Capitolo 1

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- Una settimana dopo -

Scese dalla macchina, salutò suo padre e si avviò verso l'entrata della nuova scuola.
Si fermò un secondo per osservare tutte le persone ferme nel piazzale: tantissimi gruppetti di adolescenti parlavano tra di loro, scherzavano, si riabbracciavano, raccontavano della propria estate. E lei, ora cosa doveva fare? Mentre stava riflettendo venne spira di lato da alcuni ragazzi che si stavano rincorrendo.
Ma che diamine, li hanno almeno quindici anni o no? Pensò Abby. Si girò verso quei ragazzi e uno di loro mentre correva, si voltò verso di lei e le sorrise. Però, mica male. Sorrise tra sè e sè e si avviò verso le porte dell'edificio.
Nell'atrio vari bidelli stavano dando informazioni alle matricole e a chi, come lei, aveva appena cambiato scuola. Trovò una simpatica signora in camice da bidella e la fermò:- Mi scusi, dove posso trovare la 3ªF?
- Vada al piano di sopra, entri nel primo corridoio, la 3ªF è la terza classe sulla sinistra.
- Grazie mille signora... Giovanna - disse leggendo il nome del targhettino appuntato sul camice.
Si avviò verso le scale. Tutto sommato è carina come scuola, l'edificio non è male e i bidelli sono disponibile, potrei quasi adattarmi. Finì la rampa di scale e si diresse verso i corridoi che si snodavano in diverse direzioni partendo dall'atrio. E ora? Non ricordo se era il primo o il secondo corridoio.
Si avviò a passo lento nel secondo corridoio, il più vicino.
Si avviò a passo lento nel secondo corridoio, il più vicino.
Le porte delle classi erano tutte aperte e molto professori non erano ancora entrati. Passava vicino alle aule leggendo i cartelli: 1ªE 2ªE 3ªE e così via. Continuava a camminare quando nuovamente qualcuno le venne addosso. Sta volta, però, era una ragazza. Si fermò e tornando di qualche passo in dietro le disse:- Scusami, non volevo ma sono in ritardo. Tutto okay? - Abby si aggiustò i capelli castani spostandoli con le mani e dopo aver rimesso lo zaini sulla spalla rispose:- Sì, grazie. Anzi, scusami tu. Stavo camminando lentamente perché non trovo la mia classe.
- Se vuoi ti - ma la ragazza non potè finire la frase perché fu interrotta da un colpo di tosse. Si girarono entrambe nella direzione del suono e un ragazzo con le braccia conserte. Si avvicinò a loro e disse:- Deborah, forse vorrai dire che io potrei accompagnarla, vero?
- Assolutamente no. Ora io e la mia nuova amica... - si interruppe accorgendosi in quel momento di non conoscere il nome di Abby, che in suo soccorso disse: - Abby
- Esatto, io ora accompagnerò la mia nuova amica Abby in classe. Ciao Louis - La ragazza prese Abby a braccetto e si diressero nella direzione opposta mentre il ragazzo, Louis, con una scrollata di spalle se ne andava in classe.
Da lontano si sentiva la voce di Abby che chiedeva il nome della ragazza, che con voce allegra rispose:- Che sbadata, io sono Debora. Ma chiamami pure Deb!

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