Run against Time
Corsa contro il tempo
Cap.8
La grande sala in cui Nott si trovava era scura e buia, piena di persone spaventate e succubi dello stesso mostro che per tre anni aveva reso Harry Potter il nulla e che in quello stesso momento lo stava tenendo prigioniero accanto a lui.
Harry era accanto al suo aguzzino, immobile e lo guardava riconoscendolo dopo tutto il tempo che il moretto aveva passato ad aiutarlo e a curarlo.
Le cose si erano complicate, l'uomo col serpente si era fatto scoprire per dare ordini semplici e diretti a Theodore, figlio della coppia mangiamorte che qualche anno prima aveva sostenuto e aiutato Lord Voldemort.
"Non chiedo una cosa così difficile, tu farai parte della mia schiera di mangiamorte, era già stato deciso dal signore Oscuro e così sarà. Passerò sul fatto che hai aiutato gli amichetti di Harry a curarlo, ma da oggi voglio obbedienza e disciplina."
I genitori del ragazzo erano dietro di lui e gli tenevano forza, sicuri di aver fatto la cosa peggiore della loro vita.
Non avrebbero potuto evitarlo, quell'uomo aveva già deciso che se Theodore non si sarebbe presentato, lo avrebbe ucciso.
"I-io non ho mai voluto far parte della schiera dei mangiamote, sono un medico, non un omicida!"
"Potrai prenderti cura di Harry e intanto eseguire miei ordini.
Vedi, le pillole che gli sto dando non funzionano molto bene e mi servirebbe aiuto."
Theodore guardò Harry e quello non rispose.
Era imbambolato vicino all'uomo col serpente e la cosa peggiore, fu il fatto che neanche lui stesso, Nott, conosceva l'identità di quella persona.
Avrebbe però agito da spia: decise che accettare era, in quel momento, la cosa migliore, così da poter curare Harry e riferire tutto a Hermione.
Il classico doppio gioco.
"Va bene..." mormorò il ragazzo, inchinandosi "Sarò il medico di Harry."
"E il mio mangiamorte."
"E il suo mangiamorte."
L'uomo col serpente sorrise e si girò verso il corvino, tirandolo per un polso.
"Caro Harry, da oggi in poi farai quel che Nott ti dirà di fare, chiaro?"
Il ragazzo annuì senza battere ciglio.
"Posso visitarlo? Devo sapere cosa ha preso, quanto ne ha preso e via dicendo..."
"Uscendo da qui c'è una porta adiacente, potrai visitarlo lì dentro mentre io aggiusto gli ultimi particolari" mormorò l'uomo, tirando fuori una scatola "Queste sono le pillole che prende ma non sembra che abbiano molta efficacia. Voglio che Harry dimentichi tutto, qualsiasi cosa."
Il moretto prese le pillole e annuì.
"Vieni Harry, andiamo."
I genitori di Theodore lo guardarono uscire preoccupati, sicuri che il loro figlio aveva tutto in mente tranne che eseguire degli ordini.
°°
"Harry..." mormorò Nott, nella stanza adiacente alla sala con la porta chiusa e la stanza silenziata "Harry come stai?"
"Bene..."
"No Harry, non stai bene. Ti ricordi chi sono?"
"Sì, uhm, Theodore."
Il moretto sospirò e gli tolse la maglia, guardandogli il petto bianco e il viso cupo.
"Rivela."
Con la bacchetta ripeté l'incanto che qualche mese prima aveva fatto e sullo sterno cominciò a comparire una macchia violacea.
"E questa?" domandò, tastandola.
Harry sì lamentò senza rispondere, girando il viso.
"Harry, dove ti sei fatto questa!"
"N-non lo so, non ricordo..."
"Hai altre cose del genere?"
"I-io..."
Theodore immaginò che, probabilmente, qualcos'altro nel corpo di Harry non funzionava, a partire dalla macchia arancione sotto una delle braccia.
Tastò lo scheletro sotto la pelle e sentì Harry lamentarsi ancora.
"Hai una costola rotta" soffiò il moretto "Questo ricordi com'è successo?"
"No..."
"Non ti fa male?"
Harry fece di no con la testa e Theodore prese le pillole e cominciò a leggerne il foglio illustrativo.
Secondo quanto c'era scritto, il funzionamento di quelle pasticche era inibito da ciò che Harry aveva preso quei tre mesi per debellare l'effetto delle vecchie pillole il che comportava un mal funzionamento delle nuove.
Doveva trovare il modo di riuscire ad aiutare Harry a liberarsi da quell'uomo senza che quello lo venisse a sapere.
Forse doveva parlare con Hermione e farci andare gli Auror.
Ma in quel modo anche i suoi genitori sarebbe stati arrestati.
Sospirò, mentre Harry lo guardava senza dire una parola.
Possibile che il corvino, dopo solo due giorni, aveva dimenticato tutto?
"Harry..." riprovò "Ti ricordi qualcosa dei giorni passati?"
Il ragazzo lo guardò senza rispondere, per poi allungare una mano.
"Posso rimettere la maglia? Lui non vuole che qualcuno veda questi segni."
Theodore si morse le labbra e lo prese per i polsi.
"Impegnati! Ricorda!"
"N-no, non mi toccare!"
"Harry, ricorda di Hermione, di Ron!"
"Non voglio, non toccarmi!"
"Harry, ascoltami!"
E poi uno scoppio di magia da parte del corvino.
Theodore fu sbattuto con violenza al muro e Harry rimase rannicchiato sul divanetto del salottino in cui si erano infilati.
Vetrine in frantumi, mobili spaccati, divani lacerati, tavolinetti spezzati.
Nott si alzò dolorante, sperando che il suo incanto avesse tenuto il rumore dentro quella stanza e si appoggiò al muro, ansimando e tenendosi il petto.
Gli faceva male la schiena ma doveva continuare.
"Perché non vuoi ricordare..."
"Lui torna sempre, lui..."
"Perché hai dimenticato Draco?"
Ci fu improvvisamente silenzio nella stanza.
Harry alzò il capo di poco e sembrò ricordare tutto quel che era successo fino a quel giorno.
"Lui è morto..."
"No."
"Sì! L'ho visto! Lui è morto, l'ha ucciso!"
"Draco è vivo e sta lottando per te, Harry!"
Ancora silenzio.
Il corvino lo guardava e dei grossi lacrimoni cominciarono a solcare le guance del ragazzo, mentre l'aria si faceva sempre più pesante.
"E' caduto a terra, non mi è venuto a prendere!"
"Draco sta lottando per la tua vita, Harry. Perché tu non lotti per lui? Quando hai smesso di essere forte?"
Il corvino si portò le mani fra i capelli e cominciò a piagnucolare.
Era stanco, ferito, non capiva più niente, non sapeva chi era e cosa facesse lì, stava impazzendo.
Si alzò dalla poltrona e andò fuori la stanza, uscì dal manor e corse via più veloce che poté.
Theodore tentò di seguirlo, urlando il suo nome ai quattro venti ma il dolore alla schiena lo fece accasciare fuori dal cancello del manor.
L'uomo col serpente e qualche mangiamorte lo raggiunsero poco dopo e per Theodore non fu affatto piacevole.
"Cos'è successo? Dov'è il ragazzo?"
"E' corso via, n-non sono riuscito a fermarlo..."
L'uomo lo prese per la maglia e lo tirò in piedi, ancora più furioso.
"Te lo sei lasciato scappare! Lo hai fatto apposta!"
"Lo stavo solo visitando e poi è andato in crisi, mi ha sbattuto al muro ed è scappato!"
L'uomo lo lanciò via e si girò verso i suoi uomini.
"Andate! Cercatelo!
Rivoglio Harry Potter nelle mie mani entro un'ora a partire da adesso!"
I mangiamorte partirono alla ricerca del ragazzo immediatamente.
Theodore sperò vivamente che il corvino riuscisse a fuggire, in modo tale da essere ritrovato dagli Auror.
"Corri Harry..." mormorò, guardando fuori il cancello, mentre altri mangiamorte lo raggiungevano, compresi i suoi genitori.
"Corri, fuggi... Fallo per Draco."
§§
Hermione si era girata tutti i dipendenti del ministero, quel pomeriggio, ma su Enric O'Neill non aveva trovato nulla.
