Sviolinate

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*Roma, 8:45 am.*
La vibrazione del telefono mi forzò aprire gli occhi, facendomi uscire dal mondo di Morfeo. Controvoglia mi tolsi le coperte dal corpo per poi alzarmi dal letto.
Con il telefono in mano andai in balcone per fumarmi una sigaretta, l'aria estiva mattutina era rilassante e il cielo era di un colore stupendo per scattare una foto!
Finii di fumare la sigaretta e tornai dentro per prendere la macchinetta fotografica.

Guardai il risultato dallo schermino e rimasi ammaliata dai colori del cielo; la passione della fotografia me l'ha passata mio padre, mi ha sempre detto che a volte per immortalare bei momenti basta imprigionarli all'interno di un "click".
***
Ritornai in soggiorno e guardai un po' WhatsApp, vidi una notifica da Victoria e aprii la chat.
Vic❤️💁🏼‍♀️: Oh ma a che ora da te?
Io: Puoi venire per le 10/10:30😉
Vic❤️💁🏼‍♀️: Posso portamme i ragazzi o te danno fastidio?
Io: Nono, anzi, possono venire tranquillamente!
Vic❤️💁🏼‍♀️: allora a dopo!
***
Riguardai per un secondo la chat prima di realizzare cosa avevo detto.<<Cazzo!>> esclamai mettendomi la mano sulla faccia.
Damiano sarebbe venuto qui. Damiano sarebbe entrato in casa mia. Damiano David sarebbe entrato in casa mia!
Andai abbastanza nel panico, insomma, non che mi desse fastidio, ma il fatto che Damiano a cui avevo dato buca la sera prima sarebbe venuto a casa mia mi mandava fuori di testa!
Ormai era troppo tardi per inventarmi una scusa e non far venire nessuno così sistemai alla svelta la casa, giusto il necessario, per poi togliere il pigiama ed indossare degli shorts di jeans a vita alta e un top nero con due bande elastiche alla fine che lasciava un po'di pancia scoperta, insomma, non ho problemi a mostrare un po'di pelle in più.
Mi truccai leggermente con un po'di mascara e poi mi sedetti sul divano ad aspettare l'arrivo di Vic, Thomas, Ethan e Damiano.
Attesa che non durò a lungo, dato che arrivarono poco dopo. Salutai Vic e Thomas con un abbraccio, dato che erano i due con cui avevo più confidenza, Ethan mi salutò con una stretta di mano e un guancia a guancia, quando fu il turno di Damiano cercai di essere il più discreta possibile e mi alzai leggermente sulle punte dei piedi per salutarlo. Nell'esatto momento in cui mi spostai Damiano posò le sue labbra sull'angolo della mia bocca.
Andai per qualche secondo nel panico tanto che mi ritrassi subito chiudendo la porta, lo sentii leggermente ridere. <<Grazie per l'ospitalità Marlè!>> esclamò Thomas sedendosi su una sedia.<<Figuratevi, i miei genitori torneranno tra poco ma mi sento troppo sola!>> scherzai mentre tutti gli altri prendevano posto sul divano.<<Mi complimento p'er piano, è popo bello!>> esclamò Damiano alludendo al piano nell'angolo della stanza.<<Grazie mille, è proprio per questo che ho chiesto il vostro aiuto..>> risposi sedendomi sullo sgabello davanti allo strumento.<<Dicci tutto sorè!>>esclamò Victoria con euforia.<<A breve farò lo spettacolo natalizio all'accademia e devo preparare moltissime cose!>> risposi sbuffando.<<Che cosa?>> chiede Ethan incuriosito.<<Devo sostituire la mia compagna Martina che sta male e cantare il suo ineditoe preparare un pezzo al violino...>> risposi tutto d'un fiato.<<Se vabbè ma che devi fa tutto te?!>> disse Damiano.<<Non solo io, tutti questi pezzi dovevano essere fatti da Martina, ma lei si è ammalata quindi ora le insegnanti hanno spartito i pezzi tra noi studenti rimanenti..>> risposi passando la mano sui tasti del piano.<<Aspe', ma Martina è quella strana che ha cantato "Cherofobia" alle audizioni per entrare?!>> chiese Thomas meravigliato.<<Si lascia stà! S'era tutta esaltata perché cantava l'inedito suo e mo non lo può fare, e me l'hanno appioppato!>> esclamai seccata.
<<Vabbè oh Marlè, intanto noi possiamo aiutarti per il pianoforte, ma per il violino può aiutarti solo Damiano.>> disse Vic incrociando le gambe. <<Vabbè dai oh facce vedè 'o spartito de sta cherofobia!>> esclamò Damiano alzandosi per avvicinarsi al piano e vedere meglio lo sparito. <<Non è tanto difficile oh.>> disse tornando serio <<Facce vede mpo'>> disse Victoria alzandosi dal divano con gli altri per vedere lo spartito, purtroppo per me che Damiano "cadde accidentalmente" sullo sgabello del piano esattamente a pochi millimetri da me. Potevo sfiorare la stoffa morbida della sua camicia e respirare il suo profumo: era un odore particolare, un mix di gin tonic e One Million, arrogante come lui.<<Okay, inizia qui, poi vediamo come va il resto!>> disse Thomas indicando le righe prima del ritornello.<<Va bene..>> dissi allungando leggermente il braccio per premere il tasto del piano, sperai vivamente che Damiano si spostasse e che si sedesse da un'altra parte, invece rimase lì a guardare le mie mani che si poggiavano sui tasti del pianoforte.
<<Nun te viè male, devi solo farla mpò tua>> disse Damiano dopo che ebbi finito alzandosi dallo sgabello.
***
Era passata circa un'ora e mezza, ormai avevo provato tutti i pezzi e mancava solo il violino. <<Ao Marlè, noi dobbiamo andà. >> disse Thomas indicando Vic ed Ethan. <<Damià, vieni co noi? >> chiese Vic mettendosi la pelliccia leopardata. <<Io posso restà ancora npò, così aiuto à pischella cor violino! >> rispose il biondo risedendosi sullo sgabello accanto a me.
"Che palle." pensai stringendo i pugni.
Quando i tre ragazzi uscirono dalla porta Damiano si girò verso di me, puntando i suoi occhi scuri nei miei. <<Allora, sto violino?>> disse schietto afferrando il cellulare da una tasca.<<Mó lo prendo.>> risposi alzandomi di scatto per dirigermi in camera a prendere lo strumento.
***
Quando tornai in sala Damiano era ancora seduto sullo sgabello e non era intenzionato ad alzarsi. << 'O spartito ndo sta?>> chiese di nuovo con quel suo accento romano.<<Sta dietro a quelli di pianoforte>> risposi indicando i fogli ben appoggiati sullo strumento.
Dopo aver scansato i vari fogli finalmente afferrò quelli giusti, e la faccia che fece appena vide lo spartito mi fece venire una leggera risata.<<Allora: è mpò complicato eh, però mo iniziamo dalle prime due righe.>> disse alzandosi dallo sgabello.
Io mi posizionai in piedi davanti alla finestra ed iniziai a suonare leggendo attentamente lo spartito, per poi fermarmi prima del ritornello.
***
Erano ormai passate due orette piene ed io avevo quasi finito di suonare, anche se avevo difficoltà su un pezzo prima dell'ultima battuta. <<C'ia poi fà Marlè!>> esclamò Damiano battendo le mani.
Ricominciai a suonare, le mani mi pizzicavano e le dita che toccavano le corde bruciavano, ma dovevo continuare, non potevo permettermi di sbagliare.
Nsomma, le ultime parole famose, perché stonai proprio quando iniziai quel maledetto Fa bemolle.<<Allora: lo spettacolo è abbastanza lontano, però ce la devi fare!>> continuò il ragazzo passandosi la mano tra i capelli, io mi girai verso il piano sconsolata, gli occhi mi pizzicavano.
Non mi era mai successo di sbagliare così tante volte lo stesso pezzo.<<Va bene ora ricomincio..>> dissi ricominciando a suonare.
Ero arrivata a quel maledetto pezzo quando vedetti che due mani grandi e liscie iniziarono a guidarmi durante l'esecuzione; quando notai che era Damiano dietro di me che mi avvolgeva da dietro con le sue braccia mi mancò un battito, mi venne un brivido lungo la schiena e quando provai a voltarmi verso di lui, si limitò a guardarmi e sussurrare un lieve "shh" mentre continuava a guidare i miei movimenti.
Finii, o meglio finimmo, di suonare. Io abbassai le braccia ma Damiano non mi lasciava e quando mi voltai verso di lui non smetteva di guardarmi negli occhi, così finimmo schiena a schiena, lui con il volto piegato verso di me ed io voltata verso di lui.
Lentamente vidi che chiuse gli occhi avvicinandosi sempre di più al mio volto: non so per quale motivo ma anche io chiusi gli occhi avvicinandomi alle sue labbra sempre di più, le guance mi andavano a fuoco e ogni millimetro in più eravamo sempre più vicini, lentamente le nostre labbra si stavano schiudendo pronte ad incontrarsi.
Insomma, potrei benissimo raccontarvi di come ho baciato il bel Damiano David, se solo in quel momento il citofono non avesse deciso di suonare, riportandoci alla realtà.

Games Between Feelings // Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora