𝗫𝗫𝗜𝗜𝗜 posta da un morto che parla

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«Nonnina in trappola» Dissi sorridendo, dopo che mi ripresi del tutto dallo shock del potere curativo di Jamie.

Vincenza si dimenava ancora, ma non come prima, dato che ormai aveva capito che le ragnatele erano difficili da distruggere.

Connie mi porse la lettera, e io la aprii, mentre Miles distruggeva i motori a razzo sulle scarpe di Vincenza, Peter faceva domande all'uomo lupo, e Jamie aiutava Josh a riprendersi.

Iniziai a leggere.

Non so a chi sia destinata questa lettera. Ma chiunque tu sia, tu che la stai leggendo, ti prego, di' ai miei figli che sono viva, e che devono scappare, perché vicini alla nostra casa ci sono degli individui pericolosi.

«Wow, come se mi fossi accorta solo ora di questa pazza di Vincenza» Dissi fingendo nonchalance, mentre il cuore batteva all'impazzata.

Mia madre, viva? Non potevo crederci. Era semplicemente impossibile.

Ma no, nulla è impossibile.

Se incontrassi Linda, dille che la amo come amo suo fratello, e che mi dispiace di aver finto la mia morte. Ma non è stato invano. Mi stanno cercando in molti. Valentine Collins, lei non è come tutti credono. Lei è crudele, malvagia. Ha fondato i laboratori con un secondo fine. RRS non sta per una società di ricercatori, ma per Radioactive Robotic Spiders. Molto probabilmente Lynn ne sa qualcosa, se è stata morsa dal ragno, come previsto.
Ciò che ho sbagliato sin dall'inizio, è stato credere che la RRS fosse qualcosa di interessante. Ho iniziato a lavorarvi, senza dire nulla a nessuno, neppure ai miei figli o a mio marito.
Credevo fosse una bella professione, ma quando ho capito di cosa si trattava davvero, era troppo tardi. Mi tenevano in pugno. Ho finto la mia morte per evitare che si potessero vendicare nei confronti dei miei figli.
Eppure lo hanno fatto comunque.
Chiunque tu sia, di' a Lynn di stare attenta. E se sei tu, Lynn, vieni ai laboratori, e quando ti troverai al confine tra i due universi, apri la botola. Fidati di me.

Avrò molto da dirti.

Avrò molto da dirti.
Le sue parole riecheggiarono nella mia mente. Avrei incontrato mia madre. Non era morta.

Le lacrime iniziarono ad affiorare, ma no, non potevo farmi vedere in questo stato dai miei amici.

Corsi via, in camera, incurante del fatto che degli alleati di Valentine (dalla quale avevo anche accettato dei Tacos, brutta strega) volessero uccidere tutti, in particolare me.

Peter si accorse di come stavo, e mi seguì, senza nemmeno provare ad immaginare che forse avrei potuto tirargli lo skate in testa.

«Lynn»
«Che vuoi»
«Voglio che tu stia bene, ma se non so cos'hai, questo mi risulta impossibile»

Sospirai e lo guardai negli occhi.

«Hai presente quando tutto inizia bene, e credi che la sua fine sarà altrettanto buona, ma solo dopo realizzi che stanno cercando di ucciderti, tua madre è nascosta in una botola dei laboratori RRS dove in realtà si costruiscono ragni radioattivi robotici, in grado di mordere tante persone contemporaneamente, facendo nascere tante Spider-persone nello stesso universo infrangendo le sue stesse regole, dato che ci dovrebbe essere un solo Uomo-Ragno per dimensione?»

«Beh, no, non ce l'ho presente. Ma ho capito. La lettera era da parte di tua madre, perché lei è ancora viva»
«Esatto. E Valentine Collins è dalla parte dei nemici. E sicuramente ci ha incastrati.»

Peter mi guardò e mi sorrise.
«Quando piangi, non sembri più tu.»
«Cosa c'è, credi che io perda la mia virilità?»
«No. È che i tuoi occhi diventano più cupi, e il fatto che tu non sorrida mi rende triste.»

Guardai Peter, e in preda allo sconforto, gli presi la mano, stringendola forse più forte del dovuto, rannicchiandomi accanto a lui.

«Non capisco come tu faccia a sopportarmi» Dissi in qualcosa che poteva essere un mix tra una risata e un singhiozzo.
«Sono così sarcastica, acida, strana...non faccio nemmeno ridere»

Mi asciugai una lacrima.

«Cavolo Lynn, tu sei carina, intelligente, piena di qualità. Certo, hai anche dei difetti. Ma tutti li hanno. E poi, non è questo il punto.»
«Il punto è che sta andando tutto per il verso sbagliato. E ancora non ho capito che diavolo di potere abbia Josh.»
«Quello non c'entra niente. Potrebbe anche avere il potere di resuscitare le stelle marine o gli unicorni che si rivoltano nella tomba»
«Hai ragione»

Riflettei per un momento, il cuore mi stava scoppiando.

«Grazie di tutto»
Abbracciai Peter, stringendolo a me quasi come fosse un peluche. Era una sensazione bellissima, nonostante non si addicesse al contesto esterno.

A me piaceva davvero molto Peter, anche se non sembrava, e anche se ero certa che per lui fossi solo un'amica.

«Quando tutto questo sarà finito...» Dissi sospirando, continuando a tenere stretto il mio amico, «...ti va di uscire qualche volta?»

Peter sobbalzò con una risatina nervosa.
«Cos- tu mi hai appena chiesto di uscire?!»
«...sì?»
«Oh dio, credo di stare sognando.»

Continuai ad abbracciarlo, non volevo separarmi da lui. Era un occasione da non perdere.

Ahimé, la scena romantica venne interrotta da Connie e Jamie, che con un'espressione shockata in volto, dissero una frase che per poco non mi fece gridare.

«Ragazzi, non per interrompervi, ma...»

«Vincenza è Valentine Collins.»

Spazio autrice:

Cavolo, la Jonker( ho trovato il nome per la ship) è qualcosa di stupendo.

All'inizio ero indecisa tra Jamie e Peter, ma ora diciamo che ho capito. (Poi dopo aver ricevuto un grande bacio dal doppiatore di Pete, sto praticamente sclerando da giorni.)

Insomma, Vincenza è Valentine.
Ma allora come è possibile tutto ciò?
Come ha fatto Valentine a prendere l'aspetto di Vincenza?

E soprattutto, la vera nonnina, dove sta?😂
Poor Carmelo, non trova più la sua granny.

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