Aveva trovato tanta roba su Victor, fra cui il fatto che era impazzito da un giorno all'altro ed era stato licenziato per il fatto che sul suo braccio era stato trovato il marchio di Voldemort.
Draco gli aveva detto che l'uomo col Serpente era pazzo, non era umano e corrispondeva perfettamente alle informazioni trovate lì al ministero ma c'era una cosa che purtroppo rovinava tutto il quadro: Victor era morto.
O'Neill era stato processato alla fine della guerra magica ad Azkaban con tutti i mangiamorte restanti, di conseguenza non poteva essere lui il rapitore di Harry né tantomeno un complice.
Hermione si era fatta portare tutti i libri e l'ultimo da controllare era Impiegati minori e piccole mansioni.
Dopo qualche ricerca e pagina polverosa, Enric O'Neill era uscito allo scoperto.
Era un bellissimo ragazzo dalla pelle bianca, dai capelli leggermente mossi di color nero e due occhietti vispi e scuri.
Aveva lavorato al ministero per qualche mese e poi licenziato insieme al padre.
Non vi era stato scritto cosa ne fosse stato del ragazzo ma in una delle foto, Hermione trovò che sulla spalla di Enric, c'era disegnato qualcosa di verde e lungo.
Dalla foto non si poteva vedere bene ma la riccia si sentiva vicina alla soluzione del caso.
Prese il libro e stampò la pagina e la foto del ragazzo, ficcando poi tutto nella borsetta.
Sistemò i libri e uscì dal ministero, facendosi mille domande.
E se Enric avesse continuato quel che il padre aveva cominciato?
E se Lucius non sapesse di questo scambio?
Doveva assolutamente trovare il modo di confermare la sua tesi ma l'unico era quello di mostrare la foto a Harry o qualcuno che aveva visto l'uomo col serpente.
Sbuffò.
Aveva deciso di tornare a quel casale, quel pomeriggio e forse chiedere a Theodore una mano era la cosa migliore da fare.
Ron non l'avrebbe accompagnata e comunque aveva ancora da fare, perciò si diresse verso l'ospedale, fino ad arrivare alla stanza di Draco.
Bussò ed entrò, senza però trovarci il moretto.
Sospirò e si sedette accanto al biondo, guardandolo dispiaciuta e amareggiata.
L'unico ragazzo che poteva aiutarla a ritrovare Harry era lì, steso davanti a lei, in coma.
E sua madre aveva negato la cura per risvegliarlo.
"Draco..." mormorò, sospirando "Draco svegliati per favore, abbiamo bisogno di te!
Harry ha bisogno di te..."
Il biondo non si mosse né diede segni di vita ed Hermione si sentì veramente stupida.
Stava parlando con il nulla, praticamente.
Rimase lì a tener compagnia al biondo per qualche ora.
Theodore non si era presentato e questo significava che doveva tornare in quel casale da sola e combattere con le proprie forze.
Non le era piaciuta l'aria in quel posto e soprattutto il fatto che era senza porte né finestre.
Chi poteva costruire qualcosa di così grande e bello senza metterci qualche stanza?
Secondo alcune ricerche, quel casale era stato abitato per tanto tempo e poi venduto ad una ricca famiglia.
Era poi andato a fuoco durante una delle guerre babbane che erano state fatte e successivamente ristrutturato e regalato al popolo per essere usato come luogo di culto.
Hermione aveva visto anche molte foto e, sia prima che dopo l'incendio, il casale aveva le finestre.
Aveva anche le porte, secondo alcune immagini dell'interno.
Quindi perché, quando c'era andata quella mattina, il casale era diverso?
Si alzò dalla sedia e si sistemò i vestiti, riprendendo la borsa.
Prima di poter uscire, però, Theodore entrò nella stanza e si pietrificò sull'uscio.
"Ciao..." lo salutò Hermione.
Il ragazzo si guardò in giro e chiuse la porta, la bloccò e silenziò la stanza.
La riccia lo fissò sbigottita.
"Theodore, tutto bene?"
"No, non va bene" cominciò lui, in panico "Non va affatto bene e non so neanche se faccio bene a parlartene!"
"Okay, calmati, ricomincia da capo!"
Hermione poteva vedere come Nott fosse su di giri, isterico, spaventato e anormale.
Aveva bevuto?
"Theodore, sto pensando brutte cose, parlami!"
"Sono stato convocato come mangiamorte!"
Silenzio.
La riccia lo guardava con gli occhi spalancati, le braccia lunghe al corpo, in piedi accanto al letto di Draco, muta.
"Co-cosa?!"
"L'uomo col serpente! Lui mi ha chiamato e mi ha costretto! Ho visto Harry, lo ha picchiato, non ricorda nulla, poi mi ha schiantato, poi è scappato e poi..."
Hermione guardava il ragazzo farfugliare tante cose e quando alla sua mente arrivò la parola uomo col serpente, seguita da Harry, la sua testa fece due più due.
"Alt! Fermo! Hai visto l'uomo col serpente?"
"Sì" mormorò sbuffando Theodore.
"E comi si chiama?"
"Non lo so, mi ha chiesto di essere un suo seguace, ma io non voglio e-"
"Sì, sì, certo" lo bloccò la riccia, tirando fuori il foglio stampato poco prima "E' lui?"
Il moretto prese la foto e la guardò, poi alzò il viso verso la riccia e annuì.
"Sì... Questo è l'uomo col serpente."
Hermione si tenne a stento dal saltellare di gioia.
Enric O'Neill era colui che per tutti quegli anni aveva rapito, picchiato e seviziato Harry.
Finalmente lo aveva trovato.
"Theodore, finalmente ci siamo.
Dove lo ha portato, ci mandiamo gli Auror!"
"Hanno usato il manor dei Rookwood ma non è lì che risiede..."
"E dove?!"
"Non lo so..."
Hermione si strappò quasi i capelli dalla rabbia e ficcò il foglio nella borsa.
Aveva preso un piccolo vantaggio e non poteva farselo scappare... Doveva farsi aiutare dagli Auror.
"Dobbiamo andare al ministero e riferire tutto!"
"Non posso, se Enric lo venisse a sapere mi ucciderebbe!"
"Theodore, dobbiamo farci aiutare! E' l'unico modo!"
"Ora è inutile, Harry è scappato."
Hermione ricordò che nelle cose confuse delle dall'altro, c'era anche il fatto che Harry era fuggito.
Quindi avevano doppia possibilità di trovarlo prima di O'Neill.
"L'ho visitato.
E' stato picchiato ancora, aveva lividi sullo sterno e una costola rotta."
"Oh no..."
"E non l'ho neanche visitato tutto... Non si voleva far toccare e ha avuto uno scoppio di magia."
La riccia ricordava bene quegli scoppi e anche il dolore dello schianto del suo corpo contro la biblioteca del Malfoy manor.
"Gli ho parlato di Draco... Gli ho detto che è vivo e che sta lottando."
"E lui?"
"All'inizio non ci credeva ma poi è scappato via.
Penso... Penso che stia impazzendo.
Le pillole che Enric gli sta dando, lo stanno facendo andare fuori di testa."
Hermione sospirò ma non si perse d'animo.
Guardò Draco e poi Theo e poi si sistemò i vestiti.
"Parlerò a Shacklebolt di tutto in modo da non farti mettere in mezzo.
Tu invece comincia la terapia su Draco."
"Come?"
"Abbiamo bisogno di lui, Theo!
Comincia la terapia e non dire nulla alla signora Malfoy.
Qualsiasi cosa accada, ti ho messo sotto Imperio, perciò dai pure la colpa a me."
Il moretto la vide seria e sospirò amaramente, guardando il biondo sdraiato sul letto.
C'erano tanti contro a quel che stava per accadere.
"E se non funzionasse?
Se morisse?"
"Non morirà, Nott" rispose prontamente Hermione "Non morirà.
Sopravvivrà per Harry."
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Slave: The Final Chapter
FanfictionAVVERTENZE: - Coppia dominante Drarry (Draco x Harry) ------------------------------------------------------------------------ L'uomo col serpente ha rapito Harry ancora una volta. Draco è in coma ed Hermione, Ron, Ginny e Theodore sono molto preocc...