Perdita

144 10 9
                                    


Jisung, come se non bastasse ciò che doveva fare, si trovava anche a dover tranquillizzare un ragazzo che aveva preso sul personale ciò che suo nonno aveva detto senza neppure troppa attenzione.

"Dai Lee Know... non prenderla sul personale..." provò ad approcciarsi a lui mentre andavano al ruscello che distava non molto dalla casetta per prendere un po' d'acqua.

"Nonnetto bastardo. Tu sai? Ma tu sai chi?" Disse Minho tra il divertito e il finto offeso, colpendo un sassolino che gli capitava a portata di calcio. Han capì che non ce l'aveva davvero con il vecchio.

E allora provò a scherzarci su: "Tu sai chi, mi ricorda qualcosa, sai?" Minho lo guardò stortissimo.

Erano arrivati al ruscello.
Minho si avvicinò alla riva e si posizionò su un masso, piegandosi. Prese una tanica e la mise in acqua. Quella fece qualche bolla e poi cominciò a riempirsi.

Minho si alzò lasciandola lì e si spazzolò le mani. Poi si diresse verso Han che era dietro di lui.

"Le taniche si stanno riempiendo. Abbiamo un pochino di tempo -  e camminando piano verso di lui - che ne dici di fare qualcosa?"

"T-tipo cosa?" domandò Han imbarazzatissimo continuando ad indietreggiare piano.
"Non lo so. Farei... te?" domandò Minho con un ghigno.

Si avvicinò d'improvviso con un saltello e Han si allontanò di scatto. Una radice. Si aggrappò al braccio di Minho e Minho scivolò. Han cadde e Minho sopra di lui.
Jisung provò a rialzarsi, ma Minho prese a schiacciarlo con il suo corpo.

"Sei carino da questa prospettiva" gli sussurrò all'orecchio per poi leccarne il lobo e poi il suo labbro inferiore. O almeno ci provò. Jisung lo fece sollevare seduto, ma non fu forte abbastanza da farlo alzare in piedi.

Minho allora prese la palla al balzo e si sedette comodo, sentendo qualcosa di molto duro sotto le natiche. Cominciò a muovere il bacino in modo circolare, guardando negli occhi Jisung.

Han alzò gli occhi e si lasciò sfuggire un gemito. Poi subito dopo si morse le labbra cercando di non farne uscire altri. Guardò Minho nella speranza che non avesse sentito, ma quello invece aveva sentito perfettamente e cominciò ad accarezzare il petto di Jisung mentre si stendeva lentamente su di lui.

Un botto. Minho si fermò subito. Un grido. Dalla casetta.

Minho si alzò subito mentre Jisung cercava di recuperare il fiato. "Jisung, sbrigati! Veloce!" E lo prese per mano facendolo alzare con un salto e cominciando a trascinarlo su per il boschetto in direzione della casetta.

"Minho, l'acqua..."
"Non c'è tempo, torniamo!"

L'ultimo albero. Ecco la casetta. A Jisung si gelò il sangue nelle vene in un colpo solo. Loro. Quattro guardie vestite e mascherate completamente di nero si muovevano simultaneamente cercando di bloccare due inarrestabili combattenti.

Hyunjin scagliò un pugno in viso ad uno e ne fece volare lontano la pistola, ma non fu veloce abbastanza da prevenire il colpo allo stomaco che quello accanto gli assestò con il manico del fucile.

Doveva aver beccato esattamente la ferita perché Hyunjin si piegò a terra sputando sangue. "NO!" gridò Seungmin scagliandosi contro quello che aveva atterrato il suo ragazzo. Era la rabbia a muoverlo. Fu per questo facile per quello accanto bloccarlo, aiutato dall'ultimo mentre quello a terra si rialzava con Hyunjin nelle braccia.

Jisung stette fermo, immobilizzato dalla scena. Nonostante le grida e la confusione, a Jisung non sfuggì il leggero rumore di foglie spostate alle sue spalle.

Toccò la spalla di Minho che era attento alla scena e la guardava addolorato. Si voltò piano e cercò di notare qualcosa nel buio assoluto delle foglie.

_Hellevator_ SKZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora