Would you like to make a change?

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  Would you like to make a change?
Ti andrebbe di fare a cambio?
Cap.19













C'era stato un bacio, infinitamente troppo lungo per Harry, decisamente troppo corto per Draco.
Un bacio, uno soltanto, una toccata di labbra fugace ma dolce e piena di erotismo.

Harry si era scostato, cadendo seduto all'indietro e Draco lo guardava dal suo posto, spaventato, probabilmente.
Lo aveva baciato, si era avventato su di lui, ma dopo tutto quel tempo non era riuscito a trattenersi.

"Harry, mi... mi dispiace, io..."
Il corvino si tirò su gli occhiali con le dita e deglutì faticosamente.
Si toccò le labbra, abbassando lo sguardo.

Che cosa stava pensando?
Che cosa voleva fare?
Che avrebbe fatto?

La testa di Draco si riempì di così tante domande che sarebbe scoppiata a breve, il cuore si dimenava nel suo petto, pronto a rompersi in mille pezzi per un rifiuto categorico da parte dell'altro.
Draco non aveva mai avuto così tanta paura in vita sua.

Harry si alzò e continuò a non dire nulla.
Si girò verso la porta, forse voleva scappare.

"Harry, io..."
"Forse è meglio che torni a casa..."

Draco si alzò, paonazzo.
"No, no aspetta!"
Harry indietreggiò, alzando le mani in segno di difesa.

Fece male.
Tanto male a Draco quel gesto.

"Hai paura... di me?"
"No, certo che no Malfoy!
Però ecco..."
"Lo hai detto tu!
Sono io, no? Sono io quello che cercavi.
Ti sei ricordato quasi tutto quello che è accaduto fra di noi e..."

"Ho bisogno di tempo" lo interruppe Harry, guardandolo e notando che aveva le lacrime agli occhi "Ho avuto... questa ricaduta di ricordi, insomma, tanti tutti insieme e non riesco a spiegarmi, è accaduto troppo in fretta.
Ho bisogno... di tempo."

Draco sapeva che se lo avrebbe lasciato andare non sarebbe più tornato.
Aveva davvero tanta paura.
Doveva fare qualcosa.

"P-perché non rimani? Ti do una stanza, ti faccio stare con gli elfi, io-"
"No, devo tornare a casa."
"Ma ti ho salvato!"

Harry guardò Draco e rimase deluso.
Tanto deluso di quelle parole.

Draco, dal canto suo, spalancò gli occhi.
Aveva decisamente detto una corbelleria grande quanto il suo manor, forse di più.

"Quando testimoniai a tuo favore" spezzò il silenzio Harry "Lo feci perché vidi in te qualcosa di nuovo. Vidi in te che la speranza non muore mai, che anche le persone come te... posso diventare come me."
"Ma è così, sono cambiato!"
"No... non con queste parole."

Draco sentiva di star per esplodere e lo fece.
Si inginocchiò a terra, le lacrime cominciarono a uscire lente dagli occhi, tutta la sua impeccabilità da perfetto Malfoy si distrusse davanti gli occhi verdi di Harry.

Draco cadde, quel giorno.
Cadde e non si rialzò più.
Cadde per l'uomo che amava.

§§

Quando Harry tornò a Grimmauld Place, si aspettava di trovare Hermione con già più di mille domande da fargli, scritte e firmate dal sindaco delle donne impiccione.

Era così, infatti, Hermione era lì ma quando lo vide entrare, richiuse subito la bocca.
Harry aveva il viso scuro e triste.

Lo lasciò andare a rinchiudersi in camera.
Non proferì parola.
Immaginò che avesse ricordato e che la cosa non gli fosse piaciuta per niente.

°°

"Draco..." mormorò Harry, stropicciandosi gli occhi e guardandolo ansimando "Ti voglio... dentro."
"Eh?!" alzò la voce il biondo, sgranando gli occhi.
"T-ti voglio... Sto... impazzendo.. T-ti prego..."
Draco non poteva crederci.
Harry voleva farlo fino in fondo.

"Harry, ti rendi conto di quel che mi stai..."
"Sì" lo fermò il corvino, tirandolo per la cravatta "Sì. Fallo, ti prego."
"Ma devo prepararti, non-"
"No, non ce n'è bisogno" singhiozzò Harry, girandosi e dandogli la schiena "Sto per impazzire, ti voglio sentire..."


Harry si girò nel letto, durante il sonno.

"Non andrai via se non vorrai..." gli sussurrò Draco, stringendolo a sé "Puoi rimanere quanto vuoi."
"Anche quando verrà spezzato il legame?"
"Anche quando si spezzerà il legame.
Sto bene con te... Harry."
Il corvino alzò il viso verso di lui e sorrise, avvicinandosi e baciandolo dolcemente.


Si girò ancora, aggrottando le sopracciglia.

"Però sono... felice lo stesso.
Tu mi rendi felice."
"Sai, Harry..." cominciò Draco, accarezzandogli i capelli "Anche tu mi rendi felice."


Uno sbuffo.

"Ti piace quello che vedi?" chiese il biondo.
"Sì, ecco... Sì..."

"Lo sai che puoi avermi quando vuoi... vero Harry?"
"Io... Credo di sì."


Strinse le coperte.

"Harry, io..."
"Anche... io"
"Anche tu?"
"Sì... Anche io."


Harry si svegliò, spalancando gli occhi, sudato.
Aveva sognato tante cose, spezzoni, piccoli momenti fra lui e Draco.

Aveva sognato soprattutto quel genere di cose.
Quello che aveva fatto con Malfoy.

Non era mai stato costretto, Draco non si era mai imposto.
Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, era stato lui a volerlo, a fargli capire che lo voleva, che lo desiderava, che ne aveva bisogno.

Già, ne aveva bisogno... Ma perché ne aveva bisogno?
Perché sentiva di doverlo fare e ne aveva tanta voglia?

°°

Quando Harry scese in cucina, quella mattina, Hermione e Ron stavano già facendo colazione e chiacchieravano allegramente, come i vecchi tempi.
Non sembrava stessero divorziando.

"... e quindi gli ho detto che quello che voleva lei non era di nostra competenza e si è messa a urlare!
Incredibile, guarda, incredibile!" stava dicendo Ron.
"Beh lo sai, quella gente è sempre stata un po' pretenziosa, dovevate aspettarvelo."
"Ma noi siamo Auror, non facchini."

Hermione rise, il tempo di girarsi per incontrare gli occhi di Harry.
Ron seguì l'esempio e salutò l'amico, biascicando un ciao sputacchiando pezzi di ciambella qua e là.
Il calcio della ragazza, ovviamente, non si fece aspettare.

"Buongiorno Harry" mormorò la ragazza, alzandosi e offrendogli una tazza con latte e caffè "Tutto bene?"
Il ragazzo guardò il liquido e sospirò.
Doveva assolutamente sapere.

"Ho fatto dei sogni questa notte.
Sogni che... riguardano il periodo che non ricordo."

Hermione e Ron si guardarono, per poi invitarlo a continuare.
La ragazza sperò vivamente che l'oblivion avesse fatto il suo dovere.

"Ho sognato... che chiedevo a Malfoy... insomma..."
Arrossì.
Ron spalancò gli occhi.
Hermione ridacchiò.

"Però ecco... non è questo quello su cui voglio porvi la domanda, ma su un altro punto."
"Ti aiuteremo nel miglior modo possibile" mormorò Hermione.
"Ecco, nel sogno, mentre glielo chiedevo, sentivo dentro di me di essere strano... come se volessi a tutti i costi farmi fare quelle cose... Come se ne avessi bisogno più di ogni altra cosa."

Hermione sospirò, massaggiandosi la testa.
Ron preferì alzarsi.

"Hermione pensaci tu, io non sono adatto a queste cose."
"Sì, certo... Buon lavoro Ron."

Il rosso si avvicinò, diede un bacio sulla fronte alla ragazza, una pacca sulla spalla ad Harry e poi uscì.
Il momento della verità era arrivato?

"Vedi, Harry... Eri stato drogato, no?
E noi tentavamo di aiutarti a disintossicarti...
Così ti abbiamo dato delle medicine che hanno provocato questa specie di... come dire, effetto collaterale?"

Stava mentendo al suo migliore amico, lo sapeva, ma non poteva farne a meno.
Era per il suo bene.

Come poteva dirgli che quell'uomo orribile lo drogava per stuprarlo fino a renderlo nessuno?
Harry sarebbe sicuramente impazzito, non poteva dirglielo!

Qualche piccola bugia messa qua e là avrebbe sicuramente aiutato Harry a rimettersi in piedi e continuare la sua vita senza nessun problema.

"Quindi il volerlo fare... è una specie di effetto collaterale?
Certo che è strano..."
"Sì, lo so ma anche Malfoy potrà dirti che è così!"

Già... Malfoy... pensò Harry.
Lo aveva lasciato lì, sul pavimento, a piangersi sulle gambe.

Non lo aveva mai visto così e si sentiva male al ricordo di cos'era successo.
Ma era colpa sua.
Lui pretendeva, lui dava solo per ricevere.

"Dannazione!" mormorò, sbattendo il pugno sul tavolo.
Hermione lo guardò, un po' triste e sospirò, sistemandosi sulla sedia.

"Harry, cos'è successo con Malfoy?
Parlamene, te ne prego."

Il ragazzo la guardò e poi poggiò la testa fra le mani, nascondendosi.
Probabilmente aveva fatto qualcosa di sbagliato, di veramente sbagliato.

"Ecco... all'inizio parlavamo solo ma poi ho ricordato... ecco... quelle cose."
"Continua."
"E lui poi ha cominciato a fare delle battute su di voi e la cosa mi fece arrabbiare!" si irritò, poggiando le mani sul tavolo "E poi... mi ha baciato."

Hermione lo guardò, addolcendosi e accarezzandogli le mani.
"E tu?"
"Io... mi sono scostato, ecco, è successo tutto troppo in fretta, lui non mi ha dato tempo e-"
"Harry, lui di tempo te ne ha dato... ti ha dato due mesi."
"Non difenderlo!"
"Harry ascoltami.
Mentre eri incosciente lui ha fatto tante, troppe cose per te... cose che uno come lui non farebbe neanche sotto torchio.
E poi si è innamorato. O, non sai quant'era geloso di te...
Litigava così tanto con Ginny, non puoi immaginare, sono stati un intero giorno a farsi scherzi con quel cretino di Ron."

Harry ripensò a Ginny.
Voleva ricordare gli ultimi momenti con lei ma non poteva e si incupì.

"Harry... Più tempo passerai con lui e più la tua mente ricorderà.
Perché scommetto che il tuo corpo non ha scordato la complicità che ha con quello di Malfoy."
"Se lo sapesse Ron di quello che dici..."
"Oh, non sai anche Ron quante ne ha combinate...
Ma vedi, il fulcro di tutto ciò è il legame che hai con lui.
Un legame che non si può spezzare."

Harry si sentì messo al muro.
Ma quelle parole...

"Quando ho cercato di andare via, lui mi ha detto che mi ha salvato.
Significa che gli devo qualcosa, giusto?"

Hermione sbuffò.
Stupido di un Malfoy.

"Non voglio difenderlo, purtroppo lui è tarato in una certa maniera.
Ma voi vi amavate, Harry.
Così tanto che stavate sempre assieme e che lui perdonava te e tu lui.
E' stato lontano da te per due mesi dopo tutto quello che è successo, dopo che è stato in coma per diversi giorni per aiutarti."
"Cosa?
In coma?"
"Sì, Harry.
E' stato in coma e quando si è svegliato, la prima cosa che ha fatto è stato cercarti.
Non ha mai smesso.
E questo gli fa male.
Tanto."

Harry si strinse nelle spalle e bevve il latte col caffè.
Non poteva credere a quelle parole.

Draco Malfoy aveva fatto i salti mortali per aiutarlo, nel vero senso della parola.
Non si era mai fermato.

"Sai, prima di morire, Ginny ripeteva sempre le stesse cose."
"Cioè?"
"Quando Draco entrò in coma, Nott diceva che non si sarebbe più svegliato.
Ma lei si intromise e disse una cosa che mi fece riflettere.
Draco si sveglierà.
Lo farà per Harry.
Perché lo ama.
"

Harry guardò l'amica e sentì un colpo al cuore al ricordo del biondo seduto sul pavimento.
Davvero anche Ginny lo aveva riconosciuto?

"Non faceva altro che ripetere che lui si sarebbe svegliato per te.
Aveva deciso di lasciarti perché ormai tu non le appartenevi più.
Ormai tu eri una sola cosa con Draco e di questo, ancora oggi, ne sono fortemente convinta."

Harry sospirò, facendo roteare il poco liquido rimasto.
Doveva tornare al manor e scusarsi con Draco.
Sempre se anche lui si sarebbe scusato.

"Harry, torna al manor e parla con Draco.
Digli che hai bisogno di andare piano, che hai bisogno di tempo ma che vuoi ricominciare.
Lui è innamorato e farà cose stupide da stupido innamorato, come le fanno tutti."
"Ma lui non è solo uno stupido innamorato, è anche Draco Malfoy."
"Ti ricordi cosa mi hai detto fuori dal tribunale quel giorno?"

Oh sì, Harry lo ricordava bene.
Poco prima della sentenza dei Malfoy, si era consultato con Hermione, in modo da prendere la decisione giusta.

Sai, credo che testimonierò a favore di Malfoy. – mormorò Harry

E perché? – gli aveva risposto Hermione

Perché ho visto qualcosa, quel giorno al manor, quando siamo stati catturati.
Nei suoi occhi.
Ho visto un Malfoy diverso.


Intendi quando ti ha salvato dal signore Oscuro? Probabilmente non ti ha riconosciuto.

No, mi aveva riconosciuto.
Lo sapeva che ero io.
Ma non ha detto nulla.
Sono fiducioso.
Il mondo che voglio costruire... lo costruirò per lui.


Per lui voleva costruirlo e per lui avrebbe continuato a farlo.
Harry ne era sicuro.

"Me lo ricordo bene, Hermione ma... ci sono tante cose in mezzo ora e io... Non sono più sicuro di lui.
Non sono sicuro, ecco."
"Di cosa, esattamente?"
"Di come si comporta, se è davvero disposto a cambiare per me."

Hermione sospirò e portò pazienza, tanta pazienza.
Non gli bastava quello che aveva già fatto?

"Direi che ha fatto molto, più di così..."
"E se lo avesse fatto per farsi fare dei favori?
Lo hai detto tu stessa che Nott è stato ricattato tutto il tempo."
"Ma fra di loro è diverso, sono capaci solo di ricattarsi."
"Non voglio che lo faccia anche con me..." mormorò in risposta Harry, abbassando il viso.

Hermione sorrise e si alzò, cominciando a mettere a posto la colazione.
Aveva capito che Harry provava le stesse cose di Draco, da qualche parte nella sua mente ed ebbe un idea.
Una bellissima idea.
In questo modo, Harry avrebbe avuto le sue risposte e lei una piccola vendetta su quel biondo viziato.

"Ho un'idea, Harry..." sibilò, tutta contenta "Perché non gli chiedi di fare a cambio?"
"A cambio?" domandò l'altro.
"Sì... Beh, sicuramente lui cercherà di fare con te alcune cose, come prima... in questo modo ti darà la chiave per la porta dei ricordi."
"Sì però non credo che io-"
"Tu gli chiederai di stare sopra."
"Cosa?!" urlò allora il ragazzo.
"Esatto, gli dirai esattamente queste parole: Malfoy, ti andrebbe di fare a cambio di ruolo fra le lenzuola?"





Note: Eccomi qui... con il nuovo capitolo!
Sto cercando di trovare il modo di far scorrere la storia, la guarigione di Harry e il suo riavvicinamento con Draco in modo lineare, sperando di non fare troppe cose alla rinfusa e tutto di corsa...
Spero di riuscirci, perché rovinare tutto con gli ultimi capitoli, mi ucciderebbe Dx
Grazie a tutti voi che mi seguite e mi aspettate.
Grazie <3
E Buon Natale! <3

Slave: The Final ChapterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora