Sono bloccata, impaurita e legata ad un letto di uno sconosciuto.
Voglio scappare. Voglio correre via da questo posto.
Solo ora mi accorgo che questo posto non è molto adatto ad una ragazza, buio, triste, spaventoso e isolato, troppo nascosto dagli alberi, troppo in cima ad una montagna.
Non so chi mi ha dato la forza per entrare dentro questa orribile casa, forse la voglia di un posto al caldo o il bisogno si un tetto sopra la testa.
-Chi sei tu?-Ripete guardigno.
Non rispondo, e se mi fa del male?
-Lasciami andare, non ho fatto nulla di male e..-
-Ti sei intrufolata dentro casa mia, ti sei infilata dentro il mio letto e ci hai anche dormito.-
-Avevo bisogno di un posto sicuro dove poter passare la notte.-Cerco di giustificare la mia folle idea di rimanere qui per la notte. Che stupida. Che stupida che sono stata.
-Sai che quello che hai fatto è sbagliato?-Chiede e finalmente la luce si posa sul suo corpo, permettendomi così, di rivelare la figura ai miei occhi.
È un ragazzo, giovane, penso abbia la mia età o poco più, biondo, occhi azzurri, sembrerebbe un principe se non fosse per tutti quei tatuaggi. Indossa dei jeans neri, stretti ed una mahlietta nera.
-Allora?-Insiste ed io ritorno alla nostra conversazione.
-Si..-Tengo la testa bassa, non so che dire. -Mi dispiace.-
Viene verso il letto e si siede.
-Non c'è mai nessuno, qui da questa parti, è una zona pericolosa, qualche strano individuo potrebbe farti del male.-Dice e un brivido percorre su tutto il mio corpo.
-Non capiterà! -Precipito a dire. -Appena uscita da questa casa, tornerò dal posto in cui sono venuta.- Cioè? Io non ho un posto. penso che, però, qualsiasi stradina buia e isolata del centro città, sia migliore di questo luogo.
-Aspetta, perché tutta questa fretta?-Chiede e il mio cuore perde qualche battito. -Adesso sei qui e sarebbe scortese da parte mia mandarti via.- Un leggero sorrisetto compare sulle sue labbra.
-Davvero, ho già dato fin troppo disturbo, sarà meglio che vada.-Insisto e con lo sguardo cerco la chiave per aprire le manette.
-Cerchi queste?-Il ragazzo dalla personalità sostetta, si alza dal letto ed estrae dalla tasca del jeans un piccolo mazzo chi chiavi.
Annuisco timidamente. -Si, per favore.-
Il ragazzo si avvicina a me, e con la mano destra mi sfiora il viso.
-Dammi alcune buone ragioni per cui io, dovrei liberare una piccola ladra, legata al mio letto.- Cosa? I miei occhi si spalancano e la bocca si apre leggermente per lo stupore.
Che cosa significa? Non vuole lasciarmi andare?
Cavolo Hanna, ma ilche diavolo di guaio ti sei cacciata?
Non potevo optare per l'altro sentiero? Non potevo rimanere dentro il parco, aspettare che Trevor finisse il turno e dormire sotto la mia amata quercia?
-Io non sono una ladra.-Mi sento offesa, non ho rubato nulla.
-Ah no? Allora cosa sei?-Chiede divertito. -I ladri si approfittano delle cose altrui, e tu..-Mi indica.-..sei nel mio letto!-
Ignoro il suo commento e cerco di cambiare discorso.
-I miei genitori potrebbero preoccuparsi.-Mento, e solo in questo momento mi pento di non avere amici o parenti, nessuno noterà la mia scomparsa.
-Beh, se sei finita fin qui, non penso che sia un problema per i tuoi. Sei scappata? I tuoi genitori ti hanno cacciato via di casa?-Scuoto la testa.
Non ho genitori. Non ho una casa. Nessuno mi ha cacciato via.
Sono scappata? Scappo sempre.
-Mi sono persa.-Ride.
-Sai, non so se tu ne sei a conoscenza, ma hanno inventato, negli ultimi anni, dei sistemi di comunicazione molto efficienti. Hai mai sentito dire la parola "telefono"?-Mi sta prendendo in giro per caso?
-Si, ma non ne possiedo uno.- La mia voce esce fuori fin troppo infastidita. -L'ho perso.-Cerco di sembrare più dolce.
-Sei mezza testa. Non ricordi la strada di casa?-
-Non sono di qui.-Non appartengo a nessun luogo. -Mia..mia nonna è di Londra.-
-Capisco.-Sospira.
Guarda l'orologio e si affretta ad uscire dalla stanza, mi lascia da sola.
-Ehii!-Lo chiamo, ma lui non mi risponde.
È andato via? È andato a lavoro?
Improvvisamente un pensiero cattivo mi invade la mente.
-Ti prego, non chiamare la polizia.-Urlo sperando che non sia troppo tardi.
Non ho mai avuto problemi con la legge, ma se mi trovano, potrebbero rinchiudermi, un'altra volta dentro chissà quale casa famiglia.
Non voglio ritornare in quel posto, non mi trattano bene.
Il ragazzo entra per la seconda volta sentro la stanza.
-Ti garantisco che, la polizia è l'ultimo dei miei pensieri in questo momento.- Cosa vuol dire?
Ha problemi con la legge? È stato beccato mentre rubava qualcosa? Ottimo, mi sono nascosta dentro la casa di un esperto ladro ricercato!
-Senti, io non vorrei disturbare i tuoi piani per la giornata, se mi liberi da queste manettw, ti giuro che sparisco dalla tua vista in twmpo record. Non verrò più e non ti disturberó più, per il resto della tua vita.- Mi affetto a dire ma lui non si decide a muoveri dalla sua poatazione.
-Non ho voglia di lasciarti andare.- Eh? Sbatto le palpebre per la confusione.
-Vorrei andare a casa.-
-Non pensi sia scortese entrare dentro casa di uno sconosciuto e andare via subito?-Chiede per poi sedersi sopra la poltrona vicino al letto, distende le gambe e appoggia i piedi sul letto, poco lontani dal mio corpo.
-Penso che non sia giusto distruggere i piani di una persona a cui tu hai già preso in prestito il suo letto.- Fingo un piccolo sorriso, ma in realtà vorrei urlare.
-Tranquilla, non capita molto spesso di avere ospiti da queste parti.-
-I tuoi parenti non ti vengono mai a trovare?-Non so perché l'ho chiesto, certe volte non riesco a collegare il cervollo prima di parlare.
-Io non ho parenti.- Ah.
-E i tuoi amici, vengono?-Zitta Hanna, non sono affari tuoi!
-Non ho neanche quelli.-
Abbiamo due cose in comune, ottimo, mi sono trovata un ladro ricercato, senza famiglia e senza amici, come me, apparte per il suo lavoro. Io non ho mai rubato.
Mi ricordo quando ero piccola, provai a rubare una caramella, ma poi prima di uscire, mi pentii subito e la riposai sopra lo scaffale.
-Sono un tipo..-
-Timido?-Lo interrompo.
Lui ride. -Una cosa simile.- Strano, non mi sembra una persona molto timida!
-Capisco, beh mi dispiace molto per te, magari potresti provare ad uscire di più e a fare amicizia.-Ma perché sto dicendo questo? Io e la mia boccaccia!
-Oh ma io esco signorina..?-
-Oh ehm.. Hanna.-Per qualche istante penso sia meglio non dare il mio vero nome, ma poi penso che sia irrilevante.
-Vede, io preferisco non dare nell'occhio, sono un tipo molto solitario, amo il buio.-
Ladro ricercato e solitario, un altro aggettivo da aggiungere alla mia lista.
Perché adesso mi da del lei? È anche pazzo?
Ladro ricercato, solitario e pazzo.
-Voglio togliere il disturbo.-Ti prego slegami. Vorrei piangere, ma scaccio via questo pensiero dalla testa, non amo essere vista mentre piango.
-Hanna, tu non disturbi.-
Ladro ricercato, solitario, pazzo e accogliente.
-Ti ringrazio, ma ho anche io da fare qualcosa oggi.-Si, vagare per la città!
Dovrei dargli del lei o posso continuare a parlare con lui come una persona della mia età?
-Cancella i tuoi piani ragazzina, oggi non vai da nessuna parte!-
Rido per il nervosismo.
-È gentile da parte tua volermi qui ma ho davvero troppe cose da fare e poi, il mio ragazzo potrebbe preoccuparsi troppo, ed io, non vorrei mai una cosa del genere.-Hanna da quanto tempo mi nascondevi il ragazzo? Vorrei ridere per tutte le bugie che sto inventando, ma farei di tutto pur di uacire viva da questo posto.
Forse vuole rubare anche a me.
-Non possiedo soldi, per ora, come me.Non ho portato nulla.-
-Pensi ti voglia derubare? -Dice fingendosi offeso.
Se non fosse che me la sto facendo sotto, questa situazione sarebbe pure divertente e bizzarra da raccontare, già ma io a chi la racconto? Non conosco nessuno, tranne questo ragazzo.
Non avevo una conversazione così lunga con qualcuno da diversi anni ormai.
-N-No. Scherzi? Era solo un modo di dire.-Rido nervosa notando la sua espressione accigliata. -Potresti liberarmi, mi fa male il polso.-Mi lamento ma lui non si decide a liberarmi.
-Certo, ma aspetta un attimo.-Si alza dalla poltrona e va verso l'entrata, sento un rumore di chiavi, poi qualcosa chiudersi.
Il ragazzo-ladro-accogliente-silitario, rientra denteo la camera da letto e mi libera, finalmente dalle manette.
-Grazie.-Sospiro sollevata.
-Va meglio adesso?-Chiede guardandomi negli occhi.
I suoi occhi sono così belli!
Ladro, ricercato, solitario, pazzo, accogliente dagli occhi bellissimi.
-Si.-Dico timidamente. -Adesso io andrei...-Vado per uscire dalla camera da letto malui mi ferma bloccandomi il polso tra la sua grande mano.
-Resta a mangiare qui, con me.-Dice.
-No davvero, non fa niente, ma grazie lo stesso.-Gli sorrido.
-Non era una domanda la mia, ma un'affermazione. -
-No tranquillo, io...-
-Insisto.-Si, ho notato che insisti.
-E va bene, se ti rende felice.-Sorrido nervosa.
Non ricordo quanso è stata l'ultima volta che ho mangiato qualcosa di fresco e gustoso.
Non mi dispiace poter finalmente mangiare qualcosa, anche se avrei preferito una nonnetta tenera e coccolosa ad un individuo del genere.
Il ragazzo va verso la cucina, io lo seguo.
-Apparecchia!-Dice senza esistazioni.
Sono un ospite, ma annuisco e lascio perdere.
-I bicchieri sono là, mentre i piatti e le posate nell'altro cassetto.- Vado verso i cassetti e noto che non possiede molte cose, pochi piatti, poche posate e giusto due bicchieri. Abiterá, secondo me, quasi sicuramente da solo.
Non ha una fidanzata? È bello, giovane e possiede dei muscoli niente male..Hanna!
Il ragazzo misterioso armeggia un po' con pentole, poi finalmente porta a tavola due piatti con dentro spaghetti al sugo. Cavolo sembrano davvero buoni.
-Come ti chiami?-Chiedo e lui alza la testa da sopra il suo piatto.
-Ne vuoi ancora?-Chiede vedendo il mio piatto già vuoto.
-No, grazie. - Si, ma non voglio essere indiscreta. -Allora?- Attiro un'altra volta la sua attenzione.
-Che c'è? -Porta il suo sguardo su di me ed io mi sento improvvisamente in imbarazzo.
-Come ti chiami?-
-Perche vuoi saperlo?-Chiede a sua volta.
-Beh..tu sai il mio nome ed io non so il tuo.-Mi giustifico.
-È fondamentale, per te, saperlo?-
Rettifico, ho davanti a me un ladro,ricercato, solitario, pazzo, accogliente, dagli occhi bellissimi e terribilmente scontroso.
-Non lo so, ma sono curiosa.-Non so che dire, perché non mi dice semplicemente il suo nome e basta. La mia, non è una domanda difficile o indiscreta!
-Se vuoi saperlo, beh allora te lo dirò!-Bene, visto non è poi così complicato.
-Visto che passeremo così tanto tempo insieme, mi sembra giusto che tu sappia qualcosa su di me.-
Cosa vuol dire che passeremo così tanto tempo insieme? Non capisco..
-Mi chiamo Niall Horan, e tu, piccola, ti sei appena cacciata in un terribile guaio.-
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His dark soul {COMPLETA}
Fanfiction[COMPLETA] Non ricordo l'ultima volta che sono stata bene. Non ricordo quando e come sono arrivata in questo posto. Solo una cosa mi è certa;Lui mi ucciderà, ed io devo scappare. Il colore dei suoi occhi non rende giustizia al suo essere. L'azzurro...