Decisions
Decisioni
Cap. 20
"A cambio di cosa?!"
Harry guardò Draco.
Draco guardò Harry.
Quest'ultimo immaginò che l'altro fosse impazzito.
§§
Quel pomeriggio, Harry decise di seguire il consiglio di Hermione e di chiedere a Draco di fare un cambio di ruoli sotto le lenzuola.
Non aveva la più pallida idea di come chiederglielo.
Insomma, non poteva mica entrare al manor e chiedergli semplicemente di fare sesso.
Non mi sembra vero che lo voglio fare.
Ma perché le ho detto di sì?
Era sdraiato sul letto, fisso a guardare il muro e non aveva la benché minima idea di cosa fare.
Soprattutto per come lo aveva lasciato, poi!
Già... sospirò, girandosi su un fianco, Come stai adesso, Draco?
Lo aveva lasciato lì, sul pavimento, con le lacrime che gli cadevano dagli occhi, le mani sul viso a conchiglia, i singhiozzi piccoli e flebili.
Draco si era piegato, per lui, era caduto davanti alla sua persona.
Harry non avrebbe mai pensato che uno come lui potesse fare quelle cose.
Potesse annullarsi per la persona che amava.
Sono stato uno stupido... si disse fra sé e sé.
La verità è che Harry, in quei due mesi, non voleva far altro che andare da Draco, voleva parlarci, starci assieme, perché sentiva dentro di sé che quel ragazzo poteva dargli più di quel che dava a vedere.
Ma non lo aveva fatto.
Forse perché i ricordi scolastici erano così pressanti?
Forse perché non riusciva proprio a fidarsi della famiglia Malfoy?
Si mise seduto e sbuffò ancora, arricciando le labbra.
Doveva parlare con qualcuno che gli avrebbe detto sicuramente tutto sulla sua relazione con Malfoy.
Qualcuno che non lo sopportava nel profondo.
§§
Quando Ron tornò a Grimmauld Place, quella sera, voleva solo farsi una doccia, sfondarsi di cosce di pollo e dormire fino al giorno dopo senza che nessuno gli parlasse.
Aveva avuto una giornata difficile, non c'erano casi importanti quei giorni, l'unico davvero degno di nota era il ritrovo di un mangiamorte di nome Marcus, scappato durante la battaglia nel casale dove Enric aveva rinchiuso Harry, ma dopo tutti i sotterfugi che il rosso aveva combinato, il caso era stato affidato a un'altra squadra.
Dopo quello che è accaduto a tua sorella, meglio che tu stia lontano da questa storia.
Prendila come una punizione studentesca, Weasley, così impari a non mettermi al corrente di quello che fai.
Shacklebolt era stato davvero convincente, soprattutto quando gli aveva puntato contro una penna e lo aveva minacciato di licenziamento.
Era uno dei salvatori del mondo magico, non poteva avere una grazia?
Quindi, quando entrò, voleva proprio stare tranquillo ma due occhi verdi furbetti lo bloccarono sulla porta, pronti a riempirlo di domande senza dargli tregua.
"Ciao Ron."
"Ciao Harry."
"Giornata stancante?"
"Miseriaccia" sospirò il rosso, chiudendosi la porta dietro "Sono stato messo come scorta a una bionda insopportabile.
Oggi ho fatto da barista, portaborse, cameriere e autista.
Sono un Auror, cavolo!"
Si diresse verso la propria stanza, buttando tutto sul letto.
Odiava davvero tanto quella bionda insopportabile.
"Ho ordinato la pizza per questa sera" mormorò Harry.
"Ma non aveva optato per una cena di cosce di pollo come i vecchi tempi?"
"Oggi Hermione mi ha raccontato un po' di cose e mi sono dimenticato di andarle a comprare."
Ron guardò l'amico con il broncio.
Insomma, va bene che aveva passato degli anni d'inferno, ma in quei giorni stava solamente a casa a fare nulla, non era così difficile raggiungere il supermarket e comprare una confezione di cosce di pollo!
"La prossima volta avvertimi, mi fermo da qualche parte."
"Perché non ti piace la pizza?"
"Sì, solo che... Sto passando dei momentacci e vorrei mangiare qualcosa di migliore di una pizza."
Ron si girò e cominciò ad aprirsi la camicia.
Pensava a tante cose, al lavoro, a quella situazione, a Hermione.
Quanto pensava a Hermione.
"Mi faccio una doccia e scendo a mangiare, va bene?"
"Ti aspetto in cucina" si sentì rispondere.
Quando la porta si chiuse, Ron sprofondò nel letto.
Voleva davvero alzarsi e andare a lavarsi per poi scendere a mangiare, ma non ce la faceva a vedere il suo amico in quello stato e non riusciva a farlo soprattutto perché gli mancava Hermione.
Dopo il ritrovo di Harry, la ragazza aveva cominciato a uscire con Theodore Nott, cercando di non dar troppo nell'occhio.
Continuava a frequentarli, si presentava a Grimmauld Place tutte le mattine e come di consueto, preparava una meravigliosa e colorata colazione.
Gli faceva piacere vederla e ancora di più quando parlavano come ai vecchi tempi.
Per quanto il loro matrimonio fosse finito, Ron era felice.
Aveva ritrovato quello che aveva avuto con Hermione prima del loro grande passo.
Le risate, i giochi, le accortezze della riccia, i suoi modi di fare nei suoi confronti.
Non riusciva a essere geloso di Theo, soprattutto perché lui aveva tutto quello che desiderava da Hermione.
Aveva qualcuno con cui stare a contatto lo stretto necessario, qualcuno che lo sosteneva ma che gli lasciava la libertà di essere quello che voleva.
Durante il matrimonio, era stato tutto troppo soffocante, Hermione era diventata soffocante.
Non era più sua moglie, ma la sua mamma.
E, diciamocelo, a Ron già basta Molly che lo minacciava anche da lontano.
Si alzò dal letto e si diresse in bagno.
Aprì l'acqua della doccia e, dopo essersi spogliato, ci entrò.
L'acqua gli riportava alla mente tante belle cose passate ma anche tante orribili momenti.
Stare da soli lo rendeva triste e malinconico ma c'era anche dell'altro.
Si sentiva libero.
Libero di fare quello che voleva senza nessuno che lo sgridasse o lo rimproverasse.
Ginny sarebbe stata contenta di quella scelta fra lui ed Hermione?
Avrebbe acconsentito o avrebbe cercato di aiutarli a stare insieme?
Gli mancava anche Ginny, poi.
Dopo esser stato a contatto con sua sorella per tre anni, gli mancava più di ogni altra cosa.
Quella doccia era davvero triste.
E malinconica.
°°
Quando Ron tornò in cucina, un piatto di cosce di pollo rivitalizzò i suoi occhi.
Ma non dovevano mangiare la pizza?
"Amico ma-"
"Ho fatto un salto al supermarket e le ho comprate.
Ci hai messo un'ora per lavarti..."
Ron si sedette a tavola tutto contento, cominciando a sgranocchiare la sua porzione.
Possibile che aveva fatto pena al suo migliore amico?
Beh, meglio così.
"Senti Ron, volevo chiederti alcune cose" mormorò Harry.
Il rosso alzò il viso, sospirò e annuì.
"Non voglio chiederti nulla di quest'uomo che mi ha rapito, ma di Draco."
"Draco?"
"Draco."
Ron arricciò il naso e diede un possente morso alla coscia di pollo.
Ma perché si parlava sempre di Draco.
"Che coscha vuoi shapere?" sputacchiò.
"Hermione mi ha detto che lui è entrato in coma per me e quando si è svegliato, mi ha subito cercato. E' vero?"
Ron annuì, sospirando.
"Harry, cosa vuoi sapere di preciso?"
"Voglio sapere come si è comportato esattamente nei miei e nei vostri confronti mentre ero incosciente."
Ron posò la coscia di pollo e si pulì le mani.
Quella sera, la cena doveva aspettare.
"Ascolta, sai bene quanto io non lo sopporti, no?"
"Sì, è per questo che te lo chiedo. Se ha colpito te, vuol dire che è cambiato, no?"
Ron sospirò.
"Diciamo che all'inizio non mi fidavo di lui.
Ti aveva trovato molto più in fretta degli Auror, è sempre stato un passo avanti e non mi piacevano i mezzi che utilizzava. Però poi ho cambiato idea.
Ti trattava bene, ti aiutava e più di una volta hai rischiato di ucciderlo."
"Cosa?!"
"Beh, sì, storia lunga.
Comunque lui ti è sempre rimasto accanto e quando hanno provato a rapirti di nuovo, ti ha difeso con tutto sé stesso, fino a entrare in coma.
Avevate un legame speciale e lui ti proteggeva.
Miseriaccia, devo ammetterlo: Draco è davvero cambiato per te."
Harry abbassò lo sguardo e si martoriò le dita.
"Altro?"
"Quando ti ha accompagnato da noi, ho capito il legame che vi teneva assieme – e non parlo di quello che vi era stato imposto.
Tu gli piaci, Harry, gli piaci davvero e all'inizio pensavo fosse solo una cosa sua ma anche tu lo amavi.
Stavi lontano da Ginny e quando lei tentava di avvicinarsi, tu scappavi sempre da lui.
A Natale sembravate una coppia che stava insieme da secoli."
Harry si strinse nelle spalle e Ron poteva benissimo vedere le sue rotelline girare.
Chissà cosa stava pensando.
"Quindi è cambiato."
"Sì... Direi di sì. Per te" mormorò Ron, riafferrando la coscia di pollo per poi mangiare.
"Grazie per l'aiuto" si sentì richiamare dal ragazzo.
"Di nulla" sorrise Ron.
Fra un mozzico e l'altro, però, poteva benissimo vedere l'amico prendere una decisione.
Una decisione che avrebbe cambiato la sua vecchia vita.
°°
La mattina dopo, quando Ron scese a far colazione, Hermione era già arrivata e stava chiacchierando con Harry di qualcosa che sembrava davvero importante.
Quando raggiunse la cucina, i due lo guardarono e poi si scambiarono fra di loro una conversazione silenziosa.
"Allora vado" mormorò Harry "Ci vediamo sta sera, forse."
"Dove vai?" gli chiese Ron, alzando un sopracciglio.
"Devo fare una cosa. Se non torno, ordinati la pizza."
Harry sparì in una manciata di secondi e quando Ron si sedette a tavola, Hermione lo guardò con un sorriso a duecento denti.
"Ok, cos'hai combinato?" gli chiese, alla fine.
"Io? Nulla!"
"Ieri Harry mi ha fatto delle domande su Draco. Voleva la mia approvazione, ma non capisco su cosa."
"Vedi" si alzò la riccia dalla sedia, sorridendo "Harry vuole fidarsi di Draco e gli ho dato un modo per farlo."
"E cioè?"
"E' qualcosa di particolare ma divertente.
Draco scoprirà subito che è opera mia, oh! Vorrei essere una mosca per vedere che faccia farà!"
"Hermione, rendi partecipe anche me?"
"Vedi, visto che Draco vuole stare con Harry, ho suggerito a quest'ultimo una cosa fantastica."
"Ho paura."
"Draco è sempre stato l'attivo della coppia no?"
"...sì..." assottigliò gli occhi Ron.
"E allora ho detto ad Harry di chiedere a Draco di cambiare i ruoli fra le lenzuola."
"HAI FATTO COSA?!"
§§
Harry arrivò al manor con tanti pensieri nella testa.
Draco lo avrebbe accolto?
Lo avrebbe mandato via?
Era arrabbiato?
Priscilla apparse alla porta e gli corse intorno, tutta contenta, fino a saltargli addosso, facendolo cadere.
Harry non poteva credere che quegli elfi lo amassero a tal punto.
"Signorino Harry, bentornato!"
"Ciao Priscilla" sorrise il corvino.
L'elfa si distanziò, facendolo alzare e mosse le orecchie, tant'è che Harry si allungò a toccarle.
Gli ricordavano qualcosa.
"Cerca il signorino Draco?"
"Sì."
"Purtroppo non è in casa, ma sta per tornare!
Perché non lo aspetta dentro?"
Harry annuì e si fece accompagnare nel salottino, lo stesso dove due giorni prima aveva incontrato Draco.
Si fece portare dell'acqua e poi si sedette sul divanetto.
"Posso fare qualcosa per lei?" domandò Crunchy.
"Vorrei sapere... Quando sono andavo via due giorni fa... Ecco, Draco..."
"Il signorino é rimasto triste per un po', signore" rispose subito Priscilla "Il signorino Draco la ama davvero tanto."
"La prego" si intromise Crunchy "Di non ferirlo ancora, signore."
Harry abbassò lo sguardo e si accorse di aver fatto davvero una cavolata.
Veniva ripreso anche dagli elfi di Malfoy.
La conversazione non durò molto, tant'è che subito la porta si aprì.
§§
Quando Draco entrò in stanza, non riuscì a credere ai suoi occhi.
Harry era lì.
Bello come sempre.
Aveva un paio di pantaloni e una magliettina decisamente troppo sgualcita, ma gli stava bene.
Come poteva star bene solo a lui.
"Draco..." mormorò il corvino, alzandosi e unendo le mani "Ecco io..."
"Perché sei tornato?" taglio corto l'altro, come una coltellata.
"Ecco..." sospirò "Sono stato uno stupido."
"Cosa?!" domandò Draco, incredulo.
"Mi sono fatto raccontare come stanno le cose e io... Io l'ho capito ora. Ho capito che sei tu quella cosa che sto cercando disperatamente di riavere indietro ma... ecco, è difficile."
"Difficile?" alzò un sopracciglio il biondo.
Harry fece una cosa avventata, come tutte le cose che aveva fatto in vita sua e si avvicinò al corpo dell'altro.
Allungò una mano sul viso di Draco e quello arrossì.
"Harry..." mormorò.
"Mi dispiace che sia tutto così difficile ma ho bisogno di tempo per ricordare. Però io lo so che tu... che io...
Ecco..."
"Harry io..."
"Anche io."
Draco spalancò gli occhi e guardò Harry.
"A-anche tu?"
"Sì... Anche io."
Non era un Ti amo.
Era più forte di un Ti amo.
Era una cosa tutta loro.
Draco non ci pensò due volte e lanciò via i contratti che aveva in mano, baciandolo e stringendolo a sé.
Harry contraccambiò il bacio, sentendo che tutto dentro di lui stava cambiando, che quelle sensazioni non le aveva dimenticate, che Draco era suo.
Gli elfi uscirono tutti dalla stanza, lasciandoli soli.
Erano contenti.
"Draco" ansimò Harry, sentendo le mani dell'altro infilarsi sotto la sua maglia "Draco aspetta."
Il biondo lo spinse sul divanetto e si allargo la cravatta, leccandosi le labbra.
Lo voleva, oh, quanto lo voleva.
Ma Harry non sembrava disposto.
Se ne accorse soprattutto quando tentò di baciarlo ancora e quello gli piazzò una mano sulle labbra.
"No."
"Come no?" domandò il biondo.
"Malfoy..."
Draco sbuffò e si sedette, sistemandosi la cravatta.
C'era quasi riuscito.
Ma forse aveva fatto il passo più lungo della gamba.
"Draco" lo richiamò Harry.
"Dimmi", sospirò il biondo girandosi.
Harry sorrise e lo baciò, lasciandolo di stucco.
"Non ho detto che non voglio farlo."
"Ah, no?" sorrise l'altro.
"Però a una condizione."
"Quale?"
"Voglio stare io sopra, questa volta.
Facciamo a cambio di ruoli."
Silenzio.
Ancora silenzio.
"A cambio di cosa?!"
Harry guardò Draco.
Draco guardò Harry.
Quest'ultimo immaginò che l'altro fosse impazzito.
Poi però fece mente locale.
Maledetta Granger, pensò.
Stramaledettissima Granger, continuò.
Sapeva benissimo che quell'arpia stava da qualche parte a ridere sotto i baffi a suo discapito.
--
Buon anno! <3
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Slave: The Final Chapter
FanfictionAVVERTENZE: - Coppia dominante Drarry (Draco x Harry) ------------------------------------------------------------------------ L'uomo col serpente ha rapito Harry ancora una volta. Draco è in coma ed Hermione, Ron, Ginny e Theodore sono molto preocc...