Mele

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●Chan lo guardava ancora sdraiato senza fare nulla. Woojin prese il viso di Chan tra le sue mani e gli asciugò le lacrime con i pollici.

Chan si mise a sedere, appoggiando la testa sulla spalla del più grande. Woojin continuò ad accarezzargli il viso e poi passò ai capelli. Li accarezzò fino a che non ci furono più nodi e la mano poteva passare liberamente.

Chan abbracciò Woojin. "Grazie di esserci. E di esserci stato sempre. Se non fosse stato per te non ci sarebbe stata più una squadra."

"Eri completamente fuso. È normale. Tuo... fratello è sparito."

"Grazie Woojin, grazie mille."

Woojin fece staccare Chan e prese di nuovo il suo viso: "Ci sarò sempre, ricordatelo." Chan accennò un timido sorriso triste e fece per allontanarsi, ma Woojin continuò a guardarlo.

E si avvicinò alle sue labbra.
Le attaccò in un casto bacio e presto cominciò a muoverle su quelle di Chan. Chan buttò le braccia al collo di Woojin e si avvicinò ancora a lui.

Woojin prese Chan per i fianchi e lo fece stendere, mettendosi sopra di lui. Spostò poi le labbra sul suo collo e Chan si fece scappare un gemito.
Woojin alzò le braccia a Chan e cominciò a sollevargli il maglione, toccando gli addominali sotto.

Chan mise le proprie mani su quelle di Woojin che cercò invece di spostargliele per continuare a togliere il maglione, ma Chan glielo impedì: "W-woojin aspetta ti prego. N-non posso farlo".

Woojin si staccò e si sollevò istantaneamente, continuando a guardarlo. Arrossì guardando il volto altrettanto rosso di Chan. I capelli sparsi sul cuscino e la bocca semischiusa di Chan. Il suo respiro forte e affannato.

"Mi era sembrato..."
"Woojin lo so cosa ti era sembrato, ma non posso, non posso davvero. Jeongin non è mio fratello. Io lo amo."

Woojin scese in cucina con il sole che filtrava timidamente tra le fronde degli alberi. Già prima di arrivare vicino alla porta sentì come un tintinnio di cucchiaini si infrangeva su tazzine.
Entrò come uno zombie e salutò tutti.

Chan nascose il viso nella tazzina e cominciò a bere il contenuto scuro. Si sedette accanto a Felix e di fronte a Hyunjin che notò mangiare con gusto.

Il nonno ogni tanto faceva una consegna di uova, prosciutto o frutta nel piatto del ragazzo senza un preciso ordine. "Mangia ragazzo, mangia! Devi rimetterti in forze!" E Hyunjin annuiva con un sorriso e infilava in bocca qualsiasi cosa mentre Seungmin gli accarezzava i capelli.

Poteva sembrare più un cane che il suo ragazzo, ma hey, a lui piacciono le carezze quindi bene così.

Han e Minho invece avevano un'aria piuttosto strana tra di loro. Come se anche a loro fosse accaduto qualcosa. Eppure... ogni tanto li beccava a guardarsi l'un l'altro di nascosto e quando incrociavano lo sguardo uno dei due lo distoglieva subito. Poi le loro mani che si cercavano per far anche solo incrociare due dita, per sfiorarsi appena.
Si che era successo qualcosa. E lui non se ne era nemmeno accorto. Era troppo preso in quello che stava facendo. O in chi avrebbe voluto farsi.

Lo sapeva che Chan apparteneva a Jeongin. Lo sapeva e ci aveva provato lo stesso. Non era da lui. Cosa gli stava succedendo? Stava cambiando. Ci mancava che uccidesse qualcuno e si che non si sarebbe più riconosciuto. Chi era? Non si riconosceva più.
Chi era lui?

Il nonno finì di sistemare la cucina mentre loro finivano la colazione e poi Chan e Minho li chiamarono fuori. Si riunirono poco lontano dalla casetta. I due li fecero tutti sedere e poi Minho cominciò a parlare di qualcosa che neppure Woojin sapeva. Eppure credeva di sapere tutto di Chan.

"Ragazzi togliamo i localizzatori. -un silenzio di tomba scese tra tutti. Questo era davvero il punto di non ritorno. Si guardarono e annuirono. Era fatta. Avevano imboccato questa strada già molto prima - Io ne sono capace. È un breve intervento per rimuoverlo. Pochi punti e sarà fatto."

Woojin vide Hyunjin sbiancare. "Chi è il primo?" Silenzio.

Chan si fece avanti e si sedette sul gradino. Minho prese un respiro e poi fece calare sul suo viso una maschera di gelo. Aprì una piccola cassettina che Woojin non aveva notato prima e ne tirò fuori un piccolo bisturi, pinzette, disinfettante, ago e filo. Hyunjin stava per svenire.

Minho diede a Chan un asciugamanino e glielo fece stringere tra i denti. "Hai i pantaloncini, non servirà toglierli ma basterà sollevare l'orlo. Okay, comincio" disse più a sé che all'altro e prese ad incidere la coscia di Chan.

Quello strinse forte i denti e le mani nel bordo del gradino. Gocce di sangue cominciarono a stillare fuori dalla ferita e Minho rapidamente inserì la punta di una delle pinzette, tirando fuori un pezzettino di plastica nero con cavetti in metallo. Lo fece uscire di alcuni centimetri e poi tagliò il filo. Subito asciugò il sangue che colava giù dalla gamba e poi prese a ricucire. Tagliò il filo in eccesso e coprì il tutto con un cerotto.

"Finito, finito." Sussurrò ad un Chan sudato. Si stese sulla schiena sul legno freddo, il petto che si alzava e si abbassava velocemente. Tolse dalla bocca l'asciugamano e Woojin poté benissimo vedere tutto il segno dei denti.

Avrebbe voluto correre da lui e abbracciarlo forte. Ma stette fermo. Certo, lui avrebbe preferito che fosse Jeongin a correre da lui. Aspettasse Jeongin allora.

Lee Know si alzò: "Bene, sotto a chi tocca." E fu il turno di Woojin.
Hyunjin fu l'ultimo. Già fiaccato dalla precedente operazione, Minho fu il più delicato possibile, ma questo non evitò che il ragazzo svenisse dal dolore. Si riprese a fine opera, e guardò Minho:

"Finito, finito. Ho finito."
"Lo so che hai finito, e tu?"
"Io l'ho già tolto... Prima di arrivare qui, sai che zoppicavo..."

Jisung di voltò con un'espressione interrogativa che non sfuggì a Woojin, tuttavia non fece domande ulteriori.

Un paio di ore dopo, e stavano già meglio.
E il nonno non perse tempo: "Tu, tu che sai, vai a prendere la legna per la stufa"
"I-io?"
"Si tu, You Know, I know, come ti chiami"
"...Lee Know".

Han si prese il furibondo Minho e gli mise un braccio intorno alle spalle sussurrandogli qualcosa ad un orecchio. Il suo viso si rilassò.

Ripresero a lavorare. Chi prendeva la legna, chi l'acqua, chi spennava una gallina e la mattina veloce passò. Woojin doveva recuperare frutti da un albero vicino.

Quelli sui rami in basso erano già belli nella cesta, ma ora doveva recuperare quelli in alto.

Aprì lo scalino di legno e lo pose sotto l'albero, vicino ad un ramo piuttosto pieno. Lo tastò con le mani: tremolava un po'. Storse le labbra. Avrebbe rischiato.

Salì il primo scalino appoggiandosi al tronco dell'albero, poi un altro. Staccò la prima mela e la lanciò giù nel secchio accanto a lui. Si allungò verso un altro frutto, e lo tirò.

"Ah, sei un osso duro, eh?" Puntò meglio i piedi sul gradino e ricominciò a tirare. Tirò la prima volta, ma non si staccò, e ci riprovò una seconda, nulla ugualmente. Alla terza, spostò un po' il piede, ma lo scalino si ruppe e la gamba di Woojin cedette.

Lui cadde giù e già si preparava a raggiungere il terreno, quando invece cadde nelle braccia di qualcuno. Chan.

Si guardarono un secondo negli occhi, mentre Chan faceva un paio di passi indietro. Ovviamente finì sul secchio delle mele e ci inciampò. Scivolò all'indietro e cadde. Woojin cadde su di lui, i loro visi ad una spanna.

Gli occhi di Chan erano lucidi, spenti. Si muovevano da un lato all'altro, tutto ciò che poteva non essere Woojin.

Woojin capì di non essere ben desiderato. Il suo cuore si spezzò ancora un pochino, tuttavia più veloce che potè si alzò subito sulle ginocchia e si tirò su, allungando la mano a Woojin.

"Ehm scusami, io non..."
"Ma no, fa nulla sono io che..."
"Senti, vorrei che parlassimo un pochino di..."

Uno scoppio. Un grido. Fumo.

Era la casetta.

_Hellevator_ SKZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora