Disincanto

79 9 5
                                    


"Se tu resti, rimango anche io" lo bloccò subito Jeongin, ancora abbracciato a lui.
"Idem, resto anch'io" confermò Changbin.
"Tu non resti da solo proprio da nessuna parte Chan, resto anche io" confermò Jisung. Minho annuì.
"Okay, va bene! Questo non è il modo giusto, ho capito!" sbottò irritato.

"Resto io" confermò invece Changbin.
"Vale lo stesso, tu non resti qui" tagliò corto Chan. Gli altri lo guardarono come per rimproverarlo.

Silenzio per un attimo.

"Sarò io a restare" disse poi Minho.
Jisung incrociò le braccia e con uno sbuffo, senza nemmeno guardarlo gli rispose: "Non se ne parla proprio. Perchè con te dovrebbe essere in qualche modo diverso dagli altri?"

"Io vi ho tradito."

Tutti si voltarono verso di lui spalancando occhi e bocca.
Tutto il mondo attorno si silenziò. Il buio nascondeva in parte il viso del ragazzo, rendendo impossibile leggerne le intenzioni. La cupa luce rossa lampeggiava su tutti loro.

"Cosa vuol dire, Minho?" chiese piano Chan.
Minho guardava in basso. Jeongin potè giurare di aver visto alcune lacrime sulle sue guance.
"Quando eravamo alla casetta nel bosco e ti ho detto che avevo tolto il localizzatore, Jisung, ti ho mentito."
"Tu hai fatto cosa?" chiese Jisung in un sussurro mentre cominciava a tremare. Gli occhi in un attimo gli si fecero lucidi mentre guardava il volto chinato del ragazzo.

"Non mi andava giù l'idea di non tornare al Centro. Secondo me stavamo sbagliando, ma non sapevo quanto potermi fidare di voi nel dirvi ciò che pensavo davvero. Prima di partire, JYP mi aveva assicurato che sarebbero sempre riusciti a trovarci se fossimo rimasti loro fedeli. Non ho tolto per questo il localizzatore. È colpa mia tutto ciò che è successo dopo. Lo so. E so anche che non posso chiedere il vostro perdono. Non proverei neppure. Per questo io devo restare qui, per provare a sistemare le cose almeno in parte."

Passarono alcuni istanti, in cui Jisung davvero cercò di decidere al meglio cosa dire. Muoveva gli occhi da una parte all'altra per scandagliare varie opzioni. Alla fine parlò.
"Hai ragione. Dovresti sistemare le cose." Assicurò Han guardandolo. Il suo viso era assolutamente senza espressione.
"Jisung! Che stai dicendo!?" lo riprese Chan all'istante.
"Dovresti sistemare le cose, ma non è possibile farlo. Tutto ciò che è successo, ormai è successo. E davvero, davvero mi fa furente che tu non sia stato capace di fidarti di noi, dopo tutto ciò che abbiamo condiviso. Dopo tutto ciò che abbiamo condiviso io e te. È proprio vero che dovresti sistemare le cose, ma non è questo il modo per farlo. Non ti lascerò qui, perchè nonostante tutto e nonostante quanto tu sia un cretino, io ti amo lo stesso."

Minho lo guardava con occhi pieni di dolcezza.

"Non perderò nessuno della mia squadra" confermò Chan.
Minho lo guardò con riconoscenza, pirgando leggermente il capo in un inchino.
"Non ti lasceremo di proposito qui a morire. Mai." proseguì Changbin.
"Siamo una famiglia, siamo una cosa sola ormai. Non abbandoneremo nessuno." fu la conclusione di Jeongin.
Minho abbassò il viso, cercando di scomparire nelle spalle.

Jisung prese per mano Minho, il quale sollevò leggermente il viso, rigato di lacrime.
"Io ti perdono, non importa il passato. Sei troppo imortante per me. Per noi. Siamo una famiglia. Una famiglia un po' randagia ma okay.
Non ti lasceremo qui. Mai. Andiamo via, vuoi?"
Gli strinse appena la mano e poi gliela lasciò. Il gruppo si diresse verso la porta, seguito a ruota da Minho.

Il corridoio era come lo ricordavano, solo buio; segno che nessuno era ancora giunto lì. "Dobbiamo trovare gli altri e andare via." queste furono le parole di Chan, già proiettato al futuro.

Ad un tratto sentirono un rumore secco alle loro spalle. Si voltarono. La porta in vetro si era chiusa dietro di loro.
Al di là della porta c'era Minho, con entrambi i palmi sul vetro.

_Hellevator_ SKZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora