Vetro a terra

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Tic toc... no, non ti sento, che tu sia fermo?
Che strano chiuder gli occhi, riposato!
Comincio ad immaginarti, colle ermo;
Meco sono, eppur, sono ingabbiato...

M'han detto che per altri corri spietato
E salutar non lasci il vecchio infermo,
Ma neanche il povero padre ammalato,
O il bambino che poltrisce raffermo.

Spiegami ché anacronistico fuggi?
Adesso una risposta io pretendo
Perché diversamente ognun struggi?

E non lasci un saluto a chi intendo?
Comparendo, tu non ti soggetti a leggi
Tu, padrone d'ogni cosa, o tempo

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