione e voleva guardarla negl'occhi nel momento in cui Heather gli avrebbe rivelato di averlo ingannato per tutto quel tempo.
Ci era abituato, oramai: la sua intera vita aveva visto un susseguirsi di persone incapaci di rimanere al suo fianco per più di un breve lasso di tempo.
Si era affezionato e si era ritrovato con le spalle al muro e un coltello conficcato in profondità nel cuore.
Era stato deluso così tante da volte da non poterle più contare sulle dita delle mani, ma il sentimento che provava in quel momento andava al di là delle sensazioni provate nella sua vita.
Si sentiva spezzato.
Lui, il grande Chris Evans, si sentiva rotto.
Alla semplice lettura del titolo, Robert aveva strabuzzato gli occhi ed era quasi svenuto a terra.
Aveva mormorato qualcosa su quanto potesse essere impossibile come cosa, ma lo sguardo felice e quasi commosso della sorella mentre osservava l'anello e la faccia contenta dell'uomo davanti a lei avevano lasciato poco spazio al dubbio.
RBJ conosceva la capacità della ragazza di fare scelte sbagliate ma non si sarebbe mai aspettato un comportamento simile.
Aveva provato a contattarla ma, come al solito, la sorella non aveva risposto nemmeno dopo varie e ripetute chiamate.
Chris era scappato all'aeroporto, mandando a quel paese chiunque gli si parasse davanti per fermarlo e per farlo ragionare: Scarlett, prima di tutti, aveva cercato di far ragionare i due uomini su quanto quello stupido scoop potesse essere falso e di come le foto potessero essere state estrapolate dal contesto, senza però esser considerata in alcun modo.
L'attore aveva trovato il primo volo utile per New York e si era imbarcato, conscio del fatto che il suo nome e la sua fama erano stati i principali responsabili di quel biglietto così veloce.
Dopo due ore durante le quali era rimasto fermo e immobile seduto sul suo seggiolino fissando il vuoto davanti a se, era atterrato al JFK e si era precipitato alla ricerca di un taxi: destinazione casa della donna.
Una volta arrivato davanti alla villetta bianca, si era sentito mancare il vuoto da sotto i piedi: non riusciva a capacitarsi di come, del perchè, avesse fatto la bellezza di mille e quattrocento chilometri per poter parlare con la donna che viveva nella casa di fronte a lui.
Prendendo un respiro profondo, aveva bussato ripetutamente, per poi attaccarsi al campanello incapace di fermare il suo tumulto interiore.
Heather aveva aperto la porta: i capelli racchiusi in uno chignon scompigliato le lasciavano delle ciocche libere sul viso magro e struccato, dai grandi occhi scuri e profondi capaci di scrutarti l'anima e conoscere ogni tuo più piccolo segreto.
Indossava un semplicissimo e alquanto buffo pigiama bianco a strisce arancioni e, vedendolo sulla soglia della sua porta, sul volto le si dipinse un'espressione stralunata e sorpresa.
Chris la guardò, non capacitandosi della bellezza della donna davanti a lui e sentendo il suo cuore stringersi in una morsa dolorosa nel petto.
Indurendo lo sguardo, la fulminò sul posto prima di sentire la sua voce pronunciare autonomamente - Io e te dobbiamo parlare-
Heather aveva esclamato che avrebbe potuto semplicemente chiamarla, ma allo sguardo cupo dell'attore aveva annuito, spostandosi sulla soglia per farlo accomodare della sua umile dimora, offrendogli gentilmente qualcosa prima di accomodarsi in soggiorno.
Chris ripensò a tutti i discorsi che aveva pensato, creato, ricamato durante il viaggio ma nessuna parola aveva intenzione di uscire dalla sua bocca.
Si era immaginato quel momento per tutto il viaggio e ora aveva paura ad intraprendere quella conversazione.
Quando Heather parlò, però, le sue parole lo spiazzarono facendolo paralizzare per la seconda volta.
- Quello che hai letto su quel giornale è una cazzata incredibilmente elaborata che non trova nessun riscontro con la realtà.- dichiarò infatti la donna, un lieve sorriso ad incorniciarle il volto.
Heather inclinò la testa, incrociando le braccia sotto il seno e aspettando una reazione da parte dell'attore.
Dopo qualche secondo di silenzio, Chris Evans si riscosse dal suo coma scuotendo la testa.
- Una cazzata? Ci sono le foto.-
- Considerando che tu per primo hai a che fare con questo mondo ogni giorno della tua vita, pensavo tu sapessi che una foto molto spesso può sembrare qualcosa ma essere qualcos'altro di molto diverso.- esclamò stizzita la donna, avvicinandosi all'attore e puntando il suo sguardo nel suo.
- L'uomo in quella foto è un mio vecchio amico del college per il quale non nego di aver avuto una lieve cotta, ma niente di più. Le foto che i paparazzi si sono così tanto divertiti a scattare non sono come sembrano: ho in programma di partecipare ad un matrimonio tra qualche mese ma io non me ne starò affatto vestita con un abito bianco a giurare eterno amore a qualcuno, ma starò davanti al tavolo dello champagne a bere.- aveva spiegato successivamente, divertita dal repentino cambiamento dell'uomo.
Chris aveva infatti rilassato lievemente i muscoli in tensione e aveva aggrottato lo sguardo facendosi pensieroso.
- Nel senso...?-
- Nel senso che mi ha invitata al suo matrimonio con una ragazza appartenente alla mia vecchia confraternita. Ieri mi stava semplicemente facendo vedere l'anello con il quale aveva chiesto la mano all'amore della sua vita e i paparazzi hanno capito chi sa cosa. Se in più ci mettiamo questa fatidica fonte anonima vicina alla coppia inesistente... beh, potremmo crearci un bel film da seconda serata.-
Chris si era passato una mano sul volto stanco, prima di appoggiarsi allo stipite del camino addobbato per Natale e racchiudersi in un mutismo fissando il camino acceso.
Si sentiva un benemerito coglione.
- Quindi non mi hai mentito- mormorò.
Heather si alzò dalla poltrona sulla quale intanto si era seduta, avvicinandosi all'uomo e posandogli un mano sulla spalla, puntò i suoi occhi in quelli dell'attore.
- Non ho intenzione di sposarmi con Richard Peterson, non ho mai avuto niente di serio con lui e non ti ho nascosto una relazione clandestina, se è questo che vuoi sapere.- aveva sussurrato la donna ad un centimetro dal viso del biondo, prima di sorridere.
- Mi sento un emerito coglione- mormorò l'uomo senza distogliere lo sguardo.
- Ho sempre detto che sei un coglione, credo sia per la troppa vicinanza a mio fratello.-
Chris rise sommessamente, prima di stringere la donna a se con fare possessivo.
Non gli era mai successo, in trentasei anni di vita, di volare in un'altra città senza alcun minimo preavviso per poter parlare con una donna.
Le poggiò un bacio tra i capelli scuri.
- Comunque, sappi che quest'apparizione inaspettata davanti a casa mia con quello sguardo da cattivo ragazzo è stata una delle cose più sexy che io abbia mai visto- scherzò la donna per poter alleggerire la tensione percepibile nella stanza.
Se prima la risata di Chris fu trattenuta, dopo quella frase l'attore scoppiò in una profonda risata ilare portandosi una mano al petto e inarcando la schiena all'indietro, seguito da quella cristallina della donna davanti a lui.Con quella risata, l'attore sentì i pezzi della sua anima rotta ricomporsi di nuovo.
Oramai era fregato.
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I Was Made for Loving You
RomanceHeather è terribilmente irritabile e incredibilmente logorroica. E' la fiera proprietaria di un alano nero di nome Bubble ed è la sorella di quel ''microcefalo vanitoso'' conosciuto dai più come Robert Downey Jr. La vita della piccola di casa Downey...