Capitolo 20

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Zayn's pow
Steso sul letto, guardavo il soffito. Cosa avrei fatto quel pomeriggio? Erano tutti impegnati. Beh non tutti. Julia, Niall, Harry e Debora si sarebbero visti ugualmente.
Ma si vedeva lontano un miglio che tra Julia e Niall sarebbe potuto nascere qualcosa. Stesso uscirai per Harry e Debora che probabilmente si sarebbero già fidanzati se non fosse che passarono tutto il tempo a prendersi in giro a vicenda.
Sospirai. Adoravo non andare a scuola il sabato, anche se durante da settimana significava fare ore in più il pomeriggio. Solo che non era bello passare la giornata da solo. Mi alzai e mi diressi in bagno per farmi una doccia. In verità feci anche cacca, ma questo non sono tenuto a specificarlo.
E insomma, dopo essermi asciugato rapidamente, avvolsi un asciugamano ai fianchi e tornai in camera. Vidi che lo schermo del telefono era acceso. Mi avvicina.
1 messaggio da Perrie:
Ehy Malik, sta sera pizza e film a casa mia?

Zayn sorrise. Perrie era una sua compagna di classe, sin dalle elementari avevano sempre frequentato la stessa scuola e per diversi anni avevano condiviso il banco. Era simpatica, aveva senso dell'umorismo, due occhi azzurri stupendi.
Dopo aver digitato una risposta pensò che forse non avrebbe passato la serata da solo. Quel sabato magari, non sarebbe stato così male.

Abby's pow
Era da poco passata l'ora di pranzo e mi trovavo avanti casa Tomlinson. Bussai al campanello sperando che Debora non impiegasse troppo tempo ad aprire.
Bussai ancora. Poi, la porta di aprì.
Il viso di Louis fece capolino da dietro di essa. Sentii le ginocchia molli ma diedi la colpa di tutto ciò al fatto che avessi camminato a piedi sotto al sole.
Rimanemmo così a scrutarci per un po'.
Era bellissimo, non potetti negarlo. La barba appena accennata, la pelle chiara del viso coronato da ciuffo di capelli spettinati. E poi, i suoi occhi azzurri, vivi.
Mi schiarii la voce:- Posso entrare?
- Cosa? Oh, ah. Certo. - e si spostò leggermente per farmi passare.
Salii le scale e arrivai alla porta di Debora che aprii senza bussare.
Forse avrei fatto meglio a farlo: Debora, con un pigiama enorme, le cuffie nelle orecchie e una spazzola usata come un micorofono si agitava per la stanza muovendo le labbra come se stesse cantando e ballando come se ci fosse un pubblico.
Un pensiero mi suggerì di farle un video e mandarlo sul gruppo di whatsapp, ma mi sarei sentita troppo cattiva. Così, rimasi semplicemente lì sulla porta aspettando che se ne accorgesse.
Avanti ai miei occhi, Deb aprì l'armadio e senza interrompere la sua "coreografia" si guardò nello specchio all'interno di esso.
La vidi fare un salto mentre un urlo molto acuto le sfuggiva dalle labbra. Si girò verso di me:- Abby. Cazzo. - e continuando a imprecare si mise una mano sul cuore per evidenziare che il suo battito cardiaco era scellerati per via dello spavento.
- Ciao anche a te Debs - la ignorai sedendomici sul suo letto - allora, sei agitata?
- Io? Nah. - fece una pausa - Okay si, tantissimo. Tu?
- Anche. - sbuffai - che mi devo mettere?
- Siccome mi aspettavo questa domanda, ci ho già pensato e... - si interruppe per andare verso l'armadio - ho già una risposta - disse poi cacciando da esso alcuni indumenti.
Li fissai. Erano dei skinny jeans celeste chiaro, maglia rossa che da sotto prevedeva un top bianco. E poi mi lanciò una borsa, rossa anch'essa e mi disse che avrei tenuto le mie converse bianche.
Era carino. Peccato che fuori c'erano 18 gradi, non 27 ovvero la temperatura adatta per vestirsi in quel modo.
Spiegai a Debora la situazione che mi diede ragione:- Okay allora metto io questi panni con una giacca da sopra, tanto starò in casa. E tu metti...
Prese dall'armadio un jeans blu, una maglia a maniche lunghe bianca, una sciarpa marroncina e una giacchetta di pelle.
- So che non è il tuo stile, ma ti starebbero benissimo questo vestiti.
- Sembrerei una di quelle ragazze su tumblr - dissi osservando l'outfit.
- Fallo per me, prova.
Sbuffai:- Okay.
Il fatto che portassimo la stessa taglia era molto comodo. Indossai gli abiti e mi guardai allo specchio. Faceva uno strano effetto vedermi vestita così. Io ero più una tipa da felponi larghi e maglie da maschio.
- Abby stai benissimo, rimani così. - disse lei e io annuii. Non contenta continuò:- posso anche truccarti?
- No! - risposi secca - metto un po' di mascara e di matita, niente di più.
La mia amica sbuffò ma non disse niete, sapendo che avrei comunque vinto io.
Ci preparammo entrambe e il tempo passo senza che ce ne accorgessimo.
Mi ero quasi dimenticata del motivo per cui mi stavo preparando, fino a quando non suonò il campanello. E allora, tutta in una volta, l'ansia tornò a farsi sentire.

Lou's pow
Sentendo il campanello suonare, andai ad aprire alla porta. Avrei preferito non farlo: un Lucas sorridente, accolto nella sua giacca di pelle nera chiedeva di entrare.
- Ehy amico. Posso entrare? Sono passato a prendere Abby.
- Prima cosa, non ci conosciamo neanche, amico. Seconda cosa, se non fasse che sono stato educato fin troppo bene ti lascerei fuori ma, sì, entra.
Andammo verso il salotto e gli dissi di accomodarsi. Mi sedetti sulla potrò na difronte alla sua e iniziai a fissarlo. Cosa ci trovava Abby di così "uau"? Bah.
Il silenzio regnava e la tensione tra di noi era così pesante e spessa che sarebbe potuta essere tagliata con un coltello.
Volevo chiedergli qualcosa su di lui (vedere anche: quando tornerete? Dove andrete? Fumi, bevi, ti droghi?), ma proprio in quel momento arrivò Abby che, dopo aver salutato entrambi, prese Lucas per mano (capite? per mano!) e salutandomi si chiuse la porta alle spalle.
Sbuffando me ne andai in camera mia per fare una doccia e vestirmi, dopo di che sarei andato al ristorante per fare io mio turno di lavoro.

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