CAPITOLO 1

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It started on a weekend in May
I was looking for attention, needed intervention
Felt somebody looking at me
With a powder white complexion, feeling the connection

Michael non era mai stato un tipo tranquillo. Era frenetico, amava la velocità, il mutare continuo e irrefrenabile delle cose. La lentezza, la dolcezza, la calma lo esasperavano. Forse proprio per questo si trovava in un locale dall'altra parte del mondo in cerca di qualcuno da rimorchiare.

Il giorno prima era comodamente seduto sul suo divano a casa, a Sidney, e ora era circondato da gente ubriaca in un club in Inghilterra. Non si ricordava nemmeno come fosse successo, ma non gli importava veramente. Aveva passato delle settimane, se non dei mesi, particolarmente difficili.

La sua carriera da musicista stava andando a rotoli a causa del suo carattere di merda che lo aveva fatto litigare pesantemente con il suo manager, con l'unico risultato di trovarsi ora senza nessuno che lo rappresentasse nel terribile mondo della musica. Aveva da poco confessato ai suoi genitori di trovarsi sul lastrico del fallimento, nonostante i suoi 22 anni appena compiuti, e loro non avevano reagito per niente bene. Inoltre, era rimasto al centro del gossip mondiale a causa di uno scandalo per dei mesi interi: era stato visto in atteggiamenti molto intimi con un amico, Ashton Irwin, e ciò aveva fornito alla stampa un buon pretesto per diffamarlo. Fortunatamente i suoi pochi fan lo avevano sostenuto nel bene e nel male, non curandosi del suo orientamento sessuale che era appena stato rivelato dai fottuti paparazzi che, ovviamente, avevano fatto di tutto per creare uno scoop succulento e del tutto irreale pur di metterlo in difficoltà.

A causa di tutto ciò, e forse non solo, aveva preso un biglietto per il primo volo in partenza dall'aeroporto ed era scappato dalla situazione di merda in cui si trovava. Era come se la sua vita fosse in una situazione di stallo, non potendo tornare indietro ma non riuscendo nemmeno a progredire. E tutto ciò significava lentezza, cosa che a Michael non andava per niente bene.
Aveva bisogno di rapidità, di cambiamento, di qualcuno che intervenisse.

Certo, sapeva benissimo che non avrebbe mai trovato qualcuno che gli stravolgesse la vita in un posto del genere, ma non era quello che cercava, in ogni caso. Le relazioni, l'amore erano qualcosa di dolce e lento. Non facevano per lui. Preferiva decisamente gli incontri occasionali, veloci e frenetici, ma soprattutto limitati. Non gli piaceva stare troppo con le persone, i pochi che riusciva a sopportare per più di qualche ora erano i suoi genitori ed il suo migliore amico, Ashton Irwin. Anche se quest'ultimo probabilmente lo odiava da morire, dopo che l'aveva trascinato con lui nello scandalo dell'anno.

Michael si strinse nella sua giacca di pelle nera. Era un sabato sera di Maggio, aveva pensato che avrebbe fatto più caldo, ma evidentemente il meteo inglese era imprevedibile. Dopo essersi passato una mano tra i capelli, che avrebbe tanto voluto tingere come faceva da ragazzino ma che sapeva avrebbe perso se avesse continuato, prese un sorso dal suo bicchiere. Non sapeva nemmeno cosa ci fosse dentro, aveva semplicemente chiesto al barman l'alcolico più forte che avesse, bevanda che ora gli bruciava scendendo per la gola. Si sentiva bene, nonostante sapesse che la sensazione fosse dovuta puramente all'alcool che gli circolava in corpo. Non aveva voglia di pensare, non gli andava di ragionare su ciò che gli stava capitando. Voleva solo bere e trovare qualche ora di pace da tutto.

Una volta posato il bicchiere vuoto sul bancone, si decise ad alzarsi e andare in pista a ballare. Odiava farlo, ma se doveva fingere di stare bene avrebbe dovuto almeno provarci. Dopotutto, stava solo cercando attenzioni. Scivolò tra i corpi sudati che si muovevano senza posa cominciando ad ondeggiare a sua volta. Si sentiva un completo idiota, solo in mezzo alla pista e goffo come non mai anche a causa della poca lucidità, ma stava cercando in ogni modo possibile di non far trasparire quel sentimento. Se voleva essere cercato, desiderato, doveva apparire sicuro di se. Per questo fece un respiro profondo e cominciò a muoversi in modo più sinuoso, seguendo la musica il più possibile. Odiava la lentezza con cui stava ondeggiando i fianchi, ma un ghigno compiaciuto si fece largo sul suo viso quando si accorse che qualcuno lo stava guardando. Ammiccò al ragazzo biondo che lo osservava da lontano. Non riusciva a mettere a fuoco il suo viso, ma sembrava un tipo a posto. Molto alto, i capelli biondissimi leggermente lunghi e un anellino nero ad ornargli il labbro.

Continuò a ballare, se possibile ancora più lentamente e sensualmente, al che sentì delle mani poggiarsi sui suoi fianchi. Alzando lo sguardo di rese conto che il ragazzo non era più al bancone. Bingo.

Il ragazzo strinse la presa su di lui e lo avvicinò ancora di più a se, facendolo venire a contatto con il suo petto. Le sue labbra scesero verso l'orecchio di Michael.
"Cosa ci fa un ragazzo tanto bello da solo in un locale del genere?" Metodo d'approccio pessimo, doveva ammetterlo. Tuttavia gli piaceva la sua voce, era profonda e roca. Inoltre non aveva grandi standard, in quel momento si sarebbe accontentato di chiunque.
Si girò nella presa del ragazzo, guardandolo da vicino. Era veramente bellissimo. Gli occhi chiari erano accesi da una scintilla di malizia, i capelli biondi gli incorniciavano il viso, la pelle chiara come polvere. Le labbra, piegate in un ghigno anch'esso malizioso, erano ornate da un anellino nero, come Michael aveva già notato in precedenza.

Dopo averlo osservato per qualche secondo riprese a ballare. Le mani del biondo gli tenevano ancora i fianchi e i suoi occhi seguivano ogni suo movimento. Michael sentì l'elettricità che c'era nell'aria addensarsi in mezzo a loro, la tensione tenerli uniti ma allo stesso tempo distanti quanto bastava. Michael sentiva una connessione, ma nemmeno le diede peso, ubriaco com'era.

Dopo minuti, o ore, Michael non avrebbe saputo dirlo, il ragazzo lo trascinò al bancone, offrendogli da bere. Come se non fosse già completamente andato. I due parlarono per qualche minuto. O meglio, il biondo parlava e Michael fingeva di ascoltarlo. Tuttavia, quando l'altro gli pose una domanda che lui non sentì, gli toccò prestare attenzione.

"Scusa non ho capito, la musica è così alta." Mentì, ridacchiando.

"Ti ho chiesto come mai sei qui tutto solo." Insisteva con il suo approccio scadente, allora.

Michael ci pensò su. Avrebbe voluto flirtare un po', ma non era decisamente il suo campo.

"Cerco attenzioni, mi sembra ovvio." Okay, forse era stato un po' troppo avventato.

"Diretto." Rispose il biondo.

Appunto. Michael stava per dire qualcosa per pararsi il culo, magari fingere di star scherzando, quando l'altro riprese la parola.

"Mi piace. Sono Luke, comunque."

"Michael."

Luke si leccò il labbro inferiore.
Michael si era appena procurato una serata divertente.

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Ciao!
Questo è il primo capitolo della mia nuova storia (anche se credo che ci siate arrivati lol sono stupida lo so). In ogni caso, spero che la possiate apprezzare, perché ci ho messo veramente tanto impegno. La storia è già finita, quindi gli aggiornamenti saranno costanti, pensavo magari uno a settimana, oppure due, bho deciderò.
All the love.

Alice

English love affair|| mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora