Bravura

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Qual è il mio nome ti chiedo.
Perché io non ricordo nemmeno più se è quel momento in cui anneghi e non t'aiuto.
Se è la mia costola numero tre che vibra e s'aspira dentro di se tutta la polvere grigia dell'asfalto su cui aggiro.

Se è l'animale trascurato che si mangia tutti i miei organi e mi lascia vuota,
poi si guarda allo specchio e son io,
ma son stata dentro e fuori mi chiedo allora?

Il mio nome fa rima con paura
e cammina sulla sabbia con stravagante andatura.

Nel frattempo mi son ricordata che m'aggrado dell'aria fresca che si posa sulle mure della città sommersa dalle mie lacrime
e che devo fare?
Mi devo ingozzare di quelle ipocrite?

Ti chiedo allora, come mi chiamo?

Ti chiedo allora, come mi chiamo?

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𝕯𝖎 𝖈𝖊𝖓𝖊𝖗𝖊 𝖊 𝖑𝖎𝖖𝖚𝖎𝖗𝖎𝖟𝖎𝖆 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora