Attacco

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All'improvviso sentirono delle grida. Di una ragazza, probabilmente. Forse li avevano trovati. Chan e Jeongin si scambiarono uno sguardo e saltarono in piedi.
"Questo discorso va continuato."
E così uscirono dalla stanzetta e corsero nel corridoio, seguendo le grida, a cui nel frattempo si era aggiunto un pianto disperato, della stessa voce.

Giunsero davanti ad una porta e si fermarono. Era uno stanzino. Chan tirò la maniglia. Era chiusa.
In quel momento esatto giunsero dal corridoio opposto anche Seungmin, Woojin e Changbin.
"Aiutatemi con questa, ragazzi!"
Insieme diedero una spallata alla porta e la divelsero dai cardini.

Quello che trovarono era una stanza squallida, un laboratorio una volta, i cui lettini e strumentazioni erano sdraiate disordinatamente, in parte distrutte. Su una poltrona di fronte alla porta si dibatteva la ragazza con cui Woojin aveva parlato, ma indossava dei pantaloncini ora slacciati, aveva una spallina della maglietta abbassata e le mani ancora legate. Sicuramente era stata rapita. Appena la porta si spalancò, lei rivolse lo sguardo ai ragazzi: "Vi prego aiutatemi!" Guardando meglio, era seduta su qualcuno, un ragazzo: le sue gambe magre dietro quelle di lei, le sue mani forti sui fianchi di lei. Lui la strattonò, facendole colpire il sedere contro il suo bacino con violenza, cercando di sollevarle la cannottiera.

Dopo, accortosi dei nuovi arrivati, la spinse via, e lei cadde a terra. Woojin si affrettò a rialzarla prendendola per un gomito, e la aiutò a sciogliersi i polsi e a sistemarsi. Lei piangeva disperata.
Woojin poi la abbracciò, e lei cominciò a singhiozzare sulla sua spalla.

Il ragazzo si alzò. Tutto avrebbero potuto immaginare, ma non che fosse lui. Con il suo viso dolce, le mani delicate e l'anello.
Hyunjin.

Chan era basito, ma più di lui, Seungmin. Hyunjin si passò una mano nei capelli senza guardarli, sempre sorridendo -un sorriso cattivo- poi fece per andare via attraverso la porta alle loro spalle. Questo movimento risveglio' Chan, che lo trattenne per le spalle impedendogli di andarsene e lo spinse indietro. Gli urlò contro, come non aveva mai fatto:"Cosa ti salta in mente!? È una ragazzina! Non ti vergogni? Cosa ti passa per la testa!?" Vedendo che Hyunjin non rispondeva, Chan demorse, continuando però a fissarlo con rabbia.

Fece invece un passo in avanti Seungmin, e fece qualcosa che nessuno poteva immaginare da lui. Gli tirò uno schiaffo. Hyunjin quasi non reagì all'inizio, poi dopo si giro' lentamente piantando gli occhi in quelli di Seungmin. "Non è lui. Non è il nostro Hyunjin."
Hyunjin rise soltanto.

Gli occhi gli si illumimarono di verde fluorescente, le occhiaie evidenti, i capelli bagnati di sudore e appiccicati alla fronte, la pelle bianca. Lentamente si trasformò: gli occhi persero lucidità, la pelle assunse un colorito verdastro, i suoi arti si allungarono in quelli di un polpo, moltiplicandosi da quattro ad otto. Non era Hyunjin, il loro Hyunjin. Era un mostro. E li attaccò.

I ragazzi cominciarono a correre gettandosi fuori dalla porta. Nella foga, Chan andò a sbattere contro la parete di fronte, ma non si fermò neppure un attimo. Svoltò a destra, poi a sinistra e di nuovo a destra, verso un luogo che fosse il più lontano possibile dai loro amici e dall'accampamento. Non avrebbe mai permesso che succedesse loro qualcosa, anche a costo di rimetterci le penne lui stesso. Gli altri lo seguivano, Woojin trascinandosi dietro la ragazza, che ogni tanto inciampava. Ad un certo punto, lei non riuscì più a rialzarsi e Woojin si chinò per mettersela in spalla.

Chan si voltò, e come in un incubo, il mostro era su di loro. Quello prese Woojin con un suo tentacolo melmoso e cominciò a stringerlo. La ragazza prese ad urlare. Chan allora si bloccò, pensando il più velocemente possibile. Attorno a lui non c'era nulla che potesse usare come arma, ma ci poteva pensare. Qualcosa se lo poteva pur inventare, Cristo!

_Hellevator_ SKZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora