𝗫𝗫𝗫 la fine dei giochi

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«Lancia una ragnatela qui Lynn!» Gridò mamma, indicando la cella, mentre delle guardie si avvicinavano a passo veloce verso si noi.

«Perché non riescono a capire che siamo noi i buoni?!»
«Forse perché agli occhi di una persona normale stiamo facendo uscire di galera una super cattiva di prima categoria» Rispose Peter, sarcastico.
«Giusto-»

Sospirai, poi tentai di lanciare la ragnatela proprio sulla serratura della cella, ma la mancai, prendendo in pieno Josh in faccia, facendo cadere la cimice dal suo orecchio e facendolo tornare alle sue sembianze.

«Ora chiederai scusa a Josh e nasconderai il fatto che la tua mira fa schifo dicendo che era tutto calcolato, vero?» Esclamò Connie, squadrandomi da capo a piedi.
Io feci spallucce.

«In realtà hai sbagliato su un punto. Non chiederei scusa a Josh. È così stupido che probabilmente si chiederebbe scusa da solo»
Connie ridacchiò.
«Sì, hai ragione»

Sarebbe stato un bel momento per condividere le nostre opinioni e prenderci gioco di quel piccione di mio fratello, ma avevamo la polizia ad un metro da noi.
Era ora di dare spiegazioni.

C'eravamo io, mamma, Connie, Jamie e Peter di fronte ad una cella dentro la quale vi era un 17enne stordito.

«Noi...» Iniziò Connie,
«Ehm, stavamo solo...» continuò Jamie, guardando in basso.

«Un attimo. Noi siamo la gang degli Spider-Man vomita arcobaleno, e loro ci conoscono già! Sentite ragazzi, la situazione è semplice. La nostra arci-nemica, una vecchia alta circa così, capelli grigi, proprietaria di una fabbrica di ragni radioattivi robotici, ovvero colei che pensavate di aver catturato, è libera. E questo è mio fratello, perciò potreste liberarlo?» Dissi con il tono più maturo che riuscivo ad assumere.

Loro annuirono straniti, e lo fecero uscire dalla cella. Connie gli si gettò tra le braccia, baciandolo. Sarebbe stato romantico, se non fosse che dovevamo ancora catturare una vecchia.

Non si sa come, ma le donne anziane si muovono più velocemente di quanto si pensi. O probabilmente Valentine aveva 40anni e se li portava male.

Molto male. Dovrebbe farsi la tinta.

«Okay piccioncini» Esclamai, accorgendomi dopo un secondo della battuta di pessimo gusto che avevo fatto (considerando che Josh È un piccione), «Avevamo detto che avremmo lasciato fare i servizi speciali, per catturare Valentine una volta per tutte. Ma non credo che riescano. Sono tutti un po' scemotti»

«Hey, ti abbiamo sentito! Vero Bill?» Disse uno dei due agenti all'altro, che nel mentre aveva chiesto un autografo a Jamie.

«Credo che Bill non sia d'accordo» Feci un finto sorriso, poi mi voltai.

«Semmai finissimo sui giornali e voi veniste intervistati,» sussurrai l'ultima parte, «Dite che la Spider-Girl gialla era la più simpatica» Feci un occhiolino, per quanto non si vedesse attraverso la maschera.

«Andiamo. Credo di sapere dove si è cacciata Valentine.»

Qual era l'unico posto in cui nessuno sarebbe andato a guardare? E soprattutto, chi era la persona apparentemente più innocua?

Esatto.
Vincenza, la nonna di Carmelo.
Ero sicura che in qualche modo, Valentine averse creato una copia della cimice. Ce n'erano solo due, una l'aveva Josh e l'altra era caduta nella dimensione specchio.

Solo uno stupido non farebbe una copia delle proprie chiavi, o sbaglio?

«Dobbiamo andare a casa mia»
«Per un pigiama party?» Disse Josh con gli occhi luminosi. Gli brillavano così tanto che probabilmente aveva due lampadine dietro la cornea.

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