Chosen

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DAMIANO.

Quella pischella mi stava facendo impazzire per quel maledetto pezzo di violino, ma quando me ce sò avvicinato e le ho preso le mani, pe' n'attimo ho sentito il cuore battere forte come na Ferrari.
Ci stavamo per baciare; mancava veramente poco, le nostre labbra si stavano toccando...e quel citofono del cazzo ha deciso che doveva suonà.
"Merda." imprecai allontanandomi di scatto da lei.<<D-devo aprire..>> balbettò Marlena avvicinandosi alla porta, nervoso mi passai una mano tra i capelli. "Me farai diventà matto ragazzí."
Sulla soglia apparve la figura di Victoria, che in quel momento maledii con tutto il cuore.
<<A regà scusate, me so dimenticata la giacca qui!>> esclamò la bionda indicando la sua pelliccia leopardata messa su una sedia.<<Ah..s-si quella>> continuò a balbettare Marlena dandole la giacca. <<Vabbè ciao!>> esclamò di nuovo chiudendo la porta.
Marlena era particolarmente agitata, lo capii perché non riusciva a guardarmi in faccia e non osava avvicinarsi a me.
<<Posso fumà na sigaretta?>> chiesi per rompere il ghiaccio. <<Sì..ma va in balcone.>> rispose fredda aprendo la porta finestra.
Uscii sul piccolo balconcino e mi appoggiai alla ringhiera iniziando a fumare lentamente, ammirando il panorama romano. <<Minchia, c'hai npanorama stupendo>> dissi cercando di rompere il ghiaccio, da casa sua si vedeva benissimo il Colosseo. <<Già...>> rispose Marlena appoggiandosi sul balcone accanto a me. <<Che c'hai?>> le chiesi guardandola negli occhi. <<Niente.>> rispose ancora più fredda.
<<Che c'è? T'ho solo sfiorato e labbra e te sei bagnata?>> chiesi sghignazzando. "Forse ho esagerato"
Infatti, avevo proprio esagerato perché un sonoro schiaffo mi arrivò direttamente sulla faccia, Marlena mi guardava con gli occhi infuocati e le sue guance erano due peperoni.<<Nt'azzardà a di più na cosa del genere!>> urlò palesemente arrabbiata. <<Ao datte na calmata, pupa!>> esclamai, mi divertivo troppo a farla incazzare. <<E non chiamarmi pupa!>> continuò tornando dentro. <<Daje Marlè n't'ho detto nulla!>> esclamai spegnendo la sigaretta nel posacenere. <<Sisì te ndici mai nulla, ora vattene.>> disse indicando la porta. <<Me ne sarei andato già da solo, almeno me saluti?>> chiesi afferrando la giacca da sopra la sedia. <<Ciao Damiano.>> disse aprendo la porta. "Me stai a fa svarvolà t'avverto ragazzina."
Per provocarla la tirai a me dalla vita e mi riavvicinai al suo viso<<Ciao, Marlena.>> dissi in tono provocatorio prima di uscire dalla porta. "Vabbè forse ho esagerato, magari poi le scrivo." pensai mettendomi il cappello nero in testa. Quando uscii dal palazzo alzai lo sguardo e vidi Marlena affacciata al balcone, era al telefono e la sua voce che urlava in tedesco si sentiva fin da sotto il palazzo, era palesemente snervata.
<<Ao te se sente fino a Milano !>>le urlai.<<Ao ma te ne vai!?>> urlò snervata chiudendosi di nuovo in casa.
"Forse ho esagerato.." pensai incamminandomi di nuovo verso casa.
***
Quando arrivai erano circa le dodici e mezza, non c'era nessuno ad eccezione di mio fratello Jacopo.<<Ao Damià c'abbiamo messo mpò ad arrivare eh?!>> esclamò vedendomi entrare.<<Oh scusa ma stavo da Marlena...>> risposi buttando nervosamente il cappello su una sedia.<<E mo chi è sta Marlena?>> chiese sembrando particolarmente interessato.<<Quella lì de scola de Vic, 'a tedesca co l'occhi verdi e i capelli corti>> risposi buttadomi a peso morto sul divano.<<Ahhh, ho capito chi è, te sei scerto na bella pischella oh, quando stava nsecondo ce semo fatti tutti mber pensierino sopra!>> esclamò mio fratello ammiccando un tono provocatorio, non so perché ma quando disse quella cosa provai un grande fastidio, quasi da farmi innervosire.<<Ahhh Jacopì lasciala mpò stà!>> esclamai abbastanza snervato, anche se di preciso non sapevo nemmeno io il motivo.<<Ohhh hai capito er Dam che se nnamoraa!>> rispose ridendo Jacopo.<<Ma che cazzo dici oh, io non me innamoro mai, non più.>> risposi di nuovo, sta volta ero veramente incazzato perché il ricordo della mia ex era ancora fresco nella mia memoria.<<Pensi ancora a Sofia vero?>> mi chiese Jacopo riprendendo il ruolo di fratello apprensivo, per un attimo mi sembrò di avere la bocca cucita, parlare di lei mi faceva ancora male e al solo pensiero sentivo migliaia di pugnalate nella schiena. Mi limitai ad annuire leggermente, Jacopo sapeva quanto mi buttava giù parlare della mia unica relazione.<<Senti Damià, te lo dico da fratello che te vole bene, cerca di andare avanti, so che sarà difficilissimo dimenticare del tutto Sofia, ma prova a superare questa fase. C'hai 19 anni e nte poi buttà così giù pe' na ragazzina!>> disse appoggiandomi la mando sulla spalla.<<Lo so Jacopo, ma quello che ho provato con lei in due anni e mezzo è stato praticamente unico! Poi mo si è messa in mezzo pure sta Marlena che dalla prima volta che l'ho vista me sembrava il ritratto suo!>> risposi, senza smettere di pensare al primo incontro con Marlena, di come mi aveva tenuto testa sull'autobus o a casa di Thomas, eppure quando siamo rimasti da soli sembrava quasi vulnerabile davanti a me.<<Prova a conoscerla meglio, magari poi se rivela l'esatto opposto de Sofia e te piace ancora de più, parlando seriamente era fidanzata co Andrea l'amico mio de calcetto e lui ha sempre parlato bene di lei finché non l'ha lasciata.>>ribatté mio fratello.<<C'hai rnumero o qualcosa? Posso chiede a Andrea se c'ha ancora il numero.>> continuò prendendo il telefono.<<Nte preoccupà, la seguo su Instagram mo je scrivo.>> risposi alzandomi dal divano diretto in camera.<<Conquistala che una così n'a trovi così facilmente!>> esclamò di nuovo Jacopo prima che chiusi la porta della mia stanza.

Quel buco che chiamavo camera era nel caos più totale; il letto ancora disfatto, un piccolo mucchio di mozziconi di sigarette nel posacenere, i fogli con i testi delle canzoni sparsi sulla scrivania, l'unica cosa messa veramente in ordine era la libreria dove tenevo i libri di scuola visto che non mi passava nemmeno per l'anticamera del cervello di portarne solo uno. Mi sbottonai leggermente la camicia scoprendo di poco il petto e legai alla rinfusa quel cespuglio che mi ritrovavo in testa, poi presi una sigaretta e l'accendino dal pacchetto appoggiato su un mobiletto accanto al letto e mi misi alla finestra col telefono nella mano libera "Ora le scrivo." pensai aprendo Instagram, cercai il suo profilo e le scrissi un messaggio col cuore che batteva all'impazzata "Dovresti sentì l'effeto che me fai,pupa." pensai. Ykaaar: Sei ancora incazzata? Aspettai con ansia una risposta da parte sua che arrivò dopo ben dieci minuti di attesa, avrei potuto benissimo fumarmi un'altra sigaretta nel mentre.
marlenameyer: No, ma la prossima volta che provi a baciarmi dopo nemmeno 72 ore che ci conosciamo giuro che ti faccio saltare tutti quei bei dentini che ti ritrovi.
Ykaaar: nfa la complicata pupetta
marlenameyer: Ti ho detto che non devi chiamarmi pupa, pupetta o qualsiasi altro nomignolo simile!
Ykaaar: nte posso chiama Marlena tutto rtempo!
marlenameyer: e perché?
Ykaaar: daje oh ormai posso di de sta mpò in confidenza co te!
marlenameyer: mhh...diciamo di sì, quindi io dovrei chiamarti pupo? 😂
Ykaaar: nt' azzardà! Puoi chiamarmi Dam se vuoi😏
marlenameyer: Mi accontenterò di Dam..
Ykaaar: si però senti mpoi parla così bene quanno stai co noi eh!
marlenameyer: ma non mi viene spontaneo parlare romano..
Ykaaar: verrai che a forza de sta co me o Vic o Thomas (Ethan mica tanto) te verrà naturale..o se voi t'insegno io di persona..
marlenameyer: mi stai chiedendo di uscire?
Ykaaar: bheeee ncerto senso sì, me vorrei scusà pe quella battutina e pe tutto il resto, ce stai?

Scrissi quel messaggio con il cuore che minacciava di uscirmi dal petto da un momento all'altro.

marlenameyer: mhh...va bene accetto le tue lezioni di romano DOC, quando?
Ykaaar: famo domani pomeriggio? se ti fai trovare sotto casa te passo a prende e andiamo a Trastevere..?
marlenameyer: perfetto, a domani allora..
* marlenameyer si è disconesso*
Fissai ancora per un pò lo schermo prima di uscire dalla chat, ci misi del tempo prima di realizzare che avevo invitato Marlena ad uscire, usando la misera scusa delle "lezioni di romano" visto che sapeva benissimo anche lei che il mio era un pretesto in più per vederla.
Mi distesi sul letto a fissare il soffito nella speranza di trovare una risposta a tutte le domande che facevano viavai nella mia testa. Fu in quel preciso istante che mi passò per la testa una frase, perfetta per l'inedito che stavo scrivendo. Con una velocità assurda mi fiondai sulla scrivania e scrissi al volo quella frase trasformandola nel ritornello di "Chosen". "Follow me, follow me now", era questo il ritornello della canzone che sarebbe stato il lascia-passare ad Xfactor. "Ohhh, Marlena. Mi stai mandando al manicomio."

Games Between Feelings // Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora