Tratta degli schiavi

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Mi mordo le mani,
sanno di liquirizia
nera come la mia pelle
che si carbonizza sotto questo sole bollente,
mi mancano le mie gazzelle.

Trasferito da un posto all'altro come un cucchiaio
seduto nella stiva del mio marinaio,
mi danno da mangiare solo spille.

Magro come una spiga,
raccolgo solo quelle.
Africano come l'aeroplano
in cui vola l'alano
dei miei protettori.

Le sprangate le prendo solo alle sei di mattina
quando fatico a svegliarmi.
Devo fermare l'adrenalina
di uccidermi
perché devo salvare la mia bambina.

Un altro viaggio a sognare l'educazione.
"Muovete il culo." Grida il marinaio, è pronto il terreno, devo smettere di guardare quel calcinaccio.

Un'altra sprangata, un centesimo in meno.
Sì, sì te la racconto la storia che t'appassiona.
Però tu trattami, ti prego,
trattami da persona.



Però tu trattami, ti prego, trattami da persona

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𝕯𝖎 𝖈𝖊𝖓𝖊𝖗𝖊 𝖊 𝖑𝖎𝖖𝖚𝖎𝖗𝖎𝖟𝖎𝖆 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora