Note: Se avete aperto questa storia per la prima volta, dovete leggere dall'inizio per capire il tutto!
Troverete la prima parte nel mio profilo!! :)
Back to the Darkness
Ritorno all'Oscurità
Cap.1
Hermione camminava avanti ed indietro nel corridoio dell'ospedale da ormai parecchi minuti, senza essersi mai fermata, senza aver preso un caffè o altro.
Ron invece era dovuto correre al ministero della magia, negli uffici degli Auror per raccontare tutto quello che era accaduto fino a quel momento.
Harry era scomparso tre anni prima.
Nessuno aveva più avuto notizie di lui e le ricerche erano sempre state vane.
Il ragazzo era scomparso senza lasciare un biglietto, senza lasciare traccia.
Tutto il resto era successo in fretta.
Hermione quell'ultimo anno aveva ricevuto una lettera dalla persona più inaspettata del mondo: Draco Malfoy.
La lettera diceva soltanto che lui aveva trovato Harry Potter e che lei e Ron dovevano recarsi al Malfoy Manor.
I coniugi Granger – Weasley erano rimasti senza parole a quella dichiarazione, ma erano corsi subito in territorio nemico, pregando per il loro migliore amico.
Harry Potter era effettivamente stato trovato ma... non era più lui.
Di Harry Potter non v'era traccia.
Il ragazzo che Draco aveva trovato era semplicemente un corpo martoriato e senza libero arbitrio.
Solo successivamente scoprirono che Harry era diventato la bambola di molte, troppe persone durante quei tre anni.
Lo avevano umiliato, calpestato, deriso, avevano reso l'Eroe del mondo Magico un semplice niente.
Ovviamente non era finita lì.
Harry Potter era stato rapito da uno psicopatico seguace del signore Oscuro che aveva problemi mentali.
Lo aveva drogato e violato senza ritegno, picchiandolo ogni qual volta se ne presentasse l'occasione.
Hermione non immaginava che potesse esserci qualcuno, al mondo, di una tale cattiveria.
Perché sì, Voldemort era stato malvagio, ma non ai livelli dell'uomo col serpente.
Il signore Oscuro, nelle terribili cose fatte, aveva sempre avuto una lucidità nel gestire il tutto.
"Hermione?"
La riccia si girò quando Ginny la chiamò dietro di lei.
La rossa le aveva portato un bicchierone di cappuccino fumante al ginseng e lei sorrise dolcemente, ringraziandola e sedendosi.
"Hai saputo nulla di... Malfoy?"
"No... I dottori sono ancora dentro. Ho chiamato un amico però, come arriva ci aiuterà lui a capire cosa accadrà a Draco."
"E suo padre?"
"Ron lo ha portato al Ministero, decideranno gli Auror cosa farne."
"E... Harry?"
Hermione sospirò, rigirandosi il bicchiere fra le mani.
Harry era scomparso ancora.
Davanti ai loro occhi.
Dopo alcuni mesi passati al Malfoy manor, Harry Potter era quasi tornato ad essere sé stesso ma gli ultimi giorni erano stati un inferno.
L'uomo col serpente era tornato e dopo aver attaccato e distrutto la Tana, dove cui Draco ed Harry erano andati per stare al sicuro, si era portato via il corvino senza nessuno sforzo.
Anzi... Si era portato via con un colpo solo Harry e Draco, mandando quest'ultimo in coma.
"Non so cosa fare Ginny."
"Ma tu hai detto di averlo visto, no? L'uomo col serpente."
"No, io ho visto un grande serpente sul braccio di quell'uomo, ma non ci servirà a capire chi è."
"Però se vai al Ministero e dici quel che hai visto, probabilmente qualcuno ricorderà chi è quest'uomo."
Ginny non aveva tutti i torti.
Draco le aveva spedito delle lettere con delle alcune delle informazioni che le mancavano.
Sapeva che l'uomo col Serpente era un vecchio dipendente del ministero, uno dei primi esperimenti del signore Oscuro per infiltrare una spia all'interno del sistema del mondo Magico.
Hermione immaginò che probabilmente il tatuaggio visto da lei fosse stato fatto dopo quegli esperimenti ma era probabile che i dipendenti più anziani del Ministero ricordassero chi fosse quest'uomo.
Era fatta, dunque.
Doveva solo parlare con loro.
"Hai pensato a qualcosa?"
"Sì e sei un genio, Ginny!" sorrise la riccia, abbracciandola.
La rossa batté gli occhi un paio di volte ma fu felice di aver aiutato Hermione a risolvere chissà quale mistero nella sua testa.
Theodore le raggiunse dopo una manciata di minuti, correndo senza fiato verso la loro direzione.
Hermione si alzò e cominciò a sistemarsi i ricci, mentre Ginny la guardava alzando un sopracciglio.
"Scusami per il ritardo, ho fatto il prima possibile."
"Theodore Nott?" chiese la rossa.
"Sì, lui controllava Harry" rispose Hermione.
Ginny dovette prendersi una manciata di secondi per calcolare tutto.
Un mangiamorte aveva curato Harry Potter per tutto il tempo.
Anzi, due ex mangiamorte.
"Nott, per favore, entra e facci sapere" sospirò la riccia.
Theodore annuì ed oltrepassò una porta, sulla quale troneggiava la scritta Solo Personale.
Ginny si girò verso l'amica ed incrociò le braccia.
"Che c'è?" domandò Hermione.
"E' lui questo amico?"
"Sì."
"E ti piace?"
La riccia avvampò ma cercò subito di nascondere le guance.
Ormai il danno era fatto.
Ginevra Weasley era come sua madre, quando si trattava di farle la ramanzina.
"Ascolta Hermione, non sto dicendo che non devi essere felice, ma tu sei sposata con mio fratello."
"Lo so..." mormorò l'altra.
"Se vuoi davvero stare con qualcun altro, lascialo e non fallo soffrire o davvero mi farai arrabbiare."
Hermione immaginò che non fosse il momento di parlare di quell'argomento e decise di non raccontarle nulla limitandosi ad annuire, anche a costo di passare dalla parte del torto.
Ginny, però, non lasciò cadere il discorso.
"Scommetto che non stai tradendo mio fratello, almeno non ancora, ma che stai calcolando tutte le varianti. Mi dici che ti vola per la testa?"
"Non credo sia il momento di parlarne, Ginny."
"Ah, no? Io penso di sì, anche perché non credo che avremo più tempo per fare quel che vogliamo.
Draco Malfoy è in coma, Ron sarà sicuramente espulso dagli Auror perché non ha parlato subito della comparsa di Harry, Lucius Malfoy, l'unico che sa qualcosa, verrà spedito ad Azkaban con tanto di bacio del Dissennatore e tu mi vieni a dire che forse avremo del tempo per pensare a noi?"
Hermione storse la bocca.
Uguale a sua madre.
Testarda come lei.
"No, ma è una cosa stupida che può cadere in secondo piano."
"Non lo è, Hermione, no" rispose prontamente Ginny "Perché tu la guerra l'hai affrontata con mio fratello. Tu la guerra l'hai vinta innamorata di mio fratello. Ron ed Hermione. Hermione e Ron.
Ovunque si sente uno, c'è sempre stato l'altro.
Tu hai vissuto la guerra con la forza che l'amore per mio fratello ti dava. E la stessa cosa l'ha vissuta lui.
Cosa cavolo vi sta succedendo?"
Hermione si sedette sulla sedia del corridoio e ripensò a tutti gli anni passati con Ron ad Hogwarts.
Al primo anno, quando lo aveva corretto.
E' Levioooosa, non Leviosà.
Al secondo anno, quando l'aveva difesa dalla cattiveria di Malfoy.
Questa la paghi, Malfoy, mangialumache!
Al terzo anno, quando l'aveva stretta forte a sé durante la decapitazione di Fierobecco.
Va tutto bene.
Al quarto anno, quando l'aveva invitata per ultima al ballo della coppa Tre Maghi.
La prossima volta invitami senza pensare a me come ultima risorsa!
Al quinto anno, quando avevano seguito Harry nel ministero e si erano difesi a vicenda.
Corri Hermione!
Al sesto anno, quando si arrabbiò per non poter andare con lui alla cena di Natale di Lumacorno.
Ron può fare quello che gli pare, non me ne importa niente!
E poi durante la presa di Hogwarts, la fuga, la cattura, la sofferenza, la camera dei segreti ed il bacio.
Il lungo bacio successivo alla distruzione della coppa di Tassorosso.
"Se tu e Ron non state assieme, questa volta perderemo perché tu non avrai qualcosa di solido per cui lottare."
"Harry è qualcosa per cui lottare" rispose subito Hermione.
"Tuo marito è la cosa principale per cui lotterai e vincerai anche questa volta."
Come poteva darle torto?
Anche se era stato con Lavanda, anche se era andato via durante la fuga... Ron era sempre tornato.
Era sempre tornato da lei.
Hey.
Ronald Weasley! Te ne sei andato senza lasciarci dire nulla e ti ripresenti con un Hey?!
Io vi ho cercato e... ti ho sognato. Ho sognato che tornavo da te.
Ron era la sua anima gemella.
Lei lo sapeva.
Lui lo sapeva.
Per questo si erano sposati.
"Hai ragione Ginny ma.... Sono cambiate molte cose da quel tempo... io e Ron siamo cambiati."
La rossa sospirò e si sedette sulle sedie, accanto all'amica.
Non sapeva più che dire o fare, Hermione non sembrava darle l'impressione di volerne parlare, almeno per il momento.
"E' strano, vero?"
"Cosa?" chiese la riccia, girando il viso verso di lei.
"Noi che speriamo che Malfoy stia meglio."
Hermione ridacchiò e annuì.
"Già... cose dell'altro mondo."
Il tempo passò lento e stancante.
Nott era entrato ormai da un'ora dentro la porta vietata a chi non faceva parte del personale ed Hermione sperava con tutta se stessa che uscisse di lì il prima possibile.
Ginny aveva passato il tempo a giocare nervosamente con le punte dei capelli, senza spiccicare parola, sospirando ogni tanto e stiracchiandosi per non perdere la sensibilità degli arti.
Ogni tanto si alzava per fare un giro per il corridoio e guardava fuori dalla finestra con sguardo perso e triste.
Hermione immaginò che fosse preoccupata per Harry.
Quei due si erano amati un tempo.
Esatto, un tempo.
Dopo il fattaccio, Harry era stato legato a Draco attraverso un particolare rito che non poteva essere scisso facilmente.
Il corvino aveva quindi passato tutto il tempo successivo al suo ritrovamento con il rampollo di casa Malfoy e volente o nolente, i due si erano innamorati l'uno dell'altro.
Draco sembrava restio a dimostrarlo ma Hermione lo aveva capito subito, dal modo in cui trattava l'amico, come lo guardava e da quanto gusto provasse nel far indispettire Ginny.
La gelosia nei confronti della rossa era evidente ogni volta che Ginny si avvicinava al ragazzo.
Anche Harry, seppur con la memoria modificata, aveva avuto un sentimento crescente per il biondo ed Hermione lo aveva notato subito...
Era anche vero che non ricordava il tempo trascorso con Ginny ma se davvero quei due si amavano, non avrebbero dovuto ritrovarsi?
Insomma, riscoprire il loro amore?
Con Draco c'era stata subito quell'affinità che si era instaurata anche a scuola...
Quei due si inseguivano fin dal primo anno e la riccia lo sapeva, era stata presente.
Il loro legame si era solo rafforzato.
Quello con Ginny, invece, si era affievolito se non dissolto...
Il loro non era vero amore allora?
Non erano destinati?
"Hermione?"
Ginny svegliò la ragazza dai suoi pensieri, facendola scattare sul posto.
"Scusa, ti ho spaventata."
"No, tranquilla..." sospirò la riccia.
"Pensavi a Ron?"
Già, Ron.
Anche il loro rapporto si era affievolito come quello dei suoi due amici.
Forse nemmeno loro erano fatti l'uno per l'altra come pensava?
Eppure durante la guerra, Ron era stato guidato da lei.
Era tornato da lei in modo così strabiliante che la stessa magia sembrava niente in confronto.
La storia del Deluminatore l'aveva colpita davvero tanto.
Chissà cosa stava succedendo, in quel momento?
Come stava?
L'avevano licenziato?
"Dici che avrà avuto problemi con il suo lavoro?"
Ginny la guardò e sorrise amorevolmente.
"Se c'è una cosa che Ron sa fare bene, è quella di cavarsela... non sempre nel meglio dei modi, ma lo sa fare."
Hermione annuì.
Passarono un altro paio d'ore e la porta del corridoio si aprì.
Un cespuglio di capelli rossi entrò e richiuse l'uscio, dirigendosi verso le ragazze che, come lo notarono, si alzarono per andargli incontro.
"Ron!" urlò subito Ginny "Allora?"
Hermione lo guardò senza dire nulla, cercando di sorridergli per non dargli troppe preoccupazioni aggiuntive.
"Ho spiegato tutto a Shacklebolt" cominciò il ragazzo "All'inizio era infuriato per non essere stato avvertito di quello che stava accadendo... Sì, insomma, del ritrovamento di Harry.
Poteva darci una mano senza fare troppi casini e maggiore protezione."
La riccia annuì, sapendo che aveva ragione.
"Gli ho detto però che loro, sicuramente, non avrebbero creduto a Malfoy e che la cosa sarebbe degenerata."
"Ti hanno licenziato?" domandò Ginny.
"No... però mi sono preso una bella sgridata... in fin dei conti Shacklebolt ha cercato di vestire i nostri panni e ha capito che volevamo solo proteggere Harry."
"Quindi come si è conclusa la cosa? E Lucius Malfoy?" chiese Hermione.
"Lucius sarà portato ad Azkaban e interrogato con il Veritaserum... Gli abbiamo concesso di parlare ed evitare il Bacio ma lui ha detto che avrebbe solo peggiorato la sua situazione e quella di suo figlio."
"C'è qualcosa che non torna..." mormorò la riccia.
"Che intendi?" domandò Ginny.
"Lucius sta cercando di difendere Draco, da quanto hai detto, ma in questo modo non lo aiuta di certo... Suo figlio è in coma qui al San Mungo e se lui ci desse qualche informazione, probabilmente riusciremo a salvarlo... Allora perché non lo fa?"
I due fratelli guardarono Hermione, sperando che la ragazza avesse una delle sue buone idee o che arrivasse alla soluzione del caso in quello stesso momento, ma niente di ciò accadde.
La riccia se ne stava in disparte a pensare a qualcosa di sicuramente troppo complesso.
"Forse i mangiamorte stanno organizzando qualcosa?" domandò Ron.
"Tipo?" rispose Ginny.
"Fra gli Auror gira voce che le forze rimaste libere del signore Oscuro si stano riorganizzando fra di loro e che a capo di tutti c'è qualcuno che era molto vicino a Voldemort."
"Un suo braccio destro, insomma." Immaginò la rossa.
"E se fosse proprio l'uomo con il serpente?" si illuminò Hermione.
"Pensi?" fece Ron.
"Avete visto quanto è potente? Insomma, ci ha distrutti senza fare troppi sforzi e ha preso Harry senza muovere un muscolo."
Il trio si sedette sulle sedie nel corridoio e sembrò rifletterci. Anche Ron che di idee brillanti non ne aveva moltissime, sembrava tutto pensieroso e intento a scoprire la verità.
"Quindi, per risolvere tutta questa situazione, bisogna cercare l'uomo col serpente" parlò per primo il ragazzo.
"Esatto" annuì Ginny.
"E io so come fare."
Ron si girò verso Hermione incredulo.
"Davvero?"
"Sì" rispose con fermezza la ragazza "Draco mi ha dato abbastanza informazioni per scoprire chi sia questa persona."
"Allora diventa tutto più facile!" strillò di contentezza Ron.
"Che urli, Ron..." brontolò Ginny.
Prima che il discorso potesse continuare, Theodore uscì da dove era ricoverato Draco, sospirando amaramente.
Hermione si alzò di scatto, mentre i fratelli Weasley lo guardavano con molta diffidenza.
"Nott, allora? Come sta?"
"E' stata dura..." cominciò il moro "Quando sono stati divisi, l'uomo che ha compiuto l'incanto è stato molto bravo nel lasciare poca linfa vitale a Malfoy per permettere ad Harry di vivere tranquillamente..."
"Quindi...?"
"Quindi, se mai Draco uscirà dal coma, dovranno passare parecchi anni... Troppi."
La riccia sembrò quasi cadere dalle nuvole, mentre gli Weasley si alzavano dalle sedie preoccupati.
Non c'era più l'orgoglio di mezzo, ormai... C'era solo la salvezza del loro amico, Harry Potter.
"Non esiste... che so, un modo per svegliarlo?" domandò Ginny.
"Sì, esiste, il problema è che poi spetta tutto a Draco."
"Cioè?" chiese ancora la rossa.
"Cioè che noi possiamo dargli la forza per tornare, ma poi sarà lui a dover scegliere se combattere o meno per sopravvivere."
Tutti si guardarono un po' sfiancati, ma poi Ginny alzò lo sguardo verso il gruppo e strinse i pugni.
"Tornerà...." Mormorò la rossa.
I ragazzi alzarono il viso verso di lei.
"Sono sicura che tornerà."
"E perché mai?" domandò Nott.
"Perché ama Harry... E se lo ama come ci ha fatto capire, tornerà fra di noi per salvarlo."
§§
La prima cosa che Harry vide quando aprì gli occhi, fu buio.
Tutto intorno a lui era buio e silenzioso.
Tutto ciò che il corvino ricordava, era l'uomo col serpente che lo aveva preso e poi diviso da Draco, spezzando quel legame che li aveva tenuti insieme per tre mesi della sua vita.
Ricordava ancora quella sensazione di dolore e di vuoto provocati dalla magia che l'uomo col serpente gli aveva procurato.
Già... l'uomo col serpente.
Era tornato da colui che lo aveva rapito e seviziato per tre anni della sua vita, rubandogli tutto ciò che aveva.
Aveva passato tutta la sua infanzia a combattere contro un uomo che lo voleva morto dalla nascita e ora che quell'uomo non c'era più, un altro era subentrato al suo posto, torturandolo e rendendogli quegli anni di vita impossibili.
Perché tutti lo volevano morto?
Cos'aveva, ormai, di così speciale?
Perché Voldemort riusciva a rendergli l'esistenza un inferno anche da morto?
Tentò di alzarsi da terra ma sentiva le gambe pensanti e qualcosa stringerli i polsi in modo freddo e duro.
Provò a muoverli lentamente ma sentì la carne ferirsi leggermente.
Era forse incatenato?
Il rumore delle catene fu la risposta alla sua domanda e sospirò amaramente, cercando di trovare il muro contro cui appoggiarsi.
La stanza era troppo buia e sentiva che la paura era la sensazione che regnava all'interno del suo corpo.
Sembrava che quella situazione fosse già avvenuta, che quelle emozioni già avevano preso possesso di lui precedentemente.
Non ricordava benissimo tutto ma probabilmente, sarebbe tornato com'era prima.
L'uomo col serpente l'avrebbe drogato e violato ancora una volta, senza lasciargli tempo di fare o dire qualcosa... e questo lo impauriva.
In quel momento, però, era ancora lucido e anche se era sprovvisto di una bacchetta, la sua magia sera utilizzabile... doveva solo impegnarsi, magari cominciando da qualcosa di semplice... un Alohomora per esempio, sul lucchetto delle catene che lo tenevano imprigionato.
Si toccò i polsi per cercare di trovare il buco in cui doveva essere inserita la chiave e quando lo trovò, si sentì più leggero.
La prima parte del piano era fatta.
"Alohomora" mormorò, sentendo la voce ancora un po' impastata.
"Alohomora!" ripeté, senza alcun risultato.
"Aloho-"
"Non funzionerà."
Un voce nel buio lo freddò all'istante e subito girò la testa a destra e sinistra impaurito.
"Dove sei?!" domandò, attaccandosi al muro.
Un fioca luce si accese sopra le loro teste, una specie di pallina bianca illuminava la stanza in cui Harry era rinchiuso.
Sembrava quasi l'ultima camera della torre più alta di un castello, senza letto e porta.
Era completamente ricoperta di mattoni grigiastri e spezzati, in alcuni punti sembrava esserci anche della muffa, ma senza occhiali Harry non vedeva nulla.
Esatto, gli avevano tolto ancora gli occhiali.
"Non fuggirai di nuovo, Harry Potter" mormorò l'uomo, ghignando "Questa volta sarai mio per sempre."
Harry guardò la figura davanti a sé, immobilizzandosi e sapendo cosa gli stava per accadere.
L'ultima cosa che vide prima di chiudere gli occhi, furono le fauci del serpente tatuate sul braccio dell'uomo afferrarlo e spingerlo contro il muro.--
Note: Ed eccomi qui con il primo capitolo della seconda parte!! Yuppy yeh ce l'ho fatta XD
Non odiatemi per quello che scriverò, perché Harry starà molto male... Se siete deboli di cuore non leggete più vi avverto >.>
Mi auguro che questa seconda parte vi piaccia quanto la prima.
Fatemi sapere!
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Slave: The Final Chapter
Fiksi PenggemarAVVERTENZE: - Coppia dominante Drarry (Draco x Harry) ------------------------------------------------------------------------ L'uomo col serpente ha rapito Harry ancora una volta. Draco è in coma ed Hermione, Ron, Ginny e Theodore sono molto preocc...