Capitolo 16

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Erano uniti in quel caldo abbraccio da un po'.
"Ci vogliono quattro abbracci al giorno per sopravvivere, otto per vivere e dodici per crescere" - Alessandro D'Avenia. Loro in quel momento stavano recuperando tutti gli abbracci mancati. Grazie alle braccia degli altri, ognuno stava unendo i pezzetti in cui il loro cuore si era sbriciolato ogni giorno, per tutte le cose che avevano vissuto.
- Emh, la situazione sta diventando piuttosto imbarazzante. - disse Liam stavcandosi.
- Già, direi che può bastare - concordò Debora.
Si sedettero sul divano:- Ordiniamo una pizza? - chiese Louis. Scrisse gli ordini su un foglietto e chiamò - Ha detto che tra un quarto d'ora è qui. Che facciamo intanto?
- Il gioco de - stava dicendo Julia. Ma non finì la frase perché Abby si lanciò su di lei schiacciandola.
- Il gioco delle belle statuine, Julia stava per proporre questo, vero Julia? - disse Abby al posto suo - lo conoscete?
Gli altri scossero la testa e lei spiegò le regole del gioco che, non lo disse ma, non lo faceva da quando era alle elementari.
Un quarto d'ora dopo, erano tutti fermi per la stanza in posizioni contorte e assurde, Abby passava tra di loro cercando di indovinare cosa stessero facendo e provava a farli ridere.
Okay, era un gioco stupido. Era disposta a tutto pur di non fare il Gioco Della Bottiglia...
- Niall - disse osservandolo - tu sembri una scimmia che... Che si rade le gambe.
Il povero ragazzo diventò paonazzo per cercare di trattenere una risata che lo avrebbe fatto perdere, ma non ci riuscì e scoppiando a ridere coinvolse tutti.
Suonarono al campanello e Abby andò ad aprire.
- Ciao, sono il ragazzo delle pizze - si presentò il bellissimo ragazzo alla porta: aveva i capelli neri e gli occhi blu. Non azzurri, ma di un blu intenso. La pelle era chiara, le spalle larghe e le braccia muscolose e Abbby avrebbe giurato di scorgere un tatuaggio che usciva da sotto la maglia.
- Ah si - disse lei dandosi della stupida per non aver notato prima i nove cartoni di pizza che teneva tra le mani - quanto viene tutto?
- Sono quindici dollari, grazie - Abby gli consegno la banconota che lui mise nella tasta del jeans reggendo tutte le pizze con l'altra mano.
Fece per passarle alla ragazza ma poi si fermò:- Vuoi che ti dia una mano per paritarie dentro?
- Si grazie.
Entrarono in cucina. E Abby gli fece segno di posarle sul bancone.
- Ti va una lattina di coca?
- Si grazie, ma non vorrei approfittare.
- Ma no, figurati. - rispose lei sorridendo. E lui ricambio il sorriso. Cavolo che sorriso.
- Ma allora queste pizze? - chiese Louis entrando dalla porta che dava sul salotto. Appena vide che c'era anche un ragazzo nella stanza si fermò di colpo.
- E tu sei..?
- Lui è... - ma Abby si accorse di non conoscere il nome del ragazzo avanti a lui.
- Lucas - rispose il ragazzo dagli occhi blu.
Intanto Louis si avvicinò ad Abby e le mise un braccio attorno ai fianchi. Lucas lo squadrò alzando un sopracciglio e lui per tutta risposta ricambiò lo sguardo alzando entrambe le sopraccigli e un angolo della bocca. Abby li guardò senza capire. Lucas scosse la testa:- Sarà meglio che vada, ho altre pizze da consegnare.
- Ti accompagno alla porta - disse velocemente Abby spostando in malo modo le braccia di Louis.
Abby aprì la porta. Lucas si girò e fece per andarsene, poi si girò e appoggiandosi allo stipite della porta disse:- Senti...
Nello stesso momento Abby disse la stessa cosa.
- Scusa - dissero insieme. Poi risero.
- Okay parla tu - disse Abby spostandosi una ciocca dietro l'orecchio.
- Ti va di scambiarsi i numeri di telefono?
- Certo. - lei gli dettò il numero di telefono e lui le mando un messaggio "Hey :)".
Risero di nuovo. Poi si salutarono con un cenno della mano e lui se ne andò.
Tutta questa scena si svolse sotto gli occhi di Louis, che aveva sbirciato tutto dalla cucina.
Era incazzato. Che diamine! Quando lui le aveva chiesto il numero di telefono lei aveva risposto con una battuta sarcastica. E poi, arrivava questo tipo palestrato e si prendeva tutta questa confidenza? Era incazzato, parecchio.

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Ecco qua. Scrivere questo capitolo è stato un parto ma lo dovevo a @Rita_Ventriglia e @Niallsmyirish.
Detto questo, scompaio.
Ilaria

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