Capitolo 8

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Tutti pensavano la stessa cosa: Cosa ci fanno qua?
- Lou, perché ci sono anche le amiche di tua sorella? - chiese Liam mentre si avvicinavano al gruppo di ragazze per stendersi sul prato.
- Non sapevo che sarebbero venute anche loro quando vi ho invitato.
Intanto, Harry, che di tutto il gruppo era quello a cui faceva più piacere la presenza delle ragazze, si stava levando la maglia. Lanciò un'occhiata alle ragazze, sorrise e poi con estrema lentezza fece passare l'indumento per la testa facendo flettere leggermente i muscoli delle braccia e dell'addome scolpito, appoggiò la maglia nello zaino e poi, con un rapido movimento della mano, sistemò i capelli.
Inutile dire che a pochi metri da lui, Debora aveva osservato la scena con estrema attenzione. La consapevolezza che in quel momento stesse indossando una T-shirt di diverse taglie in più e che i suoi capelli fossero sistemati in un'improvvisato chignon bloccato con una penna, la colpì come un pugno. Si sentiva come il brutto anatroccolo vicino ad un cigno; forse era proprio per questo che lei ed Harry non avevano mai avuto una concessione degna di questo nome: lei si vergognava troppo.
Abby aveva fissato la scena vagamente divertita: la sua amica era passata dal rosa carne, al rosso pomodoro, al bianco cadaverico in pochissimo tempo. Okay, devo fare qualcosa. Non può rimanere a sbavare dietro Harry per tutta la giornata - si disse Abby.
Si levò la maglietta e il pantaloncino che stava indossando, e questa volta fu il turno di uno dei ragazzi di fissarla ammirato, ma lei non se me accorse. Abby fece segno alle altre di fare lo stesso. Tutti eseguirono le indicazioni di Abby tranne Debora che era nel suo mondo pieno di Harry, unicorni e cuoricini.
Debora non ebbe neanche il tempo di accorgersene che quattro paia di mani l'avevano afferrata e stavano correndo verso la piscina. Fu buttata in acqua con un sono sonorissimo SPLASH!
Quando risalì in superficie trovò le altre ragazze, completamente asciutte, che ridevano sul bordo della piscina.
Questa me la pagano, penso Debora. Uscì dall'acqua con i vestiti pesanti e impregnati d'acqua attaccati addosso che le delineavano il fisico asciutto e minuto.
Si fermò, guardò in cagnesco le ragazze, che senza smettere di ridere iniziarono a correre. Levò la maglia extralarge e iniziò ad agitarla in aria rincorrendo le altre. La lanciò verso il gruppo di amiche e colpì la gamba di Sophia. Tutte e cinque si accasciarono a terra continuando a ridere.
- Bene, dire che può bastare. Abbiamo dato abbastanza spettacolo per oggi - disse Julia indicando i ragazzi con un cenno del capo.
Le ragazze. Si girarono e videro che i ragazzi le fissavano con un'espressione piuttosto scioccata.
Ops.
Si ricomposero e come se non fosse successo niente si girarono e tornarono a stendersi suo loro teli.

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