Tensione Sessuale

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MARLENA

Avete presente quando leggendo un libro vi imbattete in una tipica scena in cui i due protagonisti rimangono da soli in una stanza, e il resto del capitolo è incentrato sui loro sguardi sfuggenti, sul continuo sfiorarsi, finché non arriva il culmine del momento e vengono interrotti?
Bene, quella è la tensione sessuale.
Se dovessi spiegarla come un'enciclopedia direi che la tensione sessuale è il desiderio per qualcuno, che è in qualche modo contrastato, sia dalle circostanze, che dagli ostacoli... o semplicemente dall'attesa. Questa si crea agli inizi di una relazione quando si desidera l'altra persona ma... è troppo presto oppure non si vuole rovinare tutto...
Questo desiderio pian piano aumenta con l'attesa. Fa parte di noi. È un aspetto dell'essere umano. Più qualcosa ci viene in qualche modo negata e più la vogliamo, non è vero? 
Non potevo descrivere meglio il mio stato d'animo in queste ultime settimane, non vedevo Damiano da quando ci siamo dati quel fatidico bacio in ascensore, per tutto quel tempo ci siamo limitati a un veloce scambio di messaggi, niente di molto impegnativo insomma.
Facevo fatica a capire che cosa ci fosse da parte sua, se voleva qualcosa di serio si sarebbe già fatto avanti da un pezzo, invece erano ormai mesi che andava avanti questo tira e molla, o almeno, non fino ad oggi.

Erano circa le dieci del mattino quando un messaggio illuminò lo schermo del telefono facendomi girare verso quest' ultimo, mi stupii abbastanza quando vidi che il messaggio era proprio di Damiano.
Da "raggio de sole🧡"
so di essere leggermente sparito, ma ti va di vederci oggi pomeriggio?
Rimasi leggermente perplessa, ma di certo non mi sarei fatta scappare un'occasione per vederlo, infatti risposi velocemente poco dopo.
A "raggio de sole🧡"
vediamo cosa fai per farti perdonare, dove mi porti questa volta?
Ovviamente la sua risposta non tardò ad arrivare, mi disse che saremo andati a Villa Borghese, tipico luogo di ritrovo della gioventù romana, ovviamente accettai.
Mi diede appuntamento sotto al Colosseo verso le due di quel pomeriggio, ebbi il tempo di pranzare con un po' della pasta fredda che mi ero preparata il
giorno prima, subito dopo mi legai i capelli in una coda alta per non soffrire il caldo e poi mi vestii con una gonna nera e un top bianco abbinandoci un paio di Vans.

Erano ormai le due meno dieci quando scesi da casa con la tracollina nera in spalla e mi chiusi il portone alle spalle dirigendomi poi alla piazza del Colosseo dove mi sedetti su una panchina ad aspettare Damiano che arrivò poco dopo.
Non era cambiato molto dal nostro ultimo incontro; indossava una semplice t-shirt grigia infilata nei jeans a vita bassa e i suoi classici mocassini. <<Lieta di rivederla signor David>> gli dissi sorridente andando verso di lui. <<Mai stato più felice di vedere te>> mi rispose con quel suo classico tono basso e sensuale mettendomi una mano sul fianco per farmi avvicinare. Mi salutò con un caldo bacio sulla guancia ed io in risposta gli misi una mano sul collo sfiorandogli delicatamente i capelli e sorrisi, felice di averlo incontrato. <<Nt'ho mai visto sorridere così tanto>> disse quasi fiero accarezzandomi la parte bassa del viso con due dita.<< Sono felice di vederti, tutto qui>> risposi io accarezzandogli delicatamente il collo s con la punta delle dita.
Lui sorrise e la sua mano dal mio fianco arrivò alla mia mano che prese delicatamente prima di iniziare a camminare per via dei Fori Imperiali, diretti appunto a Villa Borghese.
Per arrivare ci vollero circa una ventina di minuti e una volta arrivati in cima alle scale ci addentrammo per i viali alberati e ombreggiati sempre mano nella mano. <<Ce potemo sedé lì >> propose Damiano indicando una panchina all'ombra e isolata.<<Va bene, andiamo>> gli risposi io accennando un sorriso e accarezzandogli la mano col polpastrello del pollice, lui quasi intenerito si avvicinò al mio viso lasciandomi un bacio sulla tempia e poco dopo ci sedemmo su una panchina. Damiano mi lasciò la mano appoggiandola sul marmo fresco esattamente accanto alla mia.
<<Ma ti posso chiedere una cosa..?>> dissi facendolo distrarre dal telefono.<<Certo Marlè, dimmi>> mi rispose lui riponendo il cellulare nella tasca dei jeans. <<Perché non ti sei fatto sentire molto in questi giorni?>> gli chiesi un po' titubante girandomi verso di lui, che fece lo stesso guardandomi negli occhi.
<<Te lo dico chiaro e tondo, te mi piaci e non mi stai indifferente, non sei una che porterei a letto una sera e basta, ma allo stesso tempo non voglio che magari finisca come con Sofia, voglio semplicemente andarci piano. E ho avuto paura che con quel bacio possa aver corso troppo.>> mi spiegò lui molto tranquillamente, io altrettanto tranquilla portai una mano sulla sua e presi parola. <<Dam con me puoi stare tranquillo, l'ultima cosa che voglio fare è far star male qualcuno dato che l'ho provato sulla mia stessa pelle.>> iniziai a dire accarezzandogli la mano.<<E se ora sono qui con te, mano nella mano, e ieri ho anche lasciato che tu mi baciasti, è perché mi sto fidando di te dopo che non ho lasciato avvicinare nessuno per molto tempo, mi sto lentamente lasciando andare perché è stata una mia scelta ritenermi impegnata con te, non ti chiederò di ritenerti impegnato o comunque di dire che stiamo insieme perché anche io voglio andarci piano, ma quello che voglio chiederti è semplicemente di fidarti e sentirti al sicuro con me visto che sei il primo capace di riprendersi la mia totale fiducia e anche il mio cuore se così posso dire.>> continuai poi senza mai staccare la mano dalla sua.
Damiano non disse niente, rimase in silenzio a guardarmi, gli scappò però un piccolo sorriso ed io sollevata dalla sua reazione mi appoggiai alla sua spalla. Lui senza dire nulla mi prese per i fianchi e senza realizzare mi ritrovai a cavalcioni sulle sue gambe, sentii subito il tessuto dei jeans contro la mia pelle nuda delle cosce e un brivido mi percorre la schiena.<<Questo perché?>> chiesi poi guardando il ragazzo dritto negli occhi, lui fece lo stesso mantenendo l'atteggiamento sensuale che sempre l'aveva contraddistinto.<<Perché, mh?>> mormorò appoggiando delicatamente le mani sulle mie gambe<<non posso..?>> continuò dopo un po' mentre le sue mani si stringevano lentamente contro la mia pelle, facendomi rabbrividire ulteriormente.<<David, sei un grandissimo bastardo.>>risposi mentre appoggiavo le mani sulle sue spalle.<<cara, lo so.>> rispose lui avvicinandosi al mio viso fino ad essere abbastanza vicino da poter tirare verso di sé il mio labbro inferiore, mi scappò un lieve ansito e lo assecondai così da poterlo baciare, mentre le mie mani salivano sulla sua nuca e una delle sue mani si stringeva sul mio fianco.

continua...

Games Between Feelings // Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora