I miëi ossequi a lor signori
A voi: che leggendo mi disprezzate,
A voi: che ciò che è mio arrogate,
A voi: dell' angoscia mia faütori...Voi che badar non sapete agli ardori,
Invano contro me vi scagliate
Se capir poteste quanto sbagliate
A pensar me causa de' vostri umoriTutti rispetto non porto rancore
Se dentro si muore, è ciò che aspetto
Sembro perfetto ma vivo in doloreQuel mio tepore toglie ogni sospetto
Cela il mio petto morente d'amore,
Tra lo stupore mi scopro imperfetto
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Quadri Viventi
PoetryNessuno è mai stato libero dalla necessità di essere capito. Nessuno è mai stato libero dalla condizione di idiozia che (fortunatamente) è una caratteristica invalicabile dell'esistenza umana... Non mi definisco un poeta e probabilmente mai lo sarò...