𝗫𝗜𝗩 l'armadio non porta a narnia

52 16 12
                                    

Peter è davvero un tipo strano.
All'apparenza sembra un ragazzo timido, goffo, sapientone e sarcastico, a cui non interessa praticamente nulla di nessuno.

Forse il suo primo amore è stata la regina di scacchi.

Ma quando quella sera si offrì di fare la guardia, sapendo che molto probabilmente una nonnina con le rotelle fuori posto avrebbe fatto irruzione in casa nostra con un ghigno a dir poco spaventoso, capii che forse un po' di coraggio, lì nel suo piccolo cuore c'era.

«Oh mio dio» Peter mi tirò per un polso, trascinandomi nell'armadio dove il primo giorno avevo trovato Connie. E devo ammetterlo, per essere l'armadio di Narnia era davvero stretto, tanto che io e Peter eravamo schiacciati l'uno sull'altra, cercando spazio.

«Ahi! Mi stai tirando i capelli!»
«Tu stai premendo il tuo gomito appuntito sul mio stomaco, Lynn»
«Eddai, spostati!»

Sentimmo un rumore.
«Dev'essere il mio dizionario di latin-»
«Zitta!»

Sbirciai con la coda dell'occhio attraverso la fessura tra le due porte dell'armadio, vedendo senza sorpresa una stupenda Vincenza, che molto probabilmente tra qualche anno, per quanto era vecchia, sarebbe stata tenuta in una vetrina come reliquia.

La cosa che mi sarebbe venuta naturale in quel momento, se fossi riuscita a muovere un solo passo senza rompere qualcosa a Peter, sarebbe stata tirare fuori una padella, una di quelle che papà usava per friggere le uova, e tirarla in testa alla nonnina, come il gioco del martello e la talpa. Tanto a livello di vista Vincenza era lì.

La vecchia si muoveva lentamente, alla ricerca di qualcosa. Frugò nei miei cassetti, al che trasalii, ma Peter riuscì a tapparmi la bocca in tempo.
Era lì dentro che tenevo tutte le cose che mi restavano di mamma.

Prese qualcosa, una cartolina. La cartolina che avevo trovato nella posta quando mamma era in California per lavoro, poi la ripose nel cassetto, e tirò fuori qualcos'altro, che mai lì dentro avevo trovato.

Era una lettera.

Vincenza la osservò per bene, e se la mise in tasca.
Inutile dire che persi la pazienza, e spalancai le ante, fuoriuscendo dell'armadio in maniera scenica.

Peter cadde esattamente come Connie la prima volta, ma ci feci caso solo un giorno dopo, quando lo trovai con un livido sul naso.

«Brutta nonnina! Ridammi la mia lettera!»
Vincenza si voltò più o meno dopo un minuto.
Cavolo, che riflessi.
Poi fece un ghigno. Un ghigno familiare, che avevo visto da poco.
«Se la vuoi, valla a prendere.»
La lanciò fuori dalla finestra, e io feci per prenderla, quando mi accorsi che ora Miles, Connie e Jamie erano lì.

«Cosa state facendo?» Disse Beyoncé, per poi trasalire alla vista della nonna fossile.

Vincenza rise, e si lanciò dalla finestra, recuperando la busta e volando via con degli strani aggeggi ai piedi.

Peter riprese conoscenza.
«Sbaglio o c'era Hermes che volava via dalla finestra?»
«Era Vincenza.»

«Sì ma, Josh dov'è?» Dissi sbuffando, mentre chiudevo il cassetto, pensando alla lettera e a cosa ci potesse essere dentro.
«È rimasto a dormire, anche se all'inizio il suo scopo era proteggere Tony Stark.» Rispose Connie facendo spallucce.

Perfetto.
Uno zoo dormiente.

«Magari lui sa qualcosa della lettera di mamma che Vincenza ha rubato dal mio cassetto»
«E perché non l'hai fermata?»

Io e Peter ci guardammo.
«Problemi tecnici.»
«Già.»

Inutile dire che tutti fraintesero.
«Posso sotterrarmi ora?»
«Suppongo di sì»
«Perfetto.»

Connie fece un ghigno niente male, per poi tornare seria.

«Questa nonnina riesce sempre a farla franca. Cavolo, ma cos'ha, un potere magico?»
«No, ha soltanto dei piccoli e brutti occhiali da vista a mezzaluna che la fanno sembrare la versione low cost di Albus Silente, e delle pantofole dotate di razzi»
Dissi facendo spallucce.

Presi il mio spara ragnatele, che avevo tenuto nella tasca del pigiama per sicurezza, e barricai la porta, per evitare che si rompesse di nuovo, e che ne fuoriuscissero altre nonnine.

· · ─────── ·𖥸· ─────── · ·


«Quindi ha rubato una lettera?»
Disse il Signor Stark sorseggiando del caffè che aveva preparato Jamie poco prima.
Erano circa le tre di notte, ma nessuno aveva intenzione di dormire.

«Una lettera mai vista prima, come se fosse spuntata dal nulla»
«Magari il tuo cassetto è come quello di Doraemon, e forse se ti ci butti dentro ti trovi in un altro universo»
Esclamò Peter.
«La botta in testa dev'essere stata forte»

«La cosa più importante però la sappiamo» Decretai sedendomi sul sacco a pelo rosso.

«Quell'armadio non porta a Narnia.»

Spazio autrice:

Quando Vincenza ruba le lettere pensando che siano assegni bancari e Josh fa un pisolino, tra Peter e Lynn sboccia qualcosa.

Lynn: , un fiore di mandorlo.

Ma tralasciando le effusioni in armadio, spero che il capitolo vi sia piaciuto.

E ora passiamo alle domande.

Secondo voi, chi è davvero Vincenza?

Scrivetemelo nei commenti qui sotto, e nel prossimo capitolo, nello spazio autrice trascriverò la risposta più bella.

Le fanart e gli edit sono ancora validi!

Sondaggetto:

Chi è il/la vostr* cantante preferit*?
I miei Shawn Mendes e Ed Sheeran.
Adoro.

Alla prossima bbys♡

© MULTIVERSE COLLAPSE™Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora