𝙋𝙍𝙊𝙇𝙊𝙂𝙐𝙀!

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«Partiamo dal presupposto che tu non sia l'unica Spider-Woman.»

«Cosa!? Io sono la sola e unica. Dove la trovi un'altra skater dalle meches rosse, che veste così bene, che è così simpatica e che da un momento all'altro, puf, diventa un'amichevole Spidey-gurl di quartiere!?»

«Rosso sbiadito.»

«Come scusa?»

«Le tue meches, sono rosso sbiadito.»

Guardai l'orologio e sussultai.
«Scusa, ora devo andare a scuola!»
Presi lo zaino e corsi più che potevo lontano da mio fratello. È l'unico a sapere il mio segreto, e questa cosa mi disturba parecchio. Lo ha scoperto quando una mattina mi ha trovata a mangiare un sandwich a testa in giù mentre guardavo la televisione.

E comunque era domenica.

Mio fratello era talmente sciroccato da cascarci ogni volta, ma forse visto che ormai lo facevo ogni giorno, ci aveva fatto l'abitudine invece di chiedersi perché andassi a scuola sette giorni su sette.

Ero appena salita sull'autobus quando mi arrivò una notifica da mio padre, l'unico della famiglia che sapesse usare uno smartphone senza sembrare un idiota.

«Vieni al lavoro e aiutami t.v.b. XD a dp?!» Lessi velocemente.

Mi rimangio quello che ho detto poco fa.

«Cavolo papà! Quante volte ti avrò detto che le abbreviazioni sono solo per gli sfigati!?»

Spensi lo schermo del cellulare e aspettai di scendere alla fermata giusta.

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Lo guardai per l'ultima volta, determinata come non mai. Tutta la mia attenzione era concentrata in un unico punto.

«Forza Lynn, ce la puoi fare.» Mi dissi mentre assemblavo i diversi strati in un unico blocco compatto. Bene, ce l'avevo fatta.

Il risultato era perfetto, come sempre.

«È pronto il panino!» Gridai con nonchalance agitando il Cheeseburger, cercando di non guardarlo troppo, avrei potuto mangiarlo con gli occhi.

Eh già, quando non ho niente da fare lavoro al McDonald's da papà.
Penso sia dovuto a quello il mio aumento impressionante di peso. Devo aver mangiato troppe Chicken Nuggets di nascosto.

«Eccomi! Sono io il 23!» Disse un ragazzo avvicinandosi goffamente. Era più alto di me di una decina di centimetri e aveva capelli e occhi castani. Sventolava un bigliettino con il numero, quel giorno c'era molta fila.

Portava un grande paio di occhiali neri da nerd e una camicia spiegazzata sul colletto.

«Hai dimenticato il papillon a casa?» Gli dissi mentre gli davo il panino.

Non ottenni risposta. Il ragazzo si limitò a ghermire il panino con forza e andarsene.
«E dai, scherzavo» Gli dissi con una smorfia in volto.
Lui si avvicinò nuovamente, per poi tirare fuori dalla tasca qualcosa.
Era un papillon.
«Oh. Tu no a quanto pare.»

«Lo metti sul serio quello?»
Chiesi indicando il papillon. Il ragazzo addentò il panino.
«Non dovresti parlare così tanto, le tue corde vocali potrebbero rovinarsi.» Rispose finalmente aprendo bocca, stavolta però non per mangiare.

Lo lasciai stare e tornai a lavoro, ma sentii qualcosa di strano. Una sensazione mai provata prima.

No, aspettate.
Non erano mica farfalle nello stomaco, stupide persone che si fanno migliaia di film mentali e idee infondate!

Quello che sentivo, piuttosto, era come un avvertimento.

Un avvertimento da parte dei miei sensi di ragno.
Quel ragazzo, aveva qualcosa di strano.

Per la prima volta, pensai che forse mio fratello aveva ragione.

Non ero l'unica Spider-Woman.

spazio autrice:

ebbene sì, finalmente ce l'ho fatta, e ho pubblicato.
yay! Starete pensando. ok no, forse no. ma spero questo libro vi piaccia, perché mi ci sto impegnando davvero molto, e spero vi diverta, cosicché leggere questa storia non sarà un obbligo o una scocciatura <3

e , sto revisionando i capitoli per renderli più aesthetic.

piccolo sondaggetto, al quale mi piacerebbe rispondeste.

che supereroe sareste, se ci fosse un multiverso?

alla prossima bbys <33
che il ragno sia con voi 🧚🏻‍♀️

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