La mia - perduta - Patria

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Penso ergo sono
ma sola annego
nel tuo rinnego
verso la mia Patria.

Mi chiudo in una gabbia
per la rabbia
di non poter raccogliere
- con foga -
la mia sabbia.

In questo esilio di fugaci parole,
annego ergo penso
dunque mi sposo
con le pistole
puntate alla gola
perché t'ho mentito
e con la mia Patria non ho chiarito.

Mi scuso,
anzi,
mi inchino al tuo perdono
perché non ho saputo cogliere
la tua più grande menzogna:
m'amavi
come un padre,
quindi adesso mi giro,
cammino per le strade
senza più chiederti di togliermi queste spade
che impediscono la tua felicità.

Mi scuso,anzi,mi inchino al tuo perdonoperché non ho saputo cogliere la tua più grande menzogna:m'amavi come un padre,quindi adesso mi giro,cammino per le strade senza più chiederti di togliermi queste spade che impediscono la tua felicità

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𝕯𝖎 𝖈𝖊𝖓𝖊𝖗𝖊 𝖊 𝖑𝖎𝖖𝖚𝖎𝖗𝖎𝖟𝖎𝖆 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora