Scialbe battute d'un effimer homo
Son quelle ch'io faccio alla vita, o che
La vita fa a me, senza un perché
E non capire, e soffrire è d'uopoAffanno un gesto, nel buio mi muovo
Non capisco più chi è dentro di me
Non conosco più il mio volto, benché
Sappia d'esser io, me più io non domoScorre il tempo, gira in modo contrario
Rivivo tutto ciò che ho già passato
Io, di me, son l'unico avversarioE non ancor, la vittoria, ho trovato...
Come Amleto il senno mio è precario
Perché da domande son tartassato
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Quadri Viventi
PoetryNessuno è mai stato libero dalla necessità di essere capito. Nessuno è mai stato libero dalla condizione di idiozia che (fortunatamente) è una caratteristica invalicabile dell'esistenza umana... Non mi definisco un poeta e probabilmente mai lo sarò...