La scuola era finita da poco più di un mese. Ero ormai pronta per affrontare il penultimo anno di liceo, ed ero super carica! I rappresentanti di istituto avevano organizzato una festa di fine anno, fissata il dieci di luglio, così che anche i maturandi potessero partecipare senza preoccupazioni. Iniziai a prepararmi nel pomeriggio, partendo da un bagno rilassante, passando poi a trucco, parrucco e vestito. Decisi di indossare un abito nero di pizzo, molto attilato, scollato e corto, con le solite Jeffrey Campbell nere, proprio come il vestito. Per il trucco puntai su uno smokey eyes sui toni del grigio, con qualche punta di bianco brillantinato, e un rossetto rosso. I capelli invece decisi di lasciarli sciolti, mi piacevano così com'erano, belli ricci e vaporosi.
Avevo appuntamento con Laurie, la mia migliore amica, alle sette e mezza in centro. Mamma e papà purtroppo non potevano accompagnarmi per motivi di lavoro, così chiesi un passaggio a Katherine, mia cugina. Appena vidi Laurie la riempii di complimenti, era bellissima! Aveva raccolto i capelli biondi in uno chinion disordinato, sulle palpebre aveva uno strato di ombretto dorato, che si intonava perfettamente al suo abito pieno di paiettes.
Quella sera alla festa ci sarebbero stati anche quattro ragazzi australiani che si erano trasferiti poche settimane prima che finisse la scuola. A quanto pare erano dei personaggi abbastanza famosi, poichè viaggiavano con macchine immense e con una guardia sempre appiccicata al sedere. Non so ancora bene come, ma Laurie riuscì ad avvicinarsi a due di loro e a stringerci amicizia: Luke Hemmings e Calum Hood, frequentavano il corso di letteratura inglese con lei. Io li avevo solo visti nei corridoi e a mensa, ma non mi ero mai avvicinata a nessuno di loro. Luke e Calum avevano la nostra età, sedici anni, mentre gli altri due, Michael Clifford e Ashton Irwin, avevano rispettivamente diciassette e diciotto anni. Nessuno a scuola, a parte quella pazza di Laurie, aveva avuto il coraggio di avvicinarsi. Eppure lei, con la sua simpatia, era riuscita a legare moltissimo con loro, soprattutto con Luke. E secondo me, in fondo, tra loro c'era del tenero: Laurie insisteva nel dire che erano solo ottimi amici, ma quando parlava di lui, lo vedevo, le brillavano gli occhi. Probabilmente non voleva ammetterlo per paura di doverlo poi perdere, si sa che i personaggi famosi cambiano una scuola all'anno.
Durante tutto il tragitto verso la sala dove si sarebbe svolta la festa, Laurie non fece altro che parlare di quanto il corso di letteratura inglese era divertente, da quando Luke e Calum erano diventati suoi compagni di banco. Nominò Luke così tante volte, che nel mio cervello il nome rimbombava come un effetto eco. Era innamorata di lui, inutile negarlo. Ma chissà se a Luke interessava davvero Laurie, o era una semplice amica con cui divertirsi a lezione.
Arrivammo alla festa intorno alle otto e venti, e di fronte a noi si parò una scena indimenticabile: la stronzetta della scuola, Emily, era appena caduta dai suoi vertiginosi tacchi. Em aveva lo strano potere di attrarre a sè qualsiasi esemplare umano di sesso maschile senza sembrare una poco di buono. Si vantava con chiunque di essere una modella e di avere ai suoi piedi tutti i ragazzi della scuola. E purtroppo aveva ragione. Era bella, ma agli occhi delle altre ragazze pareva una puttanella da quattro soldi, che scopava con tutti solo per attirare le attenzioni. E anche questo era vero, cambiava fidanzato ogni volta che si cambiava le mutande. Il successo le aveva dato seriamente alla testa, si credeva la più bella del mondo, ma a mio avviso c'erano ragazze molto più carine di lei, che purtroppo non erano altrettanto famose, come Laurie ad esempio. Proprio Laurie scoppiò improvvisamente a ridere, per via della pietosa scenetta di Emily seduta a terra con il tacco della sua scarpetta coperta di diamanti spezzato in due. Appena sentì la rumorosa risata di Laurie, Em si voltò di scatto verso di noi e ci fulminò con lo sguardo.
"Povera Emily" dissi ridacchiando, per prenderla in giro.
"Sei una sfigata Rogers, una fottuta sfigata!" urlò lei, attirando le attenzioni di tutte le persone intorno a noi.
"Lei almeno sa stare in piedi sui tacchi!" intervenne Laurie in mia difesa "e non è nemmeno una modella."
"Meglio sfigate che zoccolette, Em" appuntai, prima di entrare nella grande sala, seguita dalla mia migliore amica.
Luke e Calum corsero da noi e salutarono Laurie, poi me. Li salutai con fare stupito, poichè non mi avevano mai rivolto la parola. Dietro di loro arrivarono i loro amici Michael e Ashton, che ci salutarono calorosamente. Notai che Ashton mi fissava in un modo particolare, un pò come Laurie fissava Luke. Irwin provava una sorta di interesse nei miei confronti? Non conosceva nemmeno il mio nome, era praticamente impossibile! Michael e Calum si allontanarono per andare a prendere qualcosa da bere, mente Luke e Ashton rimasero con noi, indirizzandoci verso dei divanetti bianchi.
"Laurie, la prossima settimana abbiamo un concerto!" disse Luke "vuoi venire? Ti posso procurare un biglietto!"
Laurie annuì felice "puoi procurarne due perfavore? Così viene anche Winter!"
"A lei ci penso io.." sussurrò Ashton, posando una mano sul mio ginocchio e sorridendomi. Santo cielo, forse gli piacevo.
"Grazie mille" sorrisi "sei davvero molto gentile!" Volevo tastare il terreno per capire se avevo ragione o no.
"Nah, farei questo ed altro per una ragazza dolce e carina come te" rispose, facendo scorrere la mano dal ginocchio alla coscia, disegnando dei cerchi col pollice.
Guardai Laurie e feci un lieve cenno col capo, così da farle capire le intenzioni del ragazzo.
"Ma il concerto sarà vostro?" domandò la mia migliore amica, distraendo così Irwin dalla mia coscia.
"Non proprio! Apriremo il concerto dei One Direction!" esultò Luke "dobbiamo moltissimo ai ragazzi, è anche grazie a loro se ora siamo così famosi!"
Appena il biondo pronunciò il nome del gruppo, il mio cuore perse un battito.
Mi dissero tutti di non cadere in trappola e di non innamorarmi di un personaggio famoso, ma purtroppo l'avevo già visto. Capii di essere veramente fregata (e innamorata) quando, guardando una sua foto, iniziarono i "filmini mentali". Quando camminavo per la strada mi pareva di vederlo ovunque, nel volto di ogni persona. Quando sentivo qualcuno cantare, dannazione, sentivo la sua voce. La notte dormivo stringendo il cuscino e sognando, un giorno, di poter stringere lui. Avevo la sua foto come sfondo del cellulare, sia nella home che sul blocco schermo. Idem sul pc, avevo la sua foto. Cosa avrei dato per vederlo, anche solo una volta, e per abbracciarlo. Cosa avrei dato per sentir uscire dalle sue labbra il mio nome. Desideravo poter annusare i suoi capelli, per sapere che shampoo usava. Avrei voluto sfiorare ogni suo tatuaggio, tracciando tutte le linee con le mie unghie. Sognavo di baciare le sue labbra, magari subito dopo aver spento una sigaretta, per sentire l'odore del tabacco. Avrei voluto perdermi nei suoi magnifici occhi castani, navigando in quell'oceano che solo io potevo vedere. Volevo semplicemente essere sua.
Di chi parlo? Di Zayn Malik, ovviamente.
Facevo il possibile per non pensare a lui, ma la cosa mi era quasi impossibile. Lo amavo, lo amavo troppo, anche più di me stessa.
Notai che Laurie mi stava fissando, mentre il mio sguardo era perso nel nulla, a contemplare la bellezza di quel ragazzo che era stato capace di farmi innamorare, senza esserci mai incontrati.
"Avremo anche la possibilità di accedere al backstage?" chiese la mia amica curiosa.
"Se volete si, basta che me lo dite e vi procuro il biglietto che desiderate ragazze!" rispose Luke sorridendo.
"E se entriamo nel backstage, possiamo anche incontrare i ragazzi?" continuò a domandare, ricevendo una risposta affermativa dal biondino. "Perfetto allora, se riuscite ad avere quei biglietti, ci fareste davvero felici!"
Ashton sorrise, così come Luke "avrete i biglietti!" disse quest'ultimo.

STAI LEGGENDO
Dreamcatcher
Fanfiction"Teneva al suo bene più di qualsiasi altra persona al mondo. Era sempre in prima fila quando aveva bisogno di aiuto, anche quando erano distanti, aveva sempre il tempo per ascoltarla mentre si sfogava, piangeva o semplicemente rideva, nei rari momen...