Capitolo 15

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Coccinelle fu ben felice di lanciarsi verso la fonte di quell'esplosione. Aveva bisogno di fare qualcosa per non pensare a quello che era appena successo.

Era stato un idiota. Aveva creduto di riuscire a conquistare Emi da supereroe ma si era accorto troppo tardi del casino in cui si stava cacciando. Emi non amava altro che la maschera che lui si era messo addosso e, se si fosse lasciato andare a quel bacio - cosa che avrebbe volentieri fatto - non avrebbe più potuto guardare l'amica in faccia.

Il luogo dell'esplosione era ben visibile anche da lontano. Il bagliore del fuoco illuminava Parigi e avvicinandosi, sembrava di entrare in una specie di enorme fornace.

Quando Coccinelle arrivò sul posto era pronto ad affrontare Arakne ma, quando fu abbastanza vicino, si rese conto che stavolta la donna ragno c'entrava ben poco. A innescare quell'esplosione era stato un tir carico di materiale infiammabile che, probabilmente a causa di un errore umano, era finito contro la vetrina di un supermercato, sfondandola completamente.

La gente, in preda al panico, si accalcava per strada nel tentativo di allontanarsi dal fuoco che divampava e intossicava l'aria. Le ambulanze e i vigili del fuoco faticavano a destreggiarsi in mezzo a quel caos e alcune persone avevano urgente bisogno di aiuto.

Coccinelle si mise subito all'opera, soccorrendo le persone ferite e allontanandole dal luogo dell'incidente. Erano passati una ventina di minuti quando Kitty Noir fece la sua apparizione.

«Ce la siamo presi comoda oggi, eh?» esclamò Coccinelle con un mezzo sorriso.

La ragazza non lo degnò neppure di uno sguardo, quasi come se lui non esistesse. Fece un balzo e piombò in strada, aiutando una coppia di anziani dall'aria spaesata. 

Coccinelle la guardò confuso ma non poté soffermarsi molto su quello che era appena accaduto, perché altri avevano bisogno della sua assistenza.

Ci vollero diverse ore per mettere in sicurezza l'area e a parte qualche ferito più o meno grave, per fortuna, non vi erano state vittime. Solo il conducente del tir sembrava sparito nel nulla, quasi come se l'autocarro non fosse stato guidato da nessuno.

I due supereroi strinsero la mano ai vigili del fuoco che, riconoscenti, non smettevano di elogiarli. Coccinelle vide con la coda dell'occhio Kitty Noir allontanarsi, approfittando di un attimo di calma e senza perdere altro tempo la seguì, ben deciso a capire i motivi del suo comportamento.

La ragazza saltava agilmente di tetto in tetto. Quando si accorse di essere seguita si gettò tra due palazzi nel tentativo di far perdere le sue tracce, ma Coccinelle era veloce quanto lei, e la raggiunse proprio mentre la ragazza voltava un angolo, ritrovandosi nel retro di un enorme grattacielo.

  «Aspetta!» le urlò dietro il ragazzo.

Kitty Noir si fermo, senza voltarsi.

«Che ti prende?» continuò il ragazzo, sempre più confuso «è tutta la sera che non mi rivolgi la parola!»

Per qualche secondo la ragazza rimase zitta, tanto che Coccinelle si chiese se avesse sentito.

«Non voglio vederti mai più. Io e te abbiamo chiuso» disse infine Kitty Noir.

Il ragazzo scosse la testa. «Che vuoi dire? Perché?»

La ragazza si voltò. Aveva gli occhi gonfi e le lacrime le rigavano il viso. Guardò il ragazzo con  occhi carichi di rancore e, senza pensarci un secondo di più, afferrò l'anello che portava al dito e lo sfilò con rabbia.

Coccinelle avvertì un brivido gelido percorrergli la schiena, mentre osservava la sua partner liberarsi del travestimento, rivelando la scioccante verità. «Emi...» riuscì ad articolare, con la voce strozzata in gola.

«Addio» si limitò a dire la ragazza, dopodiché si voltò e s'incamminò, sparendo oltre l'angolo.

Lui avrebbe voluto seguirla, fermarla e spiegarle che era tutto un terribile errore, un malinteso, ma i suoi muscoli sembravano congelati. In un solo istante aveva perso la sua partner, spezzato il cuore alla ragazza che amava e ferito la sua migliore amica.

Gli ci vollero parecchi minuti per riprendersi e, sconvolto, allontanarsi. Fu forse per questo che non si rese conto che, poco più in alto, nascosto nel buio, un enorme kwami simile a un ragno, aveva osservato tutta la scena.



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Nuovo capitolo, piuttosto corto ma carico di significato.

Daniel ha fatto un bel casino tutto da solo... si meriterebbe una medaglia, neanche Marinette e Adrien erano riusciti a complicarsi la vita così tanto!

E adesso, che succederà? Emi indosserà ancora i panni di Kitty Noir? Noun ha visto tutto e adesso conosce la sua vera identità...

Beh, alla prossima gente, spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Baci!!!


Laura

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