𝗫𝗩𝗜𝗜 zia may ci vede doppio

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Eravamo bloccati in una dimensione parallela, con le nostre tute e uno zainetto contenente i nostri vestiti, e sì, per quanto Josh potesse sembrare inutile, avevamo perso anche lui, il nostro Hacker Capra Foca Piccione Elefante Detersivo.

Il mio primo pensiero fu "mah, ora mi consolo con un po' di Nutella".
La nutella però era rimasta a Brooklyn, in cucina.

Il vero problema in quel momento, fu che quando attraversammo la porta e ci accorgemmo di non potervi più entrare, qualcosa passò sopra le nostre teste ad una velocità impressionante, qualcosa di rosso e blu, che rimbalzava da una parete all'altra.

No, non era una pallina di gomma dei distributori.

Era Spider-Man.

Un secondo prima di realizzare che effettivamente c'era il Peter Parker a cui tanto avevo pensato, sparai una ragnatela il più lontano possibile dalla porta, e tirando per un braccio Connie, raggiunsi il nascondiglio più vicino.

Gli altri mi seguirono, ma Jamie era il più lento del gruppo, quindi fu l'ultimo a nascondersi dietro alla cassa del ferramenta dove ci trovavamo.

«Ah, menomale che sei arrivato. Iniziavo sul serio a pensare che avresti potuto iniziare a sculettare cantando Beyoncé un'altra volta»
«Quello non è mica il mio passatempo»
«Ah giusto, nel tempo libero fai l'infermiera peluche»

«Smettetela voi due! Non vi rendete conto che qui tutto è totalmente diverso da casa nostra!?» Esclamò lo Spider-Nerd accanto a me.

«Per diverso intendi che lo Spider-Man di questo universo è uno solo ed è più carino e capace di tutti noi messi insieme?»

«Non solo quello» Disse lui, mettendo il muso.

D'un tratto Spider-Man si fermò, col fiatone.

«È stato troppo veloce. Perché diavolo Quicksilver non è l'unico mutante in grado di farlo?»
Esclamò, per poi accorgersi di noi.

«Oh mio dio, dei cosplayer! Che fichi!»
«Veramente lei è una carota, non un fico»
«Ehi tu, quanto hai pagato per la tuta color banana? Oh cielo, c'è uno Spider-Man simile a me!»

Alzai gli occhi al cielo inarcando le sopracciglia.

In qualunque universo fossi andata, l'uomo ragno sarebbe sempre stato un Nerd.

«Scusatemi se mi presento così,» Disse mentre ci alzavamo in piedi, pulendosi la tuta con le mani.
«C'era un mutante veloce come Speedy Gonzales che voleva rubare i soldi. Approposito, sono Spider-Man»
«Tutti sappiamo chi sei. Sei Peter Benjamin Parker, avevi uno zio di nome Ben, poi c'è zia May, sei un fan di Tony Stark e vorresti a tutti i costi avere una morte nera fatta di metallo alieno»
Esclamai.

«Tu- come...»
«No fratello, non è una stalker. Ha solo una cotta per qualsiasi Spider-Man ved-Ahia!»
Diedi un calcio a Jamie.

Solo allora Peter Parker si tolse la maschera, mostrando un viso esattamente identico a quello del mio Peter. Mio si fa per dire.

Quando Mr. Papillon lo vide, per poco le lenti a contatto gli schizzarono via dagli occhi.
«Sono così brutto dall'esterno?»
«Ehi amico, vacci piano, io sono quello originale»

«Teoricamente» Disse allora Connie facendo la sua entrata in scena, «Non si può stabilire chi sia l'originale, considerando che ci sono infiniti universi. Magari in un mondo parallelo al nostro il multiverso non esiste»

«Non ti seguo» Disse Jamie.

I due Peter si fermarono, seppur continuando a guardarsi male.
Cavolo, ero proprio apprezzata.

Litigavano per me, che carini.

I due Peter rimisero le maschere e uscimmo tutti dal ferramenta.

«Okay, dovete spiegarmi tutto, perché non ho capito molto. Vi ospiterò in casa mia per questo pomeriggio, se zia May non avrà un infarto nel vedere due nipoti»
«Dubito che non lo avrà»
«Ragnetta, ti stai mettendo contro di me?»

«Aspetta di vedere il fascino sotto questa maschera e ti rimangerai quello che hai detto»
«Confermo» Disse Peter Dennis.
«Cosa?!»
«Niente.»

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Se avere un Peter accanto era strano, averne due identici era decisamente assurdo.

Ovviamente, il Peter Parker di questo universo era più simpatico, meno cinico e più estroverso, e anche più carino.

Immagino che se avessi chiesto aiuto al Nerd, lui mi avrebbe risposto lanciandomi il papillon in faccia.

«Santo cielo, ci vedo doppio» Disse May appena vide Peter e Peter. Per poco non svenne, ma Jamie la sorresse.

«Signorina, siamo in una situazione problematica. La prego di crederci e di non parlare a nessuno di ciò che le diremo»
May annuì.
«Okay figliolo, ma parla da ragazzo della tua età»

Pochi minuti dopo eravamo tutti seduti intorno al tavolo circolare in legno situato nel soggiorno, sul quale erano appoggiati vasi contenenti delle orchidee e un girasole.

Eravamo gli Spider-Man della tavola rotonda.

«Mi state dicendo che siete di un altro universo!?» Esclamò la donna, iniziando compulsivamente a toccarsi i capelli.
«Sembra impossibile. Ma del resto, almeno ora ha la conferma che i suoi occhi sono a posto» Feci spallucce, sorseggiando il thè al limone che May aveva preparato.

«Okay, facciamo così. Stasera potrete stare da me e Peter, ma domani dovrete trovare un'altra sistemazione. Non potete restare in questa dimensione troppo tempo. Al vostro DNA fa male» Constatò la zia, mettendo la mano sulla spalla a Peter.

Era il Peter sbagliato, ma non se ne accorse.

«Voi avete tutti quanti poteri sovrannaturali dello stesso tipo»
«Esatto, siamo il team degli Spider-Man vomita arcobaleno!»
Esclamai facendo il segno dell'ok con le mani.

«Di sicuro c'è qualche squilibrio nel continuum spazio temporale»

Spazio autrice:

Zia May è talmente figa che non potevo non inserirla nella storia.
Insomma, chi non l'adora?

In ogni caso, ora Lynn è in crisi.
Ha due Peter coi quali avere a che fare, e sono entrambi fhshfh.
Cosa farà?

Ecchenneso, io scrivo un capitolo a settimana.

Sondaggetto:

Qual è il vostro film disney princess preferito?

Il mio troppo Mulan, o Rapunzel.

Alla prossima bbys♡

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