Era una cosa se non genetica, passata attraverso relazioni interpersonali tra amici e conoscenti. Peter Dennis Parker era riuscito non si sa come a tramandare a Ned un potere fantastico, ma che poteva nascondere un lato pericoloso.
Esatto. Anche Ned svenne.
Molto probabilmente non sapeva che come Cole Sprouse, Peter aveva un gemello di cui nessuno sapeva l'esistenza, se non io, l'unica che lo notava.
Quando si svegliò (Ahimé, Jamie non ebbe abbastanza forza per prenderlo in braccio e fargli da infermiera), svenne di nuovo.
Ma molto probabilmente stavolta la causa erano i calzini che aveva vicino al comodino. Eau de Chaussettes.
Che profumino.
Io e Jamie gli rimanemmo comunque accanto, dopo aver messo i calzini in una capsula di sicurezza, comunemente chiamata lavatrice.
Che la madre di Ned sia benedetta. Fu l'unica a non avere un collasso, oltre quello che si stava già verificando nel multiverso.
«Ehi dormiglione! Immagino che tu non voglia svenire per la terza volta, o no? Hai idea di quanta sia stata la fatica per trasportarti a peso morto sopra qualcosa che non fosse spigoloso? Buongiorno! Sai, io e il mio team di Spider-Man vomita arcobaleno siamo qui da due giorni perché non riusciamo a tornare sulla nostra Terra, quella bella. E sai cosa succede agli esseri viventi che si spostano da un universo ad un altro rimanendo bloccati in quello sbagliato?»
«Iniziano a fare un monologo privo di senso facendomi sanguinare le orecchie con un tono di voce eccessivamente alto?» Biascicò l'asiatico, sbadigliando.«Una specie» Rispose Jamie, tirandomi per un braccio e portandomi nella stanza accanto.
«Ti pare il modo di impressionare le persone così!?» Disse quasi gridando. Non lo avevo mai visto così. Mi era sempre sembrato un tipo felice, spensierato, uno di quelli che non si arrabbiano o oltrepassano i limiti della sopportazione.
«Mi spieghi perché te la prendi così tanto? Insomma, lo sai come sono fatta, non so tenermi tutto dentro per più di dieci minuti»
Jamie mi guardò negli occhi, per poi toccarsi la nuca, in imbarazzo.
«Quando ho scoperto di essere Spider-Man...» Iniziò, deglutendo, senza alzare lo sguardo, «...era il giorno sbagliato. Quel giorno è morto mio padre, quello che Miles chiama lo "zio Aaron". Dopo aver scoperto la sua vera identità ed essere rimasto di pietra, scoprire di avere dei poteri uguali a quelli di mio cugino fu semplicemente un trauma. E la cosa pessima è che mi venne riferito nella maniera peggiore possibile. Per questo odio che una persona parli ad un'altra in questo modo. Solo...non riesco a sopportarlo senza ripensare a quella sera.»
Lo guardai, odio ammetterlo, ma avevo gli occhi lucidi.
«Ora capisco perché sei aracnofobico»
Gli andai incontro e lo abbracciai forte. Sì, so che per voi trogloditi, una Lynn empatica che abbraccia un suo amico per farlo stare meglio è un'assurdità, ma vi assicuro che potevo capirlo.
Non mi importava conoscere il modo in cui aveva scoperto di essere Spider-Man, non se raccontare avrebbe provocato dolore a Jamie.
Anche io avevo perso un parente. E anche molto stretto. Intendo, mia madre non è come il figlio del gatto del fratello del cugino di sesto grado di Josh.
«In realtà sono aracnofobico perché una volta Miles mi ha messo una tarantola di gomma sul cuscino. Non mi sono mai ripreso»
Mi strinse anche lui tra le braccia, al che sorrisi. Anche se non sarei andata a dirlo alle persone, abbracciare la gente e farla sentire meglio era la mia cosa preferita. E cavolo, per Jamie avrei fatto tantissimo.
«Maggiorenne dei miei stivali» Dissi sorridendogli, dandogli un pugnetto sulla spalla.
«Ti assicuro che non avevo intenzione di ferirti»
«Mah, fa nulla»«Ti voglio bene»
«Io no»
«Ma-»
Mi separai dall'abbraccio, ridacchiando e trascinando Jamie nuovamente da Ned, che era sparito.Già nel mio cervello si formavano film mentali dove il ragazzo era svenuto nuovamente tentando di prepararsi un panino.
Ma quando ci facemmo strada verso la cucina, sorprendemmo i due Peter a sfidarsi assieme a Connie e Ned ad un'entusiasmante partita a risico.
«Vi sembra il momento!?»
Mi diedi una manata sulla faccia, comunemente chiamata facepalm.«Non sapevo che il fratello di Peter fosse così bravo!» Esclamò l'asiatico mentre Jamie aveva un'espressione basita in volto.
«Mi stai dicendo che ti ho parlato di me e raccontato miei segreti pensando che tu avessi fatto danno senza poi una vera ragione?»
«In realtà sì. Io lo avevo capito fin da subito. È stato anche divertente.»Jamie rimase immobile, guardando il vuoto con la faccia più seccata che avessi mai visto.
«Era meglio quando cantavo Beyoncé in infermeria»
Spazio autrice:
Come promesso, ecco a voi una fetta di Jamie. Avete scoperto un po' su di lui, ovvero che è figlio di Aaron e che il suo passato non è stato molto felice.
Forse è per questo che ora tenta in tutti i modi di fare felici gli altri.
Anyway lo amo, e voi?
Cioè è così puccypuccy.
Piccolo sondaggetto:
Avete un animale domestico? Quale?
Alla prossima Bbys♡
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© MULTIVERSE COLLAPSE™
Science Fiction«il multiverso sta collassando, cosa pensi di fare, lynn?» «mah, penso che me ne starò qui davanti alla tv a poltrire per il resto dei miei giorni.» «sono serio» «oh...anche io, i ragni non mentono.» dove un'amichevole spidey-gurl di quartiere e la...